Unità di Apprendimento, classe 3^ - scuola e cultura - rivista
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Aprile - Maggio - Giugno 2007 65<br />
dall’organizzazione. Gli eventi<br />
avversi rappresentano<br />
sicuramente un problema <strong>di</strong><br />
qualità delle cure e sono quin<strong>di</strong> un<br />
problema strettamente clinico, ma<br />
nel contempo riguardano anche i<br />
costi sostenuti dalla struttura<br />
sanitaria. Essi alimentano inoltre<br />
un problema più generale, cioè<br />
quello della per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> fiducia della<br />
popolazione nei confronti del<br />
servizio sanitario e della me<strong>di</strong>cina<br />
in generale. La sicurezza dei<br />
pazienti deve quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare un<br />
ambito <strong>di</strong> interesse per chiunque<br />
si occupi <strong>di</strong> assistenza sanitaria.<br />
In particolare il principio su cui si<br />
deve basare qualsiasi azione <strong>di</strong><br />
gestione del rischio clinico è<br />
rappresentato dal coinvolgimento<br />
<strong>di</strong> tutte le componenti<br />
dell’organizzazione. Il contributo<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline (me<strong>di</strong>che,<br />
manageriali, economiche, etc.) in<br />
tutte le fasi del processo <strong>di</strong><br />
gestione del rischio clinico è<br />
garanzia <strong>di</strong> oggettività delle analisi<br />
condotte, mentre il coinvolgimento<br />
dei <strong>di</strong>versi livelli organizzativi e<br />
gestionali è garanzia <strong>di</strong><br />
applicabilità delle soluzioni<br />
in<strong>di</strong>viduate.<br />
Questo approccio garantisce una<br />
reale integrazione dei sistemi <strong>di</strong><br />
gestione <strong>di</strong> tutti i tipi <strong>di</strong> rischio. Si<br />
osserva però che, nell’affrontare il<br />
compito <strong>di</strong> gestire il rischio clinico<br />
analizzando una componente<br />
piuttosto che un’altra<br />
dell’organizzazione, si genera lo<br />
spostamento dell’attenzione su<br />
aspetti <strong>di</strong>versi del problema. Le<br />
principali <strong>di</strong>mensioni che<br />
<strong>di</strong>ventano dominanti sono quella<br />
legale-assicurativa, che pone<br />
l’attenzione prevalentemente alla<br />
prevenzione e gestione del<br />
contenzioso, quella tecnica, che<br />
pone attenzione principalmente<br />
agli aspetti tecnologici e strutturali<br />
ed infine quella clinica, finalizzata<br />
all’outcome dei trattamenti<br />
sanitari, con conseguente per<strong>di</strong>ta<br />
della sistematicità. Nel ri<strong>di</strong>segnare<br />
la funzione <strong>di</strong> Risk Management si<br />
deve tutelare il principio della<br />
multi<strong>di</strong>sciplinarietà, pur nei limiti <strong>di</strong><br />
un efficace sistema <strong>di</strong> attribuzione<br />
dei compiti e delle responsabilità.<br />
La gestione del rischio clinico<br />
rivela però un ruolo fondamentale<br />
poiché, se è vero che il fine<br />
primario <strong>di</strong> un’azienda sanitaria è<br />
Figura 2: I <strong>di</strong>fferenti punti <strong>di</strong> vista all’attenzione al problema della<br />
sicurezza e dell’errore in me<strong>di</strong>cina<br />
la tutela della salute dei pazienti e<br />
della popolazione, è evidente che<br />
le strategie <strong>di</strong> Risk Management<br />
devono focalizzarsi sulla<br />
prevenzione e gestione dei rischi<br />
<strong>di</strong> questi soggetti, secondo il<br />
principio ippocratico del primum<br />
non nocere.<br />
Le azioni quin<strong>di</strong> che si<br />
intraprenderanno nell’ambito della<br />
gestione del rischio clinico<br />
dovranno essere sostenute da<br />
una visione dell’errore come<br />
occasione <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong><br />
miglioramento, abbandonando il<br />
comune atteggiamento <strong>di</strong> biasimo<br />
e <strong>di</strong> colpevolizzazione. Questo<br />
non significa <strong>di</strong>menticare le<br />
responsabilità davanti agli eventi<br />
avversi, soprattutto nei casi in cui<br />
siano frutto <strong>di</strong> azioni od omissioni<br />
gravi, ma spostare l’attenzione<br />
sulle cause profonde che, se<br />
eliminate, eviteranno il ripetersi<br />
dell’evento in futuro. Affinché ciò<br />
avvenga è necessario che siano<br />
con<strong>di</strong>visi alcuni valori<br />
fondamentali come la<br />
trasparenza, la collaborazione tra<br />
gli operatori, la comunicazione<br />
con il paziente, l’impegno per il<br />
miglioramento continuo della<br />
qualità e la <strong>di</strong>sponibilità a mettere<br />
in <strong>di</strong>scussione le proprie<br />
convinzioni ed il proprio operato.<br />
I principi elencati sono alla base <strong>di</strong><br />
una visione organizzativa nota<br />
come Learning Organization, cioè<br />
un’organizzazione che fa della<br />
creazione e della con<strong>di</strong>visione<br />
della conoscenza un elemento<br />
strategico. L’approccio <strong>cultura</strong>le al<br />
problema della sicurezza dei<br />
pazienti è inoltre fortemente<br />
influenzato dalla visione<br />
dell’errore su cui si fonda. Proprio<br />
per questo un efficace sistema <strong>di</strong><br />
gestione del rischio clinico deve<br />
basarsi su un’attenta riflessione<br />
sull’errore me<strong>di</strong>co e sugli<br />
atteggiamenti <strong>cultura</strong>li che lo<br />
accompagnano.<br />
Elena D’Alò<br />
NOTE<br />
1 CERGAS, Centro <strong>di</strong> Ricerca sulla<br />
Gestione dell'Assistenza Sanitaria<br />
dell'Università Bocconi, 2004.<br />
2 Articolo “Il Sole 24 Ore”,<br />
Sicurezza: Ogni Asl fa da Sé,<br />
Febbraio 2006.