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Il sionismo, lo Stato di Israele, il Medio Oriente

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Guido VALABREGA Ebrei, fascismo, <strong>sionismo</strong> (1974)<br />

esso ebbe un grande va<strong>lo</strong>re ed una grande vitalità in perio<strong>di</strong> eccezionali, ora col<br />

normalizzarsi della situazione tenderebbe ad adeguarsi e ad inserirsi nella so-<br />

[417] cietà circostante. Se nei «tempi eroici» l'influenza dell'atmosfera sana dei<br />

kibbuzim sul resto del paese era cospicua, attualmente la <strong>di</strong>rezione spirituale del<strong>lo</strong><br />

<strong>Stato</strong> si è trasferita, come sempre accade nell'epoca capitalistica, nelle città, che<br />

sono <strong>di</strong>venute <strong>il</strong> principale centro del paese sia dal punto <strong>di</strong> vista culturale sia da<br />

quel<strong>lo</strong> economico, e tale influsso in parte positivo perche sprovincializzante, ma<br />

dominato dalle concezioni capitalistico-borghesi, si <strong>di</strong>ffonde con ve<strong>lo</strong>cità crescente<br />

anche nelle campagne, anche nei kibbuzim, che non riescono a contrapporglisi<br />

efficacemente ne sotto l'aspetto della battaglia ideale, ne riescono a tener fede ai<br />

meto<strong>di</strong> economici e tecnici della cooperazione pianificata. Questa minaccia, che<br />

purtroppo anche molte persone <strong>di</strong> sinistra in buona fede non riescono a vedere, con<br />

grave danno delle classi lavoratrici israeliane che so<strong>lo</strong> da una matura presa <strong>di</strong><br />

coscienza <strong>di</strong> tale fenomeno potrebbero trarre la forza per riscattarsene, è<br />

apertamente avvertito dal Del Boca che in maniera significativa intitola un capito<strong>lo</strong><br />

del suo lavoro <strong>Il</strong> Kibbuz in perico<strong>lo</strong>. Tra le opinioni delle persone da lui intervistate<br />

<strong>il</strong> giornalista piemontese riporta queste due «Con questo - <strong>di</strong>sse uno studente del-<br />

l'Università <strong>di</strong> Gerusalemme - non vogliamo condannare <strong>il</strong> kibbuz. Nella storia del<br />

nostro paese resterà forse l'esperimento più nob<strong>il</strong>e». E un altro più cinico: «Io penso<br />

che fra cinquant'anni sarà soltanto un oggetto da museo. Un argomento <strong>di</strong> co<strong>lo</strong>re<br />

per i giornalisti e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per i socio<strong>lo</strong>gi».<br />

Alla capacità non comune del Del Boca, che sa con poche righe riassumere nei<br />

termini essenziali una questione assai intrinseca, è curioso opporre <strong>il</strong> Catarivas, che,<br />

molto meno ingenuamente <strong>di</strong> quanto potrebbe apparire, fa una strana confusione<br />

tra i successi e gli insuccessi dei kibbuzim, tra la gente che li abbandona e la gente<br />

che vi aderisce,<br />

[418] tra Ben Gurion che li critica e Ben Gurion che ha la residenza proprio in uno <strong>di</strong><br />

essi. E' evidente che David Catarivas per non esaminare seriamente certe <strong>di</strong>fficoltà<br />

che non può non avere riscontrate, si dà da fare per «folk<strong>lo</strong>rizzare» ogni cosa e poter<br />

concludere abbastanza qualunquisticamente che giacché <strong>lo</strong> <strong>Stato</strong> d'<strong>Israele</strong> è vario<br />

(c'è chi è- contento e chi è scontento, c'è chi fallisce, c'è chi arrichisce e chi no) deve<br />

anche essere bel<strong>lo</strong>.<br />

Una testimonianza non sospetta dell'effettivo stato <strong>di</strong> crisi in cui versa oggi <strong>il</strong><br />

movimento kibbuzzistico è offerta dall'opusco<strong>lo</strong> Capitalismo e collettivismo nelle<br />

campagne israeliane (Torino, Stu<strong>di</strong> e inchieste, settembre 1959), <strong>di</strong> Giuseppe<br />

Tedesco, un giovane che è stato per alcuni anni membro del kibbuz Bar-Am.<br />

L'autore, che riporta alcuni dati storici poco conosciuti (per esempio, sulla funzione<br />

che ebbe <strong>il</strong> barone Rothsch<strong>il</strong>d agli inizi dell'opera <strong>di</strong> co<strong>lo</strong>nizzazione), non sfugge al<br />

<strong>di</strong>lemma che preoccupa parecchi all'interno dell'organizzazione kibbuzistica e dei<br />

partiti sionisti-socialisti. E' <strong>il</strong> <strong>di</strong>lemma <strong>di</strong> co<strong>lo</strong>ro che ormai razionalmente non<br />

possono non riconoscere <strong>il</strong> fallimento delle speranze che avevano riposto<br />

nell'esperimento del kibbuz, come nuova e felice formula <strong>di</strong> «costruzione del<br />

socialismo dal basso» e che tuttavia sentimentalmente non riescono a condannare<br />

quell'ambiente che ha occupato tanta parte della <strong>lo</strong>ro vita. Infatti <strong>il</strong> Tedesco da un<br />

lato (p. 200) scrive:<br />

«Alcuni dati statistici pubblicati dal giornale borghese Ha-arez, non certo<br />

sospetto <strong>di</strong> simpatie per <strong>il</strong> movimento operaio, ci <strong>di</strong>mostrano le meravigliose<br />

realizzazioni sociali, ad uso interno, raggiunte nelle co<strong>lo</strong>nie collettiviste. Questo ci<br />

prova, senza dubbio, la <strong>lo</strong>ro superiorità rispetto ad altre forme <strong>di</strong> co<strong>lo</strong>nizzazione,<br />

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