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Unità di Apprendimento, classe 3^ - scuola e cultura - rivista

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Aprile - Maggio - Giugno 2007 76<br />

comune, che perdura ancora oggi, quello <strong>di</strong> considerare la giovane protagonista dei Promessi Sposi come la scialba<br />

ipostatizzazione <strong>di</strong> un concetto etico.<br />

Se D'Annunzio, fin dall'età giovanile, contestava un simile personaggio, molti anni dopo, Giuseppe Ungaretti, nella sua<br />

prolusione romana del 1953, mettendosi su quelle orme, prenderà lo spunto dal severo giu<strong>di</strong>zio del Poeta pescarese per<br />

affermare che una figura femminile non ha la possibilità <strong>di</strong> risaltare nel campo dell'arte «se non è sensualissima». Si<br />

passi al vecchio poeta l'opinione originale anche se <strong>di</strong>ssacratoria. Storicizzando il secondo Romanticismo si deve<br />

precisare che anche il mito della fanciulla pura, perseguitata, ricorrente nella letteratura europea sette-ottocenteca, aiuta<br />

a comprendere il personaggio <strong>di</strong> Lucia che non si collega soltanto all'istanza religiosa del Manzoni. Ma riconduce pure a<br />

quella tra<strong>di</strong>zione del romanzo alessandrino con le avventure <strong>di</strong> Dafne e Cloe, con le Etiopiche <strong>di</strong> Eliodoro, per citare<br />

ancora una volta qualche esempio, e rappresenta una delle più cospicue ere<strong>di</strong>tà trasmesse dal mondo classico all'età<br />

moderna. E sarà al centro della letteratura sociale, a sfondo borghese o conta<strong>di</strong>no, sia nel roman noir, sia nel "racconto<br />

campagnuolo" che, nel secolo XIX, fiorirà dalla Francia alla Germania, all'Inghilterra, alla Scan<strong>di</strong>navia e infine all'Italia<br />

con le opere <strong>di</strong> Ippolito Nievo, Giulio Carcano, Caterina Percoto. Perciò, a proposito <strong>di</strong> Lucia, si può pensare a un nuovo<br />

ideale <strong>di</strong> donna, ma non in relazione alla castità, che sarebbe un riferimento <strong>di</strong> comodo, riconducibile alle<br />

caratterizzazioni classiche del personaggio come dramatis personae e che ormai è desueto, bensì a una finalmente<br />

conquistata <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> umana autonomia e <strong>di</strong>gnità. In effetti, la componente etico-religiosa si potrebbe valutare<br />

anche su un piano essenzialmente laico e moderno come liberazione della personalità femminile nella sua essenza<br />

etico-laicale. Ma se volessimo scoprire non forme <strong>di</strong> "verità" ma <strong>di</strong> "vali<strong>di</strong>tà" nella coscienza storica, ipoteticamente si<br />

potrebbe intravedere nel personaggio <strong>di</strong> Lucia la sublimazione <strong>di</strong> Giulia. Se il dato biografico non sempre è una chiave <strong>di</strong><br />

lettura, nel nostro caso vanno pure considerati due fattori fondamentali e cioè che il Manzoni fu un soggetto patologico e<br />

l'influsso che la madre, a partire dal soggiorno parigino, esercitò su <strong>di</strong> lui. Solo oggi, dopo un lungo silenzio calato su<br />

questa pur eccezionale figura <strong>di</strong> donna, sono emersi nuovi dati biografici e si è definito meglio il panorama in cui si<br />

collocò Madama Beccaria grazie a quella recentissima e ben documentata biografia <strong>di</strong> Marta Boneschi, apparsa per i tipi<br />

della Mondadori con il titolo Quel che il cuore sapeva. Una volta <strong>di</strong> più, grazie anche a queste nuove acquisizioni, si può<br />

ipotizzare una Lucia, filtrata pure da esperienze soggettive (il senso <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza che lega il figlio alla madre) oltre che<br />

da esperienze letterarie, come si è già notato, <strong>di</strong>sposte su un lunghissimo arco <strong>di</strong> tempo. Componenti queste che hanno<br />

agito come stimoli esterni e sono se<strong>di</strong>mentate poi nella memoria e nel subcosciente dell'Autore. Non <strong>di</strong>pendenza ma<br />

affinità si potrebbe inoltre stabilire tra il personaggio manzoniano e quelle figure femminili, protagoniste <strong>di</strong> coevi romanzi<br />

anglosassoni, le quali appaiono sempre equilibrate e intelligenti, in grado <strong>di</strong> analizzare la situazione e <strong>di</strong> fare le proprie<br />

scelte in piena libertà <strong>di</strong> spirito. La <strong>di</strong>gnità morale, attribuita anche a personaggi muliebri <strong>di</strong> umili natali, è riven<strong>di</strong>cata, per<br />

esempio, da Walter Scott in una <strong>di</strong> quelle Introduction spia dell'apparato ideologico su cui si fonda la sua opera narrativa.<br />

È utile perciò richiamare l'attenzione sulla umile protagonista <strong>di</strong> The heart of Midlothian, eppure depositaria <strong>di</strong> quelle<br />

potenzialità eroiche latenti anche nel popolo, e su Magde Wildfire, altro personaggio del citato romanzo, emblematica<br />

esponente <strong>di</strong> una <strong>classe</strong> sociale spodestata dai gran<strong>di</strong> proprietari terrieri e infine su Rebecca, affascinante e <strong>di</strong>gnitosa<br />

protagonista del romanzo intitolato Ivanhoe.<br />

Nel solco <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione, tracciata dal Rousseau con Julien e dallo Scott con le sue <strong>di</strong>gnitose figure femminili, talvolta<br />

<strong>di</strong> modesta estrazione sociale oppure emarginate come Rebecca, si inserisce dunque il Manzoni creando tuttavia un<br />

personaggio libero, autonomo sia dal punto <strong>di</strong> visto etico che esistenziale e, senza dubbio, <strong>di</strong> non facile interpretazione.<br />

Lucia acquista cre<strong>di</strong>bilità se considerata come creatura già pervenuta idealmente a quella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> autentica ed<br />

equilibrata liberazione della propria personalità in armonia con l'etica cristiana e con il proprio stato sociale. E<br />

caratterizzata infine dallo scarto androgino temperato, tuttavia, da qualità e sfumature tipicamente femminili («[...] lei<br />

s'andava schermendo, con quella modestia un po' guerriera delle conta<strong>di</strong>ne», cap. II).<br />

Muovendo da questi dati, finalmente il personaggio può essere interpretato, una volta <strong>di</strong><br />

più anche come specchio del lato positivo del secolo XVII in cui Manzoni, è noto, coglie,<br />

nonostante quel contrasto <strong>di</strong> luci e ombre, un profondo valore etico. Riguardando Lucia,<br />

non più come essere «inutile» e del «non detto», ma nella sua pregnante concretezza <strong>di</strong><br />

giovane determinata e affettuosa, inserita in un preciso contesto storico, si spiegherebbe<br />

anche la sua contrapposizione a Gertrude <strong>di</strong> estrazione sociale così <strong>di</strong>versa. Le due<br />

figure femminili dunque si possono collocare al vertice <strong>di</strong> due mon<strong>di</strong> in conflitto: quello<br />

dell'innocenza contro la malizia, del presente contro il passato. Inaccettabili perciò si<br />

rivelano le recenti proposte dei mass-me<strong>di</strong>a in cui parrebbe quasi <strong>di</strong> intravedere la<br />

tendenza a confondere l'afasia con la reticenza: figura retorica quest'ultima, privilegiata<br />

da Dante, e ricorrente nel corso del tempo fino al Manzoni che la userà per dare al<br />

racconto un forte tono evocativo. Emblematico il seguente brano <strong>di</strong> cui è protagonista<br />

Lina Jannuzzi<br />

Lucia: «[...] cucendo, ch'era un mestiere quasi nuovo per lei, le veniva ogni poco in<br />

mente il suo aspo: "e <strong>di</strong>etro all'aspo quante cose"» (cap. XVIII).<br />

Lina Jannuzzi

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