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Terra e gente 2012 - Comunità Montana Valli del Verbano

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<strong>Terra</strong> e <strong>gente</strong><br />

ne, gli permisero a livello nazionale di instaurare e mantenere negli anni rapporti<br />

– quanto meno di cortesia – con uomini di cultura quali Giuseppe Verdi (4)<br />

e Alessandro Manzoni (5) e persino con la Casa Reale, a cui inviò versi elogiativi<br />

per celebrare accadimenti lieti e mesti che concernevano i componenti <strong>del</strong>la<br />

famiglia regnante. Ricevendone, come vedremo, anche plausi e ricompense.<br />

Ancor oggi le sue spoglie mortali riposano a Varese presso il cimitero monumentale<br />

di Giubiano, nella tomba di famiglia voluta dal fi glio Attilio dopo<br />

la perdita <strong>del</strong>la moglie Giuseppina Porati: il 24 dicembre 1928 al Podestà di<br />

Varese Attilio Contini chiese di poter acquistare <strong>del</strong> terreno da destinare ad una<br />

tomba per la moglie, per lui stesso e di poter «esumare dal giardino decennale<br />

(4) Nell’Archivio Storico <strong>del</strong> Comune di Varese è conservata parte <strong>del</strong>la corrispondenza <strong>del</strong> Contini<br />

con Giuseppe Verdi: si tratta di alcuni biglietti di ringraziamento per aver ricevuto nel corso<br />

degli anni poesie che lo celebravano, ASCVa, Raccolta Museo, cart.22, fasc.42. Una di queste,<br />

con lettera di ringraziamento di Giuseppe Verdi affi ancata, venne pubblicata dalla tipografi a<br />

Ranzini di Milano con il titolo All’illustre maestro Giuseppe Verdi nel suo onomastico 19 marzo<br />

1894. La lettera di Giuseppe Verdi recita: «Egregio Sig. Prof. Contini, Colla sua abituale gentilezza,<br />

Ella volle anche in questo mio onomastico onorarmi con una sua Poesia. Io non sono competente<br />

per giudicare tal genere di lavori, ma a parte le lodi troppo grandi a me tributate, posso<br />

ben dirle che i suoi versi mi sembrano molto belli. Voglia, Sig. Prof. Contini, accettare i miei<br />

sentiti ringraziamenti e per la sua Poesia e per gli auguri, e credermi suo Devotissimo G. Verdi».<br />

(5) Grazie alla frequentazione con il conte Tullio Dandolo, Pasquale Contini ebbe l’opportunità<br />

di recarsi a Stresa e di conoscere Antonio Rosmini ed altri uomini di cultura che lo circondavano,<br />

tra cui Alessandro Manzoni. Queste le parole <strong>del</strong> poeta Contini che rammentano l’esaltante<br />

incontro con il Manzoni: «Ma la conoscenza che mise al colmo l’entusiasmo giovanile <strong>del</strong><br />

Contini, fu quella di Alessandro Manzoni che da Lesa giornalmente recavasi a Stresa a visitare<br />

l’illustre fi losofo roveretano, a cui anche Milano ha innalzato condegno monumento. Si trovava<br />

in terra libera, sulle incantevoli sponde <strong>del</strong> maggior lago, in mezzo a cospicui personaggi, e fra i<br />

due sovrani <strong>del</strong> pensiero italiano, e potete voi meglio immaginarvi che non dirvi, gli interni sensi<br />

di ammirazione e venerazione ond’era l’animo suo compreso. Il conte Dandolo lo presentò<br />

all’altissimo Poeta, che il salutò con un sorriso e con una stretta di mano; e prima di partire, egli,<br />

dietro preghiera <strong>del</strong> Dandolo accettava di leggere il manoscritto <strong>del</strong> primo volume di versi <strong>del</strong><br />

nostro Autore, intitolato – Memorie e fantasie giovanili- che dopo sei mesi restituiva a Milano<br />

al Conte con queste testuali parole: Dite a quel vostro e mio giovine amico, che mi congratulo<br />

sinceramente con lui. […].<br />

La relazione poi incontrata a Stresa coi quei due Sommi, durò sempre fi nché vissero, e la benevolenza,<br />

particolarmente <strong>del</strong> Manzoni si manifestò continuamente in ogni visita che il nostro<br />

Autore gli faceva a Milano e a Brusuglio; e a conferma di ciò, per tacere de’ molti colloqui avuti<br />

con lui, vuolsi accennare che un giorno G. Carcano, che pur era amico, essendo il Contini in<br />

disponibilità per soppressione dei Segretarii dei Provveditori a cui apparteneva, gli disse: Sa,<br />

Signor Contini, chi si è occupato di lei? Quell’omino che si chiama D. Alessandro. A Brusuglio<br />

gli donava per ricordo, una sua fotografi a impreziosita dalla fi rma autografa» in Appendice in<br />

P. CONTINI, Le armonie <strong>del</strong>la vita nell’infanzia nell’adolescenza e nella giovinezza. Nuovi componimenti<br />

poetici per le scuole e per le famiglie, Casa Tip. Libr. Editr. Ditta Giacomo Agnelli,<br />

Milano 1897 pp. I-II.<br />

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