Terra e gente 2012 - Comunità Montana Valli del Verbano
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Marta Licata - Giuseppe Armocida<br />
Per lo studio paleobiologico <strong>del</strong>le<br />
antiche popolazioni <strong>del</strong>la Valcuvia.<br />
Qualche nota sui risultati di quindici anni di<br />
attività <strong>del</strong> Dipartimento di Medicina e Sanità<br />
Pubblica <strong>del</strong>l’Università <strong>del</strong>l’Insubria<br />
Da oramai quindici anni, cioè dal 1998 quando si avviò una collaborazione<br />
tra la Soprintendenza per i beni archeologici <strong>del</strong>la Lombardia e<br />
alcuni professori <strong>del</strong>la Facoltà Medica di Varese (1) , i laboratori universitari<br />
ospitano un copioso materiale osteologico proveniente da scavi effettuati<br />
dalla Soprintendenza in diversi siti <strong>del</strong>la nostra provincia. Qui presentiamo<br />
oggi qualche considerazione su un certo numero di scheletri rinvenuti in contesti<br />
funerari <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>la Valcuvia, segnalando che per alcuni di essi<br />
già si conoscono i risultati <strong>del</strong>le analisi, pubblicati nella letteratura di storia<br />
locale o in quella specialistica di settore, mentre per molti altri gli studi sono<br />
ancora in corso. È evidente che l’utilizzo <strong>del</strong>le metodologie biomediche introdotte<br />
negli ultimi anni concorre ad arricchire le indagini degli archeologi,<br />
un tempo generalmente disinteressati a conservare e analizzare i resti umani<br />
rinvenuti negli scavi. Con questo lavoro di ricerca si acquisiscono informazioni<br />
preziose per l’archeologia, ma anche per la storia <strong>del</strong>la medicina e<br />
(1) Il Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica <strong>del</strong>l’Università degli Studi <strong>del</strong>l’Insubria, stimolato<br />
dalla dottoressa Maria A<strong>del</strong>aide Binaghi Leva <strong>del</strong>la Soprintendenza Archeologica <strong>del</strong>la<br />
Lombardia, orientò dei giovani collaboratori verso questo campo di studi. L’avvio <strong>del</strong>la ricerca<br />
si concretizzò in alcune tesi di laurea che presero in esame i primi scheletri affi dati al Dipartimento,<br />
studiandoli anche con gli strumenti <strong>del</strong> Laboratorio di morfologia “Luigi Cattaneo”. Tra<br />
i giovani di quei primi anni, la dottoressa Anna Sassi si segnalò fi n dall’inizio come punto di<br />
riferimento <strong>del</strong> Dipartimento per queste indagini. Con collegamenti scientifi ci aperti verso le<br />
sedi degli studi paleopatologici italiani, sono stati organizzati tre convegni sul tema “Lo Studio<br />
<strong>del</strong>le ossa. Metodologie <strong>del</strong>la medicina e <strong>del</strong>l’antropologia”, con la partecipazione di esperti<br />
<strong>del</strong>le diverse scuole: il primo a Varese nel 2000, il secondo ad Arsago Seprio nel 2002 ed il terzo<br />
ad Angera nel 2004. Si veda G. ARMOCIDA, Ricerche di antropologia e paleopatologia nel Dipartimento<br />
di Medicina e Sanità Pubblica <strong>del</strong>l’Università degli studi <strong>del</strong>l’Insubria (1998-2007), in<br />
A. SASSI (a cura di ), Lo studio <strong>del</strong>le ossa. Metodologie <strong>del</strong>la medicina e <strong>del</strong>l’antropologia, Arte<br />
Stampa Edizioni, Varese 2007, p. 11.<br />
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