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Il sionismo, lo Stato di Israele, il Medio Oriente

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Guido VALABREGA Ebrei, fascismo, <strong>sionismo</strong> (1974)<br />

Borochov ( 103 ) inizia la sua analisi della situazione ebraica nel<strong>lo</strong> scritto «Sui<br />

problemi della teoria sionista" con le seguenti argomentazioni che mi sembra<br />

opportuno citare tenendo presente quale è stata la storia dell'ebraismo in questa<br />

prima metà del '900:<br />

[349]<br />

«Certamente, dal punto <strong>di</strong> vista obiettivo la nostra situazione è<br />

rassicurante per <strong>di</strong>versi aspetti. L'Inquisizione - c'è da supporre - non si<br />

rinnoverà un'altra volta contro <strong>di</strong> noi. Anche espulsioni in massa <strong>di</strong> ebrei<br />

non vi saranno più. Ma la situazione è forse cosi anche dal punto <strong>di</strong> vista<br />

soggettivo? In psico<strong>lo</strong>gia gli scienziati, in base a numerosi esperimenti,<br />

hanno stab<strong>il</strong>ito un principio conosciuto sotto <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> Weber-<br />

Fechner secondo cui la percezione aumenta proporzionalmente al <strong>lo</strong>garitmo<br />

della sollecitazione. Se tradurremo questa legge dal linguaggio matematico a<br />

quel<strong>lo</strong> corrente se ne potrà ricavare che la sensib<strong>il</strong>ità aumenta molto più<br />

lentamente dei cambiamenti che avvengono nell'am-<br />

biente circostante. E quin<strong>di</strong> nel prolungarsi del tempo l'uomo ha sensazione<br />

<strong>di</strong> quei cambiamenti sempre meno rapidamente e con pause più lunghe:<br />

perciò, benche la con<strong>di</strong>zione dell'uomo migliori continuamente,<br />

parallelamente ingran<strong>di</strong>rà la sua richiesta <strong>di</strong> miglioramento interiore e<br />

dovrà aspettare sempre <strong>di</strong> più per sentire intorno a lui un cambiamento<br />

concreto che <strong>lo</strong> sod<strong>di</strong>sfi. Di qui <strong>il</strong> fatto ovunque conosciuto che gli uomini<br />

più oppressi sono quelli che sentono <strong>di</strong> meno la sofferenza e si accontentano<br />

<strong>di</strong> poco e non si lamentano se non in rari casi. E <strong>il</strong> mezzo più sicuro per fare<br />

<strong>di</strong> uno schiavo un essere capace <strong>di</strong> richiedere, un insod<strong>di</strong>sfatto, è <strong>di</strong><br />

attenuare leggermente le <strong>di</strong>fficoltà della sua sorte. Voi <strong>di</strong>te che la nostra<br />

situazione è migliorata. Io riconosco ciò; ma è proprio questo<br />

miglioramento che ci ha reso più sensib<strong>il</strong>i: <strong>il</strong> fi<strong>lo</strong> <strong>di</strong> paglia ci pesa oggi <strong>di</strong> più<br />

<strong>di</strong> quanto ci pesò precedentemente <strong>il</strong> più aspro tronco».<br />

Borochov in pratica tentò <strong>di</strong> operare una fusione tra bun<strong>di</strong>smo e <strong>sionismo</strong>,<br />

favorendo <strong>di</strong> fatto questo secondo termine con una spiegazione economicistica del<br />

problema delle minoranze. <strong>Il</strong> bun<strong>di</strong>smo si ritrova nel<strong>lo</strong> scheletro del pensiero<br />

borochovista; mentre ne sono esautorate le possib<strong>il</strong>ità ed in<strong>di</strong>cati senza paure i<br />

punti deboli, se ne ut<strong>il</strong>izzano le analisi politico-sociali e la prassi. <strong>Il</strong> compito<br />

principale che Borochov si è assunto si può perciò definire cosi: applicare <strong>il</strong> metodo<br />

marxista alle vicende della minoranza ebraica, sostituendo ai problemi della <strong>lo</strong>tta <strong>di</strong><br />

classe i problemi della nazionalità e «rinviando» la soluzione dei contrasti<br />

strettamente economici al futuro, quando <strong>lo</strong> <strong>Stato</strong> nazionale, ricostituito dalla<br />

minoranza resasi in<strong>di</strong>pendente, si sia formato ed organizzato compiutamente.<br />

Puntando l'attenzione sulla stratificazione sociale delle popolazioni, si riesce a<br />

dedurre che, in regime <strong>di</strong> sfrutta-<br />

103 D. B. Borochov stu<strong>di</strong>ò e visse a lungo nella città ucraina <strong>di</strong> Poltava, trasformata, per or<strong>di</strong>ne<br />

governativo, in domic<strong>il</strong>io coatto per gli avversari politici; quivi venne a contatto, tra gli altri, con <strong>il</strong><br />

pensatore <strong>di</strong> tendenza socialista Martov (che era figlio <strong>di</strong> Alessandro Zederbaum, e<strong>di</strong>tore della rivista<br />

liberale ebraica Hameliz). Martov, uno dei maggiori oppositori <strong>di</strong> Lenin al secondo Congresso del<br />

POSDR nel luglio 1903, aiutò la formazione intellettuale del giovane Borochov, tanto che è visib<strong>il</strong>e<br />

palesemente la somiglianza delle idee. <strong>Il</strong> Martov ad esempio verso <strong>il</strong> 1906, <strong>di</strong>ceva: «<strong>Il</strong> conflitto tra<br />

borghesia e proletariato rafforza le posizioni dell'assolutismo e ostacola quin<strong>di</strong> la liberazione del<br />

popo<strong>lo</strong>.»<br />

— 190 —

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