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Unità di Apprendimento, classe 3^ - scuola e cultura - rivista

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Aprile - Maggio - Giugno 2007 53<br />

Gianfreda, Miglietta, Sansò, La terra degli uragani-<br />

Trombe d’aria nel Salento 1467-2005<br />

Prefazione <strong>di</strong> Livio Ruggero<br />

Colibrì, Diso (LE), 2006, Euro 12,00<br />

IL LIBRO<br />

Era una giornata umida, tipica <strong>di</strong> metà novembre,<br />

caratterizzata da un intenso vento che spirava da<br />

Sud. Nulla avrebbe fatto presagire ciò che da lì a<br />

poche ore sarebbe successo. Alle 3.00 <strong>di</strong> quella notte un<br />

violento tornado devastò campagne e lambì 5 comuni del<br />

Salento meri<strong>di</strong>onale arrecando ingenti danni lungo una<br />

<strong>di</strong>rettrice che da Sud Ovest a Nord Est percorrendo una<br />

fascia <strong>di</strong> territorio lunga circa 30 Km. Qualcuno, o meglio<br />

qualcosa, stava scrivendo per noi un libro i cui capitoli<br />

erano, a nostra insaputa, sparsi nel tempo. Fu così che<br />

col metodo del geologo che legge il libro della natura per<br />

ricostruire il passato e prevedere il futuro, si iniziò a<br />

raccogliere foto, testimonianze, pubblicazioni, articoli <strong>di</strong><br />

giornale, tutto materiale che ci raccontava <strong>di</strong> una terra<br />

per niente tranquilla: una Terra <strong>di</strong> Uragani. Sono<br />

fenomeni naturali tra i più affascinanti che avvengono in<br />

atmosfera. Colonne d’aria in rotazione, riconoscibili per la<br />

caratteristica forma ad imbuto, la cui parte più alta è<br />

rivolta verso una grossa nuvola apportatrice dei<br />

temporali, e la parte bassa protesa verso il suolo, che<br />

assume la forma <strong>di</strong> proboscide. La “proboscide” è in<br />

realtà una nube <strong>di</strong> goccioline d’acqua mescolate a<br />

polvere e rottami, più densi vicini al suolo. Ciò è dovuto al<br />

fatto che la bassa pressione al suo interno risucchia i<br />

materiali in prossimità della tromba, spingendoli verso<br />

l’alto. Mentre gli oggetti vengono strappati dal terreno verso l’alto, quelli nella parte alta vengono scagliati al <strong>di</strong><br />

fuori dalla forte velocità del vento, in un ciclo continuo.<br />

All’interno del vortice i venti possono soffiare a più <strong>di</strong> 500 km/h, ma anche al suo esterno i venti possono<br />

raggiungere valori elevati. Requisiti fondamentali per la formazione <strong>di</strong> questi vortici sono la presenza <strong>di</strong> moti<br />

ascensionali e <strong>di</strong> rotazione che si innescano allorchè una massa d’aria <strong>di</strong> un fronte freddo spinge verso l’alto<br />

l’aria presente in prossimità del suolo.<br />

La Puglia, specialmente nella sua parte meri<strong>di</strong>onale, è esposta d’estate a temporali anche violenti, associati<br />

quasi sempre alla <strong>di</strong>scesa <strong>di</strong> aria fresca e secca dai Balcani. Tale massa d’aria, <strong>di</strong> origine continentale, si<br />

scontra con aria calda e molto umida proveniente dal Golfo <strong>di</strong> Taranto; da qui la formazione dei tanti tornado<br />

che sono stati generalmente trascurati negli stu<strong>di</strong> climatologici che hanno riguardato questa regione<br />

nonostante questi eventi occasionali abbiano prodotto ingenti danni e numerose vittime. Le numerose trombe<br />

d'aria che si sono tragicamente abbattute nel Salento hanno lasciato la loro traccia nelle tra<strong>di</strong>zioni locali e<br />

hanno attratto l'attenzione <strong>di</strong> alcuni ricercatori che hanno prodotto delle descrizioni dettagliate delle trombe<br />

d'aria e dei loro effetti (Andriani, 1888; De Giorgi 1885, 1898; Franco 1897; Mannarini, 1935).<br />

La prima tromba d'aria per la quale esiste una descrizione dettagliata investì i centri urbani <strong>di</strong> Lequile e S.Pietro<br />

in Lama, vicino Lecce, poco dopo il mezzogiorno del 22 giugno 1546. Cronache ed atti notarili dell'epoca<br />

(Palma, 1992) riferiscono i catastrofici effetti <strong>di</strong> questa tromba d'aria: alberi sra<strong>di</strong>cati, case crollate e chiese<br />

scoperchiate. La tromba d'aria provocò la morte <strong>di</strong> 24 persone.<br />

La più devastante verificatesi nel Salento negli ultimi due secoli fu probabilmente quella che interessò i centri<br />

urbani <strong>di</strong> Sava e Oria il 21 settembre 1897 causando più <strong>di</strong> 55 morti e più <strong>di</strong> 250 feriti gravi. Questo evento<br />

catastrofico ebbe ampio risalto sulla stampa nazionale ed i suoi effetti furono descritti in gran dettaglio da<br />

parecchi autori (Franco, 1897; De Giorgi, 1898). La tromba d'aria attraversò l'ampia superficie che si estende<br />

tra Brin<strong>di</strong>si, sul Mar Adriatico, e Taranto sul Mar Jonio, da SW a NE tra le 2 e le 3 pomeri<strong>di</strong>ane. Il tracciato,<br />

lungo 36 km e ampio da 400 a 850 m, fu percorso ad una velocità me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 50 km/h tra Sava e Oria e 30 km/h<br />

tra Oria e Latiano. I suoi effetti catastrofici furono particolarmente evidenti a Sava, dove crollarono 21 case e<br />

molte altre furono scoperchiate o parzialmente danneggiate, e anche nella parte occidentale dell'abitato <strong>di</strong><br />

Oria, investita con particolare violenza. De Giorgi (1898) descrive con grande dettaglio i danni prodotti su case<br />

in pietra, molte delle quali crollarono o furono seriamente danneggiate.<br />

A pensarci bene quelle con<strong>di</strong>zioni meteorologiche del 16 novembre avrebbero potuto far presagire il Tornado<br />

del 17 novembre 2000: bisogna solo leggere il libro!

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