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Terra e gente 2012 - Comunità Montana Valli del Verbano

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<strong>Terra</strong> e <strong>gente</strong><br />

Per un lunghissimo periodo, la normativa lascia così ancora scoperta la<br />

regolamentazione e la valorizzazione di una larga fascia di istituiti e di lettori.<br />

Il problema <strong>del</strong>l’offerta di servizi di lettura ai ceti popolari tra ottocento e<br />

novecento, trova in Italia tentativi di soluzione affi dati non tanto alle amministrazioni<br />

pubbliche centrali o locali, ma in massima parte ad iniziative di<br />

associazioni private di varia natura. Un ruolo di primo piano a partire dagli<br />

anni successivi all’unità è svolto ad esempio dai movimenti associativi tra<br />

lavoratori.<br />

Nasce l’idea di una “educazione popolare” promossa dalla classe borghese<br />

e diretta ad educare i ceti subalterni attraverso la lotta all’analfabetismo, la creazione<br />

di scuole serali e la nascita <strong>del</strong>le biblioteche popolari “circolanti” cioè<br />

basate sul prestito a domicilio.<br />

Questo movimento fa coincidere l’attività <strong>del</strong>le “biblioteche popolari” con<br />

il progetto di “elevazione morale <strong>del</strong> popolo” mediante il fi lantropismo religioso<br />

e laico.<br />

Anche il nostro territorio, vede chiaramente lo svilupparsi di questo scenario.<br />

Un quadro signifi cativo <strong>del</strong>la situazione che proprio in quegli anni si presenta<br />

nel Varesotto ci viene restituito dalla rilevazione compiuta da Antonio<br />

Bruni (10) nel suo Annuario <strong>del</strong>le biblioteche popolari d’Italia nel 1870 e<br />

1871 (11) .<br />

L’autore rileva che nel 1861 in Italia le biblioteche popolari sono cinquecento,<br />

<strong>del</strong>le quali quattro nel Varesotto. Oltre alla biblioteca di Varese, con un<br />

patrimonio stimato di 421 volumi, l’autore cita le biblioteche di Malnate, di<br />

Laveno Mombello (12) e di Comabbio. Quest’ultimo comune suscita un grande<br />

apprezzamento da parte <strong>del</strong>l’autore che lo presenta come esempio di grande<br />

sensibilità verso la nascita <strong>del</strong>le biblioteche popolari. Proprio alla biblioteca di<br />

Comabbio, infatti, viene dedicata gran parte <strong>del</strong>la relazione, dove si racconta<br />

che la biblioteca è nata per volontà <strong>del</strong> sindaco Margarita che ha donato circa<br />

300 libri e che «la svegliatezza <strong>del</strong>la popolazione ne assicura un buon numero<br />

di lettori, specialmente d’inverno» (13) .<br />

In questo scenario si colloca anche la nascita il 30 ottobre 1890 <strong>del</strong>la biblioteca<br />

municipale popolare circolante di Luino (14) in piazza Garibaldi. Anche<br />

in questo caso sembra che a spingere il deputato Carlo Menotti a promuovere<br />

(10) Antonio Bruni, pioniere <strong>del</strong>le biblioteche circolanti.<br />

(11) A. BRUNI, Annuario <strong>del</strong>le biblioteche popolari d’Italia nel 1870 e 1871, Firenze 1872.<br />

(12) Per la storia <strong>del</strong>la biblioteca di Laveno Mombello si rimanda ad un prossimo studio di Giuseppe<br />

Musumeci.<br />

(13) A. BRUNI, Annuario <strong>del</strong>le biblioteche popolari d’Italia nel 1870 e 1871, cit., pp. 24.25, Provincia<br />

di Como.<br />

(14) Per la storia <strong>del</strong>la biblioteca di Luino cfr. S. BAROLI e P. FRIGERIO, Luino 120 anni di libri, Luino 2008.

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