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Il sionismo, lo Stato di Israele, il Medio Oriente

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Guido VALABREGA Ebrei, fascismo, <strong>sionismo</strong> (1974)<br />

situazione internazionale, <strong>il</strong> massimo organo politico sovietico ha stab<strong>il</strong>ito <strong>di</strong><br />

convalidare l'orientamento seguito dagli uomini al potere; che queste siano state le<br />

risultanze del <strong>di</strong>battito in tale sede risulta, più che dal comunicato <strong>di</strong>ffuso al termine<br />

dei lavori, dal <strong>di</strong>scorso pronunciato dal segretario generale del partito, Brezhnev, <strong>il</strong> 5<br />

luglio. L'approvazione della <strong>di</strong>rettiva non rigida e non oltranzista si ricava ad<br />

[515] esempio da queste affermazioni: "Oggi, guardando in<strong>di</strong>etro, possiamo <strong>di</strong>re con<br />

fiducia che nei giorni critici della crisi del Me<strong>di</strong>o <strong>Oriente</strong> la nostra azione è stata<br />

giusta. Oggi che le ost<strong>il</strong>ità sono cessate, è prima <strong>di</strong> tutto necessario che le truppe<br />

dell'aggressore vengano ritirate da tutti i territori occupati. Non si può consentire<br />

all'aggressore <strong>di</strong> trarre vantaggio dai suoi attacchi a tra<strong>di</strong>mento, l'aggressione non<br />

può restare impunita. La situazione nel Me<strong>di</strong>o <strong>Oriente</strong> resta tesa e si deve fare <strong>di</strong><br />

tutto perché non vi <strong>di</strong>vampi <strong>di</strong> nuovo la guerra... In questa fase politica della <strong>lo</strong>tta<br />

contro l'aggressione, per eliminare le tracce delle sue conseguenze, noi stiamo<br />

dando ai popoli arabi ogni assistenza... La causa della liberazione nazionale e sociale<br />

è una causa giusta, che esige <strong>il</strong> maggior consolidamento possib<strong>il</strong>e degli Stati da poco<br />

<strong>di</strong>venuti in<strong>di</strong>pendenti, del <strong>lo</strong>ro potenziale <strong>di</strong>fensivo e della costante preparazione a<br />

respingere gli intrighi aggressivi dell'imperialismo ... Noi abbiamo fiducia che le<br />

forze rivoluzionarie del mondo arabo trarranno le debite conclusioni dagli<br />

avvenimenti passati. Nella <strong>lo</strong>tta contro l'aggressione, i popoli arabi cementano la<br />

<strong>lo</strong>ro unità". Ci si scuserà l'ampiezza della citazione, ma essa pare eccezionalmente<br />

significativa, nella sua chiarezza, dei canoni adottati dall'Unione Sovietica nella crisi<br />

me<strong>di</strong>o-orientale: preparazione, prudenza, saldezza, unità; ed inoltre condanna delle<br />

ster<strong>il</strong>i agitazioni e delle concessioni demagogiche. Forse le parole <strong>di</strong> Brezhnev erano<br />

in qualche misura rivolte anche ad eventuali <strong>di</strong>ssenzienti interni, ma in effetti, senza<br />

stare a tracciare delle ipotesi non controllab<strong>il</strong>i, risulta per certo che esse erano<br />

in<strong>di</strong>rizzate ad oppositori esterni: ad esempio alla Cina popolare ed alla Romania.<br />

Ma forse <strong>di</strong> maggiore r<strong>il</strong>evanza, anche se ha avuto sulla stampa ripercussioni<br />

inferiori, <strong>il</strong> secondo vertice dei partiti comunisti dell'Europa Orientale, al quale<br />

erano pre-<br />

[516] senti tutti i massimi leaders (Givkov, Kadar, Ulbricht, Gomulka, Brezhnev,<br />

Novotny e Tito), ma dal quale era assente la Romania. E' stata infatti, con ogni<br />

probab<strong>il</strong>ità, questa l'occasione per un esame approfon<strong>di</strong>to della con<strong>di</strong>zione me<strong>di</strong>oorientale<br />

e per definire, cessati i combattimenti ed apertasi la prospettiva d'un<br />

periodo d'incerta stasi, le linee comuni <strong>di</strong> sostegno economico, finanziario e m<strong>il</strong>itare<br />

agli arabi e le <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong>p<strong>lo</strong>matiche per favorire un'evoluzione positiva dell'aspra<br />

controversia. Sulle posizioni <strong>il</strong>lustrate successivamente dall'URSS in varie<br />

circostanze si sono cioè attestati tutti gli Stati a regime socialista dell'est compresa la<br />

Jugoslavia, la quale, nota da molti anni per le relazioni eccezionalmente amichevoli<br />

che la legano alla RAU, verrà a costituire un elemento d'eccezionale interesse nel<br />

legame che oggi avvicina mondo arabo ed Europa orientale. In complesso, a parte la<br />

defezione romena sulla quale ritorneremo, la tattica sovietica è riuscita a raccogliere<br />

un notevole numero <strong>di</strong> consensi: a parte l'appoggio - che non era scontato almeno<br />

nei termini così ca<strong>lo</strong>rosi con cui si è espresso - dei Kadar e dei Gomulka, esso ha<br />

ricevuto <strong>il</strong> sostegno <strong>di</strong> Tito, che come la maggior parte dei <strong>di</strong>rigenti dell'exraggruppamento<br />

dei non-impegnati non ha avuto imbarazzi nella scelta. Parlare<br />

dunque d'isolamento sovietico appare, in questa situazione, azzardato e non<br />

rispondente al<strong>lo</strong> sv<strong>il</strong>uppo degli avvenimenti: certo l'URSS non è riuscita a<br />

raccogliere al completo <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> se tutti gli Stati orientati in senso comunista, certo<br />

l'abbandono, in sede ONO, <strong>di</strong> parecchi paesi <strong>di</strong> recente in<strong>di</strong>pendenza ha impe<strong>di</strong>to<br />

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