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Il sionismo, lo Stato di Israele, il Medio Oriente

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Guido VALABREGA Ebrei, fascismo, <strong>sionismo</strong> (1974)<br />

un documento ponderato e perspicace, come rivela ad esempio, uno dei suoi<br />

principali paragrafi: «Compito della Legione è la e<strong>di</strong>ficazione del paese per opera<br />

d'una "comuna" generale dei lavoratori ebrei nella Terra<br />

[391] d'<strong>Israele</strong>». ( 117 ) Questa sola frase pone in realtà alcuni impegni molto seri, e<br />

più esattamente: 1) v'è <strong>il</strong> progetto d'una società nuova dai rapporti interni<br />

totalmente trasformati; 2) si ritiene che l'organizzazione <strong>di</strong> tale società deve<br />

poggiare <strong>di</strong>rettamente sul lavoratore senza <strong>di</strong>aframmi interme<strong>di</strong>; 3) tutte le<br />

istituzioni esistenti, compresa l'Histadrut, vengono ritenute inadatte a tali fini o per<br />

<strong>lo</strong> meno gravemente insufficienti per la <strong>lo</strong>ro lentezza ed incapacità a corrispondere<br />

alla vo<strong>lo</strong>ntà dei lavoratori, che sono ridotti ad obbe<strong>di</strong>re al<strong>lo</strong> strumento organizzativo<br />

invece <strong>di</strong> dominar<strong>lo</strong> secondo i <strong>lo</strong>ro interessi; 4) <strong>di</strong>versamente da come si<br />

orienteranno altri movimenti collettivistici, che punteranno a creare delle «cellule»<br />

<strong>di</strong> cooperazione agraria e che in realtà formeranno soltanto delle «isole» prive <strong>di</strong><br />

influenza stab<strong>il</strong>e sul paese, si vuole una organizzazione <strong>di</strong> st<strong>il</strong>e sovietico, che<br />

abbracci tutti i lavoratori, sia presente in ogni luogo e imponga senza compromessi<br />

in ogni settore la priorità classista operaia-conta<strong>di</strong>na.<br />

Ma la fierezza irriducib<strong>il</strong>e dei membri della Legione del lavoro ed <strong>il</strong> <strong>lo</strong>ro<br />

<strong>di</strong>sprezzo per i compromessi e per gli abbandoni <strong>di</strong>chiarati o nascosti delle linee<br />

programmatiche, dovevano inevitab<strong>il</strong>mente scontrarsi con l'ab<strong>il</strong>ità manovriera<br />

dell'Organizzazione sionista e della Confederazione del lavoro ebraica: tra Legione<br />

del lavoro, da una parte, e Confederazione del lavoro, Unione del lavoro e<br />

Organizzazione sionista, dall'altra (sempre più adagiantisi, queste ultime, nel giuoco<br />

della politica britannica), scoppiò presto una <strong>lo</strong>tta asperrima per l'egemonia sul<br />

movimento operaio.<br />

«La Legione ebbe <strong>di</strong>verse traversie... ma io <strong>di</strong>rò so<strong>lo</strong> che avevamo la<br />

sensazione meravigliosa che <strong>il</strong> "collettivo", <strong>il</strong> "comune"<br />

[392]<br />

non so<strong>lo</strong> non toglieva nulla alla nostra personalità, bensì che al contrario<br />

elevava ciascuno <strong>di</strong> noi. Non eravamo <strong>di</strong>ventati dei numeri, ciascuno<br />

conservava le sue caratteristiche, le sue particolarità ed ognuno veniva<br />

giu<strong>di</strong>cato a seconda delle sue capacità... Gli abitu<strong>di</strong>nari, i conformisti, i<br />

centralisti tra i <strong>di</strong>rigenti dell'Histadrut non vedevano <strong>di</strong> buon occhio la<br />

Legione, questo gruppo organico, che dall'esterno, sembrava una banda <strong>di</strong><br />

anarchici, ma dal <strong>di</strong> dentro era rinsaldata dai legami <strong>di</strong> una perfetta <strong>di</strong>sciplina<br />

all'impresa, al paese, alla classe operaia» ( 118 )<br />

Da tutto ciò risulta evidente <strong>il</strong> contrasto che stava maturando nel<br />

raggruppamento sionista-socialista, contrasto che si scatenò durante la crisi del '23-<br />

'27 e che doveva portare ad una delle più profonde lacerazioni nel movimento<br />

socialista ebraico e alla sconfitta storicamente inevitab<strong>il</strong>e dell'unico gruppo che,<br />

partito da basi sioniste-socialiste, pur <strong>di</strong> non accettare patteggiamenti antioperai,<br />

ebbe la forza <strong>di</strong> respingere ad un certo punto <strong>il</strong> <strong>sionismo</strong>. Mentre gli uomini della<br />

Legione del lavoro cominciavano ad approfon<strong>di</strong>re le <strong>lo</strong>ro critiche per l'inettitu<strong>di</strong>ne<br />

delle maggiori istituzioni a risolvere la crisi, inevitab<strong>il</strong>mente essi andavano<br />

accostandosi alle tesi del Partito comunista palestinese anche sul piano ideo<strong>lo</strong>gico. A<br />

poco a poco la coincidenza tra le due posizioni, con grande allarme <strong>di</strong> tutto <strong>il</strong> mondo<br />

117 M. Braslavski, op. cit., vol. I, pag. 191.<br />

118 I. Sade', Ricordo del Gdud Avodà, in Hechaluz, anno VI, n. 1, 28 novembre 1950.<br />

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