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Il sionismo, lo Stato di Israele, il Medio Oriente

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Guido VALABREGA Ebrei, fascismo, <strong>sionismo</strong> (1974)<br />

delicati dell'amministrazione civ<strong>il</strong>e, delle forze armate, degli organismi politici<br />

arabi. Quin<strong>di</strong>, mentre <strong>il</strong> nemico esulta e si consolida sulle posizioni avanzate che ha<br />

conquistato, agli arabi tocca scegliere tra <strong>il</strong> prepararsi per una Valmy, non tanto<br />

m<strong>il</strong>itare, quanto politica e sociale e un Termidoro, che allenti la tensione e ponga<br />

fine all'austerità ed alla <strong>di</strong>sciplina: se l'obiettivo che più interessava al<strong>lo</strong> <strong>Stato</strong><br />

d'<strong>Israele</strong> ed ai suoi sostenitori era - come congiuntamente sostengono, sovietici e<br />

arabi progressisti - sostanzialmente <strong>il</strong> crol<strong>lo</strong> dei regimi del Cairo e <strong>di</strong> Damasco,<br />

[511] l'avvenire imporrà o la fine dei sistemi politici che in tali capitali hanno preso <strong>il</strong><br />

potere, fine magari mascherata <strong>di</strong> velleitaria intransigenza, o uno sv<strong>il</strong>uppo, un<br />

rafforzamento, un'autentica ra<strong>di</strong>calizzazione delle fondamenta avanzate che ivi sono<br />

state gettate. Se, in breve, <strong>il</strong> mondo arabo, per una concatenazione <strong>di</strong> motivi s'è<br />

trovato negli ultimi anni all'avanguar<strong>di</strong>a della <strong>lo</strong>tta imperialistica, dalla contingenza<br />

ardua che ora sta attraversando non potrà derivare che la <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> quanto<br />

lento, faticoso e do<strong>lo</strong>roso sia <strong>il</strong> processo <strong>di</strong> completa emancipazione oppure la<br />

testimonianza che le trappole dell'avversario possono essere evitate, che l'essenziale<br />

è stato salvato e che la battaglia continua da un gra<strong>di</strong>no più alto <strong>di</strong> consapevolezza.<br />

E, come la stampa sovietica sta puntualmente sottolineando da varie<br />

settimane, se è verso la seconda prospettiva che ci si orienta, da un lato si deve<br />

essere convinti dell'in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>ità d'un coor<strong>di</strong>namento unitario <strong>il</strong> più ampio<br />

possib<strong>il</strong>e <strong>di</strong> tutti i protagonisti impegnati nell'azione socialista, dall'altro vanno<br />

criticate le mi<strong>Il</strong>anterie e gli avventurismi. "Poiche l'imperialismo è ancora una<br />

realtà, <strong>il</strong> perico<strong>lo</strong> <strong>di</strong> guerra esiste tuttora come è del resto <strong>di</strong>mostrato da quel<strong>lo</strong> che<br />

avviene nel Vietnam e nel Me<strong>di</strong>o <strong>Oriente</strong>, dalle provocazioni contro Cuba e dai<br />

rigurgiti revanscisti <strong>di</strong> Bonn" scriveva la Pravda del 25 luglio. E così proseguiva,<br />

dopo aver assicurato l'aiuto dell'URSS e degli altri paesi socialisti ai paesi arabi:<br />

"Occorre <strong>lo</strong>ttare contro le campagne <strong>di</strong> calunnie e contro l'azione scissionistica del<br />

gruppo <strong>di</strong> Mao Tse-tung... La situazione internazionale ed ora i fatti del Me<strong>di</strong>o<br />

<strong>Oriente</strong> <strong>di</strong>mostrano che è necessaria l'unità d'azione dei partiti comunisti, del<br />

movimento operaio e del movimento <strong>di</strong> liberazione nazionale".<br />

Se si volesse riepi<strong>lo</strong>gare <strong>il</strong> tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorso intrattenuto dall'URSS con i paesi<br />

arabi durante le varie fasi del<strong>lo</strong> scon-<br />

[512] volgimento me<strong>di</strong>o-orientale del trimestre scorso, si potrebbe notare che esso è<br />

passato da un momento <strong>di</strong> <strong>di</strong>screti, ma incerti approcci <strong>di</strong>p<strong>lo</strong>matici alla fine <strong>di</strong><br />

maggio, alla concordanza più vigorosa ed ampia durante gli scontri a fuoco e nel<br />

corso delle polemiche all'ONO, ad un più attento sforzo d'esame congiunto nel<br />

giugno-luglio. Passato <strong>il</strong> periodo più incandescente, i sovietici non hanno esitato a<br />

guardare in faccia la situazione ed a <strong>di</strong>scuterne <strong>di</strong>rettamente con i <strong>lo</strong>ro inter<strong>lo</strong>cutori<br />

me<strong>di</strong>o-orientali in<strong>di</strong>viduando in fin dei conti tre sole alternative, ma in<strong>di</strong>candone<br />

una sola come proponib<strong>il</strong>e: non quella della ripresa del conflitto e non quella della<br />

guerriglia (per la quale si prof<strong>il</strong>erebbero non poche complicazioni), ma, fino a che<br />

non saranno stati esauriti tutti i tentativi, quella della trattativa sulla base delle<br />

deliberazioni dell'ONO del 1947.<br />

Invero <strong>il</strong> governo israeliano non pare troppo confortare gli sforzi coesistenziali<br />

sovietici. La maniera migliore per fare fallire ogni tentativo d'approccio pare, ad<br />

esempio, quella impiegata dal ministro degli Esteri Abba Eban che ha <strong>di</strong>chiarato <strong>il</strong><br />

23 luglio alla televisione americana essere <strong>lo</strong> <strong>Stato</strong> d'<strong>Israele</strong> pronto persino a<br />

trattative segrete. Evidentemente dopo una tale pubblica <strong>di</strong>chiarazione le trattative<br />

segrete, in apparenza auspicate, appaiono più improbab<strong>il</strong>i. D'altronde a rendere<br />

<strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e l'impegno razionalistico sovietico contribuisce la <strong>di</strong>scordanza israeliana che<br />

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