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Il sionismo, lo Stato di Israele, il Medio Oriente

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Guido VALABREGA Ebrei, fascismo, <strong>sionismo</strong> (1974)<br />

lavoro o hanno taciuto (<strong>il</strong> suo segretario generale era assente dalla seduta del<br />

Parlamento) o hanno cercato <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare che i lavoratori avranno pure dei<br />

vantaggi dalla trasformazione dei contratti salariali in leggi, se tutti li dovranno<br />

rispettare. Qualche brontolio è venuto, ma non in sede parlamentare<br />

[439] dal Mapam. Di contro la destra, esultante, ha incalzato <strong>il</strong> governo per <strong>il</strong> ritardo<br />

e la incompletezza con cui i provve<strong>di</strong>menti sono stati elaborati. La migliore battuta<br />

ci sembra sia stata quella del deputato Uri Avneri, <strong>il</strong> quale, avvertendo che gli operai<br />

infrangeranno tali leggi e che sostituiranno gli scioperi palesi con <strong>il</strong> sabotaggio, ha<br />

detto rivolto ai banchi del governo: « Voi provocherete una rivolta come ancora non<br />

c'è mai stata in questo paese: alle Pantere nere si uniranno le Pantere bianche».<br />

E, in effetti, le notizie che giungono dalle fabbriche e dalle commissioni<br />

interne, da singoli sindacalisti e da gruppi <strong>di</strong> lavoratori paiono in<strong>di</strong>care che la rivolta<br />

è in un certo senso già cominciata e che contro <strong>il</strong> governo si muovono gruppi che<br />

fino a poche settimane or sono ne erano fi<strong>di</strong> sostenitori.<br />

Scrivendo <strong>il</strong> 18 agosto (prima della svalutazione della lira cioè) sulla vertenza<br />

scaturita intorno al decreto <strong>di</strong> precettazione dei me<strong>di</strong>ci in sciopero, <strong>il</strong> settimanale<br />

comunista Zu Haderekh, formulava dei giu<strong>di</strong>zi talmente centrati che cre<strong>di</strong>amo valga<br />

le pena riprenderli al<strong>lo</strong> scopo <strong>di</strong> fare <strong>il</strong> punto su una situazione in piena evoluzione.<br />

Sotto <strong>il</strong> tito<strong>lo</strong> «Per la libertà <strong>di</strong> sciopero» si poteva infatti leggere: «Molti lavoratori<br />

in <strong>Israele</strong> stanno imparando per <strong>lo</strong>ro esperienza che la politica del governo è antioperaia,<br />

anche se non sono ancora giunti alla convinzione che essa è anche antinazionale.<br />

Impareranno che c'è un legame profondo tra le varie <strong>lo</strong>tte: la <strong>lo</strong>tta per<br />

l'aumento del livel<strong>lo</strong> <strong>di</strong> vita, la <strong>lo</strong>tta per la libertà dell'azione organizzativa-sindacale<br />

ed in patticolare per <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sciopero senza interventi del<strong>lo</strong> <strong>Stato</strong>, e la <strong>lo</strong>tta per<br />

una pace senza conquiste ed annessioni». E in verità raramente come oggi sono<br />

emerse nel<strong>lo</strong> <strong>Stato</strong> d'<strong>Israele</strong> la corrispondenza tra politica dei bassi salari e <strong>lo</strong>gica del<br />

profitto capitalista, e la compenetrazione tra repressioni anti-popolari ed<br />

accettazione della violenza imperialista.<br />

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