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Il sionismo, lo Stato di Israele, il Medio Oriente

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Guido VALABREGA Ebrei, fascismo, <strong>sionismo</strong> (1974)<br />

in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e per essa arrivare al più presto ad un assestamento e ad una iniziale<br />

riorganizzazione.<br />

Ottenuto l'aval<strong>lo</strong> dei capi arabi, <strong>il</strong> piano <strong>di</strong> Hussein potrebbe puntare ad un<br />

nuovo accordo con la destra israeliana, <strong>di</strong> nuovo sulla testa dei legittimi abitanti<br />

della Palestina? Pur <strong>di</strong> salvare <strong>il</strong> trono, un sovrano che non ha esitato più volte a<br />

puntellar<strong>lo</strong> con le armi o i denari inglesi ed americani, potrebbe anche essere<br />

<strong>di</strong>sposto a farsi proteggere da co<strong>lo</strong>ro che al momento appaiono i più forti. Se <strong>il</strong><br />

governo israeliano patrocinasse la creazione nelle zone palestinesi recentemente<br />

occupate <strong>di</strong> uno <strong>Stato</strong> arabo cuscinetto e vassal<strong>lo</strong>, magari in cambio <strong>di</strong> qualche<br />

priv<strong>il</strong>egio o «sus-"<br />

[469] si<strong>di</strong>o» economico, Hussein esiterebbe ad appoggiarla? In altre parole,<br />

insi<strong>di</strong>ato dalle opposizioni interne, gravemente impacciato dalla presenza d'un<br />

m<strong>il</strong>ione e più <strong>di</strong> profughi palestinesi recenti e remoti, <strong>il</strong> regno <strong>di</strong> Giordania,<br />

invenzione artificiosa delle potenze co<strong>lo</strong>niali all'epoca della prima guerra mon<strong>di</strong>ale,<br />

potrebbe soggiacere alla tentazione <strong>di</strong> sostenersi anche facendo ricorso alle manovre<br />

neoco<strong>lo</strong>nialiste della destra governativa israeliana.<br />

L'ansia d'uscire dalla crisi può dunque indurre Hussein alle peggiori<br />

concessioni: non si tratta minimamente del riconoscimento d'una realtà <strong>di</strong> fatto,<br />

non v'è la speranza d'un'autentica presa <strong>di</strong> coscienza dei problemi, ma sarebbe<br />

l'inserimento d'una fetta del mondo arabo nella sfera d'influenza degli eserciti<br />

israeliani. Con la stessa spregiu<strong>di</strong>catezza con cui la corte <strong>di</strong> Giordania aveva<br />

avallato, <strong>di</strong> fronte alle pressioni dell'opinione pubblica interna, <strong>lo</strong> spettaco<strong>lo</strong>so<br />

riavvicinamento alla RAU, non ci sarebbe da stupirsi che, sulla scia del<strong>lo</strong> slancio<br />

obiettivamente fornito dalla vittoria israeliana alle correnti fi<strong>lo</strong>-occidentali esistenti<br />

tra gli arabi, i medesimi personaggi accedessero all'idea d'una temporanea<br />

supremazia israeliana, all'interpretazione dei rapporti con <strong>Israele</strong> in chiave <strong>di</strong><br />

sottomissione ai portavoce pre<strong>di</strong>letti della Casa Bianca.<br />

Questo tipo <strong>di</strong> osservazioni trova un'ampia base negli orientamenti adottati<br />

dalla monarchia <strong>di</strong> Giordania nei mesi scorsi; senza risalire troppo in<strong>di</strong>etro, le<br />

notizie circa gli aiuti forniti dagli Stati Uniti, ad esempio, risultano numerosissime:<br />

nel <strong>di</strong>cembre 1966 <strong>il</strong> governo <strong>di</strong> Washington concedeva un prestito <strong>di</strong> 15 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong><br />

dollari, <strong>il</strong> 17 gennaio scorso era firmato un accordo per un altro prestito superiore ai<br />

tre m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> dollari destinato all'ampliamento dell'aeroporto <strong>di</strong> Gerusalemme; <strong>il</strong> 20<br />

febbraio <strong>il</strong> Tesoro giordano riceveva tre m<strong>il</strong>ioni e mezzo <strong>di</strong> dollari a tito<strong>lo</strong> d'aiuto<br />

[470] americano. Contemporaneamente arrivavano cospicue forniture m<strong>il</strong>itari:<br />

intorno ad esse scoppiava una polemica perche taluni organi <strong>di</strong> stampa insinuavano<br />

che fossero pagate con i sol<strong>di</strong> stanziati dalle Conferenze al vertice arabe per<br />

consolidare la sicurezza della Giordania. Amman smentiva, ma in concreto in quel<br />

torno <strong>di</strong> tempo decine <strong>di</strong> aerei sbarcavano armi americane d'ogni tipo: cannoni,<br />

attrezzature per <strong>il</strong> genio, obici da 105 mm., aerei a reazione da combattimento<br />

accompagnati da specialisti e tecnici americani per addestrare i pi<strong>lo</strong>ti.<br />

Di fronte a questo tipo <strong>di</strong> fatti la prospettiva in cui si situa l'opera dei governi<br />

che si succedono alla corte <strong>di</strong> Amman acquista caratteri ben definiti: si consolidano i<br />

rapporti con la Corea del sud (visita <strong>il</strong> 18-20 novembre 1966 del ministro degli<br />

Esteri sudcoreano Tung Wong-lee), si decide <strong>di</strong> non riconoscere più <strong>il</strong> governo<br />

repubblicano del<strong>lo</strong> Yemen (18 febbraio), si ristab<strong>il</strong>iscono i rapporti <strong>di</strong>p<strong>lo</strong>matici con<br />

la Germania occidentale (27 febbraio) che erano stati interrotti nel maggio 1965. A<br />

queste iniziative s'accompagnano all'interno frequenti echi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni e<br />

manifestazioni antigovernative (Nablus, per esempio, sarebbe stata teatro <strong>di</strong> un<br />

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