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Il sionismo, lo Stato di Israele, il Medio Oriente

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Guido VALABREGA Ebrei, fascismo, <strong>sionismo</strong> (1974)<br />

nazionalismo ebraico paralle<strong>lo</strong> al nazionalismo prussiano al<strong>lo</strong>ra in pieno rigoglio,<br />

ma nel quale pure non mancano richiami alle teorie avanzate sociali e socialiste che<br />

avevano dominato tanta parte della sua esistenza. Alcune frasi conclusive <strong>di</strong> questa<br />

opera possono essere esempio preciso <strong>di</strong> quale fosse <strong>il</strong> suo orientamento nella fase<br />

finale della vita e <strong>di</strong> quale clima spirituale fosse partecipe: «le età del dominio <strong>di</strong><br />

razza sono finite. Anche <strong>il</strong> popo<strong>lo</strong> più picco<strong>lo</strong>, appartenga alla razza germanica o<br />

latina, slava o finnica, celtica o semitica, non appena faccia valere le sue<br />

riven<strong>di</strong>cazioni od i suoi <strong>di</strong>ritti ad un posto tra i popoli civ<strong>il</strong>i della storia, deve contare<br />

sulle simpatie dei potenti popoli civ<strong>il</strong>i d'Occidente, i quali<br />

[341] oggi hanno guadagnato un leale alleato e compagno nel popo<strong>lo</strong> italiano<br />

risorto».<br />

<strong>Il</strong> pensiero <strong>di</strong> questa strana ed eclettica figura ci sembra degno <strong>di</strong><br />

considerazione, perche in effetti esso rappresentò una specie <strong>di</strong> fusione tra le<br />

aspirazioni vaghe delle masse ebraiche dell'Europa centro-orientale e le teorie<br />

liberali e rivoluzionarie dell'occidente; per mezzo <strong>di</strong> Hess e seguendone le tracce,<br />

altri avranno modo d'accostarsi <strong>di</strong>rettamente alle fonti del socialismo scientifico;<br />

quin<strong>di</strong>, con tutte le debolezze che egli ebbe, non si può <strong>di</strong>sconoscere l'influsso che<br />

esercitò <strong>di</strong> fatto. Hess, per molti aspetti fu un erede ed <strong>il</strong> ra<strong>di</strong>calizzatore <strong>di</strong> quella<br />

corrente ebraica <strong>di</strong> i<strong>Il</strong>uminismo e progresso sv<strong>il</strong>uppatasi in Germania alla fine del<br />

seco<strong>lo</strong> XVIII contemporaneamente all'inquietu<strong>di</strong>ne e all'ansia <strong>di</strong> rinnovamento che<br />

andavano investendo <strong>il</strong> paese tutto.<br />

Ma tuttavia quest'uomo <strong>di</strong> va<strong>lo</strong>re rimane, per parecchi motivi, ambiguo e<br />

sfuggente. Se ci si domandasse che cosa intendesse per nazionalità questo<br />

cosmopolita-nazionalista, razionalista-religioso, assai arduo sarebbe cogliere con<br />

un'esatta definizione l'essenza delle sue idee. L'interrogativo, quin<strong>di</strong>, va risolto<br />

empiricamente stu<strong>di</strong>ando non so<strong>lo</strong> Hess ed <strong>il</strong> suo ambiente, ma anche persone e<br />

partiti che ne riecheggiano e ne popolarizzano questo o quel concetto: <strong>il</strong> «rabbino<br />

comunista» sia per <strong>il</strong> tempo, sia per i luoghi ove visse è da reputarsi un precursore,<br />

ancora indeciso sulle <strong>di</strong>verse strade che si trova <strong>di</strong> fronte, inte<strong>Il</strong>ettualmente aperto<br />

ad abbracciare ora questa ora que<strong>Il</strong>a convinzione. In sostanza però sono già presenti<br />

in lui i due motivi fondamentali intorno ai quali si aggira la problematica del<br />

«socialismo ebraico»: l'esigenza autonomistica e la vo<strong>lo</strong>ntà <strong>di</strong> innovazioni sociali.<br />

Evidentemente qui già esiste «in nuce» la possib<strong>il</strong>ità d'un contrasto: sarà possib<strong>il</strong>e<br />

far si che <strong>il</strong><br />

[342] desiderio <strong>di</strong> salvaguardare le proprie caratteristiche non si trasformi in mero<br />

nazionalismo, che non venga introdotto, «contrabbandato», <strong>il</strong> germe della <strong>di</strong>visione<br />

tra i lavoratori? Certo, quali che fossero le contrad<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Hess, esse, generate in<br />

parte da quel gran coacervo <strong>di</strong> ideali e velleità che fu <strong>il</strong> sommovimento del '48, non<br />

vennero <strong>di</strong> fatto avvertite dal <strong>lo</strong>ro autore nè in<strong>di</strong>viduate dai suoi seguaci, ma anzi le<br />

sue idee con i pericoli insiti in esse, si <strong>di</strong>ffusero e si <strong>di</strong>scussero per i ghetti d'Europa<br />

e la pubblicistica in ebraico e in ji<strong>di</strong>sh ne dà testimonianze indubbie. A questo<br />

proposito è da ricordarsi l'influsso <strong>di</strong> Hess sul già ricordato movimento religioso,<br />

detto della «<strong>il</strong>luminazione» (haskalà), che aveva posizioni antitalmu<strong>di</strong>stiche e<br />

liberali ed era fautore d'emancipazione e modernizzazione quantunque non fosse<br />

molto sensib<strong>il</strong>e all'opera <strong>di</strong> redenzione sociale propriamente intesa. ( 100 )<br />

100 Desidero dare qui una testimonianza dei rapporti che intercorsero tra Marx e Hess. A tal fine offro<br />

come documento esemplificativo una lettera <strong>di</strong> Marx alla moglie <strong>di</strong> Hess, che dopo la scomparsa del<br />

marito si era de<strong>di</strong>cata alla pubblicazione delle sue opere ine<strong>di</strong>te. Le lettere <strong>di</strong> Hess a Marx, Lasalle,<br />

Hertzen, ecc. sono molte, numerose ed interessanti.<br />

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