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Il sionismo, lo Stato di Israele, il Medio Oriente

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Guido VALABREGA Ebrei, fascismo, <strong>sionismo</strong> (1974)<br />

prestiti da istituti finanziari che posero delle precise pregiu<strong>di</strong>ziali politiche. Quel<strong>lo</strong><br />

che i semplici lavoratori videro attuarsi con sempre maggiore evidenza fu la<br />

svalutazione continua, nel grosso meccanismo dell'unità nazionale formale, delle<br />

istanze più genuine del <strong>lo</strong>ro movi-<br />

[395] mento. Dalla constatazione <strong>di</strong> quel<strong>lo</strong> che si verificò in seguito si ebbe la chiara<br />

conferma che la critica incessante e gli impulsi ribelli, avutisi nell'ambiente puro<br />

della Legione del lavoro, sebbene talvolta assumessero maniere eccessive o<br />

semplicistiche, non furono che l'espressione del desiderio <strong>di</strong> una sicura autonomia<br />

per le organizzazioni proletarie e del timore, rivelatosi purtroppo non vano, che<br />

forze guidate da <strong>di</strong>versi fini mettessero in iscacco <strong>il</strong> giovane movimento dei<br />

lavoratori ebrei in Palestina ai primi passi degni <strong>di</strong> considerazione.<br />

Sul piano politico la conclusione <strong>di</strong> questo processo <strong>di</strong> chiarificazione tra le<br />

varie correnti <strong>di</strong> sinistra ebraiche si ebbe con la nascita <strong>di</strong> un nuovo grande partito<br />

politico, <strong>il</strong> «Partito degli operai della Terra d'<strong>Israele</strong>» (MAPAI), che fu la risposta dei<br />

gruppi <strong>di</strong> destra e dell'Organizzazione sionista ai tentativi dei comunisti e della<br />

Legione del lavoro, risposta che significò la creazione <strong>di</strong> un apparato che doveva<br />

garantire e premunire una volta per tutte contro l'eventualità d'una ripresa delle<br />

forze socialiste conseguenti.<br />

<strong>Il</strong> MAPAI fu costituito nella primavera del 1930 con la fusione dell'Unione del<br />

lavoro e del Giovane Operaio. Tale operazione, non semplice anche se da tempo<br />

auspicata dai settori <strong>di</strong> destra <strong>di</strong> tali partiti, trovò una notevole opposizione nell'ala<br />

<strong>di</strong> sinistra dell'Unione del lavoro che protestò contro l'«unione a qualsiasi prezzo»,<br />

l'«unione sia quel che si sia», l'«unione che in pratica al<strong>lo</strong>ntana da noi grossi strati».<br />

Tuttavia, nonostante le obiezioni delle minoranze, <strong>il</strong> grosso partito sorse e si <strong>di</strong>stinse<br />

subito nella capacità <strong>di</strong> mantenere sotto control<strong>lo</strong> le <strong>di</strong>verse correnti e nel dominare<br />

<strong>di</strong>scussioni, <strong>di</strong>vergenze e spinte centrifughe. In concreto, <strong>il</strong> MAPAI raggiunse<br />

l'obiettivo <strong>di</strong> concentrare presso <strong>di</strong> se la <strong>di</strong>rezione dei massimi interessi ebraici, sia<br />

per quanto riguardava gli affari dei lavoratori<br />

[396] (attraverso <strong>il</strong> predominio sulla Confederazione del lavoro, le cooperative ed i<br />

suoi gruppi <strong>di</strong> co<strong>lo</strong>nie agricole), sia per quanto concerneva altri settori sociali<br />

(attraverso l'Organizzazione sionistica, la Jewish Agency, le imprese industriali e<br />

commerciali controllate dalla Confederazione del lavoro e collegate all'ambiente<br />

capitalistico <strong>lo</strong>cale e internazionale). <strong>Il</strong> MAPAI finì con <strong>il</strong> <strong>di</strong>venire <strong>il</strong> punto d'unione<br />

tra le istituzioni sionistiche centrali e larghi strati popolari; pertanto ogni rigido<br />

appel<strong>lo</strong> alla <strong>di</strong>rittura ideo<strong>lo</strong>gica non trovò alcun accoglimento, e i richiami al Bund o<br />

a Borochov o a Gordon non furono che formula politica contingente <strong>di</strong> cui non<br />

venne accettato che quanto meglio s'adattava alla circostanza imme<strong>di</strong>ata. ( 119 ) <strong>Il</strong><br />

nuovo partito si qualificò come partito <strong>di</strong> centro interclassista tra i ricchi borghesi<br />

sionisti e le masse ebraiche prive d'orientamenti, elevando e rafforzando quella<br />

funzione strumentale già verifìcatesi ai tempi dell'Unione del lavoro da parte degli<br />

israeIiti più preparati dei paesi capitalistici ai danni degli israeliti <strong>di</strong> estrazione<br />

popolare e ponendosi al servizio della trattativa <strong>di</strong>p<strong>lo</strong>matica non so<strong>lo</strong> all'interno<br />

dell'ebraismo, ma anche con le forze esterne, con la potenza co<strong>lo</strong>niale mandataria,<br />

ad esempio, alla quale non si oppose mai in maniera preconcetta, ma con cui<br />

s'ingegnò <strong>di</strong> stipulare una continua collaborazione, e con gli arabi, ai quali non<br />

119 Interessante sarebbe un'analisi del documento programmatico approvato dal MAPAI nel 1930. <strong>Il</strong><br />

primo artico<strong>lo</strong>, ad esempio, che qualifica molto bene i limiti e gli obiettivi del partito, <strong>di</strong>ce: «Al centro<br />

della storia ebraica della nostra epoca sta la realizzazione completa del <strong>sionismo</strong> in tutta l'ampiezza <strong>di</strong><br />

questo termine». (M. Braslavski, op. cit., vol. II, pag. 371).<br />

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