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Unità di Apprendimento, classe 3^ - scuola e cultura - rivista

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Aprile - Maggio - Giugno 2007 74<br />

Comme<strong>di</strong>a, quando in età romantica il genere epico tramonta, o meglio si trasfonde nel nuovo epos romanzesco,<br />

Manzoni lascia la poesia e adotta la prosa con i Promessi Sposi. Nasce la nuova epica in prosa, come ha insegnato<br />

Lukacs ( Teoria del romanzo, 1916). Specularmente epici sono i romanzi cristiani <strong>di</strong> Manzoni e <strong>di</strong> Tolstoi, modelli nelle<br />

<strong>di</strong>fferenti aree geografico-<strong>cultura</strong>li della letteratura europea. Come nell’epica classica e me<strong>di</strong>evale, così nella nuova epica<br />

romantica, e nel Manzoni in particolare, l’uomo privato e l’uomo pubblico coesistono, così come l’etica privata e l’etica<br />

pubblica. Insomma non c’è vita privata se non si completa nella <strong>di</strong>mensione civile della società e della nazione. In<br />

questa <strong>di</strong>rezione possiamo <strong>di</strong>re che Manzoni porta a completamento il progetto politico <strong>di</strong> Dante, con la realizzazione<br />

istituzionale, <strong>di</strong> quell’Italia politica e linguistica, che Dante nella sua utopia aveva anticipato.<br />

A voler proseguire nel gioco <strong>di</strong> specularità tra i due gran<strong>di</strong> scrittori cristiani, si può riscontrare in entrambi la centralità del<br />

modulo del viaggio. Viaggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa e <strong>di</strong> risalita, <strong>di</strong> dannazione e <strong>di</strong> salvezza. L’eroe manzoniano è Renzo che nella<br />

Milano in rivolta intraprende il suo viaggio ad inferos . Egli percorre le strade del mondo (dal borgo a Milano; da Milano<br />

al bergamasco; dal bergamasco a Milano ecc.), incontrando avventure, ma anche compiendo una sua personale<br />

parabola <strong>di</strong> crescita. In un saggio uscito da alcuni decenni, Girar<strong>di</strong> (Renzo agli inferi, in Manzoni reazionario, Cappelli,<br />

Bologna, 1972) osservava che Renzo compie nei Promessi sposi una descentio ad inferos che ha molti punti <strong>di</strong> contatto<br />

(e altrettanti significative <strong>di</strong>fferenze) rispetto alle descentiones compiute dagli eroi archetipici , Ulisse, Enea e Dante. La<br />

<strong>di</strong>scesa infernale <strong>di</strong> Renzo è connotata dal suo essere <strong>di</strong> natura intimamente cristiana. E' cioè un'esperienza in cui il<br />

contatto <strong>di</strong>retto con l'errore e il traviamento morale conferma e rafforza la sostanza morale e religiosa della persona.<br />

Renzo - anche se coinvolto nell'esperienza 'infernale' della città rivoluzionaria - conserva intatta la sua struttura morale,<br />

trasformando così l'esperienza del tumulto in un fattore <strong>di</strong> reale crescita interiore.<br />

E’ stato rilevato che la realtà sociale e il mondo citta<strong>di</strong>no in rivolta vengono descritti da Manzoni utilizzando forme e<br />

modelli desunti dalla rappresentazione dell'inferno dantesco. Basti qui segnalare il significato ideologico della scelta<br />

manzoniana del tumulto, che presenta una sorta <strong>di</strong> identificazione tra rivoluzione e inferno, rispondente , d’altronde, al<br />

progetto politico-ideologico liberale e moderato, cui il Manzoni aderisce.<br />

Si ricor<strong>di</strong> il famoso passo del capitolo 14, quando Renzo dopo l’assalto ai forni e alla casa del Vicario, si mette a<br />

cercare un ricovero per la notte. Tanti elementi scoprono significative affinità col mondo dantesco. A cominciare dallo<br />

stesso nome dell’osteria, la Luna piena, con l'identificazione mitologica tra la regina degli inferi e la luna stessa nella<br />

triplice forma <strong>di</strong> Proserpina/Diana/Luna. Un'identificazione me<strong>di</strong>ata con ogni probabilità dal ricordo <strong>di</strong> Farinata, in<br />

Inferno X, ai vv. 79 e ss.: "Ma non cinquanta volte fia raccesa/ la faccia de la donna che qui regge".<br />

Anche “l'usciaccio" che separa come una soglia simbolica l'osteria, immette in un mondo 'infero', caotico, dominato dal<br />

"chiasso", immerso nell'oscurità ("mezza luce"), Quello spazio si connota come una sorta <strong>di</strong> mondo in cui tutti i valori<br />

della civile convivenza sono rovesciati. E' infatti un luogo popolato <strong>di</strong> ladri e <strong>di</strong> biscazzieri, che interpreterà le parole <strong>di</strong><br />

Renzo sulla giustizia in senso <strong>di</strong>ametralmente opposto al loro reale significato.<br />

Anche le parole dello sbirro provocatore (che poi denuncerà Renzo), improntate come sono a un insieme <strong>di</strong> ipocrisia<br />

e <strong>di</strong> untuosa cortesia ("sono qui io a servirvi, quel bravo giovine"), si configurano come una profferta <strong>di</strong> aiuto che ricorda<br />

l'interessata <strong>di</strong>sponibilità del <strong>di</strong>avolo tentatore.<br />

Infine la figura dell'oste, con la sua espressione immobile e impenetrabile, ha connotati luciferini, rinvenibili ad<br />

esempio in quella "barbetta rossiccia" caratteristica del <strong>di</strong>avolo. Il colore "rossiccio" allude inoltre al motivo folclorico<br />

che attribuisce al colore rosso doppiezza e malvagità. Ricor<strong>di</strong>amo il rosso "malpelo".<br />

Insomma il delirio collettivo della città in rivolta esprime lo scontro sistematico tra<br />

apparenza e realtà che caratterizza tutta la <strong>di</strong>scesa 'infernale' <strong>di</strong> Renzo. Essa vive<br />

nelle parole e nei comportamenti <strong>di</strong> quegli attori infernali, ma soprattutto si situa nel<br />

grottesco incontro tra il mondo eticamente rovesciato dei ladri <strong>di</strong> quell'osteria<br />

'infernale' e il solido mondo morale <strong>di</strong> Renzo.<br />

Il conflitto che esplode tra il valore delle parole che Renzo adotterà per illustrare il<br />

suo bisogno <strong>di</strong> vera giustizia, e il senso con cui quelle parole verranno accolte dai<br />

<strong>di</strong>vertiti e occasionali ascoltatori, prefigura simbolicamente un conflitto che riguarda<br />

l'intera città in rivolta, nella quale il rovesciamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti, doveri e valori, l'ha<br />

trasformata in una sorta <strong>di</strong> generale inferno dell'ambiguità e dell'incertezza.<br />

In quella città infernale, in<strong>di</strong>cata da Dante, rinnovata da Manzoni, è facile<br />

riconoscere oggi tanta parte della società attuale, dominata dallo stesso<br />

rovesciamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti doveri valori, dallo stesso scontro tra apparenza e realtà,<br />

dalla facilità <strong>di</strong> caduta e <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> risalita. Eppure sta a noi, sulle orme <strong>di</strong> quei<br />

maestri, perseguire la faticosa scoperta della verità e in<strong>di</strong>carla ai giovani per<br />

Albarosa Macrì Tronci<br />

sperimentare insieme lo smascheramento della menzogna e il progetto <strong>di</strong> una<br />

società dei <strong>di</strong>ritti.<br />

Albarosa Macrì Tronci

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