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Il sionismo, lo Stato di Israele, il Medio Oriente

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Guido VALABREGA Ebrei, fascismo, <strong>sionismo</strong> (1974)<br />

URSS, paesi comunisti e crisi del Me<strong>di</strong>o <strong>Oriente</strong> ( 131 )<br />

La crisi del Me<strong>di</strong>o <strong>Oriente</strong> della primavera scorsa, con tutto quel<strong>lo</strong> che ha<br />

rivelato e con tutto ciò che ne è scaturito - l'efficienza tecnico-m<strong>il</strong>itare israeliana, <strong>il</strong><br />

dramma dei profughi palestinesi, la chiusura del Canale <strong>di</strong> Suez, tanto per citare<br />

alcuni dei più vistosi fenomeni - ha rappresentato una sorta <strong>di</strong> drammatica prova <strong>di</strong><br />

coerenza, chiarezza e senso delle responsab<strong>il</strong>ità per l'intera sinistra italiana ed<br />

internazionale. Mentre nubi oscure continuano ad aggirarsi sul Me<strong>di</strong>terraneo (la<br />

Grecia, Cipro), mentre parecchi sintomi lasciano presumere che ancora a brevi<br />

scadenze parti ti avanzati e masse popolari saranno chiamati per <strong>lo</strong> meno a<br />

testimoniare, a prendere posizione, giunge dunque opportuna qualche osservazione<br />

su come l'URSS e gli altri paesi comunisti si siano mossi in questa contingenza. E<br />

proprio al fine d'entrare nel vivo del problema, giova prendere l'avvio dai <strong>di</strong>versi<br />

orientamenti che hanno caratterizzato da un lato i partiti comunisti e i governi degli<br />

Stati ove essi sono al potere, insieme con la grande maggioranza dei partiti<br />

comunisti del mondo, dall'altro la maggior parte delle organizzazioni <strong>di</strong> tipo<br />

socialdemocratico: partendo da questa sud<strong>di</strong>visione, infatti, <strong>di</strong>verrà più evidente<br />

entro quale ambito si situino le sfumature e le <strong>di</strong>fferenziazioni che pure tra i primi vi<br />

sono state e come s'inquadrino le <strong>di</strong>scus-<br />

[490] sioni, le messe a punto e gli sforzi d'approfon<strong>di</strong>mento che ancora vanno<br />

susseguendosi all'interno del<strong>lo</strong> schieramento comunista.<br />

Riducendo all'osso la <strong>di</strong>vergenza (non certo per schematizzare, ma al contrario<br />

per favorire, se possib<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> <strong>di</strong>battito ed <strong>il</strong> confronto ideale partendo da punti netti)<br />

in che cosa socialdemocratici e comunisti si sono <strong>di</strong>fferenziati a proposito del<br />

conflitto arabo-israeliano? Sia pure con <strong>di</strong>- verse accentuazioni, variamente<br />

spartendo <strong>il</strong> torto e la ragione, ci pare lecito affermare che la socialdemocrazia abbia<br />

essenzialmente visto (o voluto vedere), nella "guerra dei sei giorni", la<br />

manifestazione culminante d'una serie <strong>di</strong> malintesi e contrasti <strong>lo</strong>cali. Certo, nessuno<br />

ha negato l'esistenza <strong>di</strong> interferenze più o meno ampie <strong>di</strong> questa o quella potenza:<br />

tuttavia per i socialdemocratici in sostanza le cause e gli sv<strong>il</strong>uppi del conflitto<br />

avevano origine strettamente me<strong>di</strong>o-orientale e la connessione con la situazione<br />

mon<strong>di</strong>ale o è stata <strong>di</strong> fatto negata o è stata vista in forme lab<strong>il</strong>i ed evanescenri. Su<br />

questa impostazione si poteva così innestare fac<strong>il</strong>mente la teoria d'uno <strong>Stato</strong><br />

d'<strong>Israele</strong> can<strong>di</strong>do agnel<strong>lo</strong> circondato dai lupi, oppure giungeva <strong>lo</strong>gico collegarsi alla<br />

proposta israeliana per conversazioni <strong>di</strong>rette arabo-israeliane escludenti l'intervento<br />

delle Nazioni Unite, oppure si moltiplicavano gli inviti volenterosamente equanimi<br />

131 In <strong>Il</strong> nuovo osservatore, n. 66, settembre 1967.<br />

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