Sonetti contro l'Ariosto, giudice de' Savi in Ferrara - Carla Rossi ...
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8 <strong>Sonetti</strong> <strong>contro</strong> l’Ariosto<br />
zioni d’onore nelle cerimonie e nelle processioni cittad<strong>in</strong>e, ord<strong>in</strong>aria amm<strong>in</strong>istrazione<br />
<strong>in</strong> materia di rifornimento annonario, fiscalità, igiene e istruzione pubblica.<br />
Fu proprio dal <strong>contro</strong>llo diretto del fisco che molti <strong>Savi</strong> trassero i loro maggiori<br />
guadagni, sovente senza che il duca fosse al corrente dei loro traffici.<br />
«Di fatto l’unica sfera <strong>in</strong> cui i <strong>Savi</strong> si muovevano con una certa autonomia<br />
era la redazione degli estimi civili e rurali e delle altre forme di rilevamento della<br />
popolazione, <strong>in</strong> base a cui oltre alle “colte” stabilite dal comune venivano ripartite<br />
anche alcune imposte e gravezze straord<strong>in</strong>arie istituite dal Signore» 20 . Le<br />
l<strong>in</strong>ee guida erano sempre stabilite dal duca e dai suoi collaboratori, di cui i <strong>Savi</strong><br />
si limitavano a eseguire le decisioni con scarsi marg<strong>in</strong>i di <strong>in</strong>iziativa. Presso l’Archivio<br />
Storico di <strong>Ferrara</strong> sono conservati i registri contenenti le Deliberazioni<br />
dei <strong>Savi</strong> 21 ; è assai <strong>in</strong>dicativo il fatto che il consiglio, solo sporadicamente menzionato<br />
negli statuti quattro e c<strong>in</strong>quecenteschi, non avesse neppure una sede propria<br />
e si riunisse <strong>in</strong> alcune sale del priorato di San Romano (antico monastero già<br />
semiabbandonato nel Quattrocento), da dove nel 1474 si trasferì, <strong>in</strong> affitto, <strong>in</strong><br />
una camera del palazzo di corte, accanto ai locali del Consiglio segreto.<br />
Lo scarso peso politico del consiglio si rifletteva sulla sua composizione: se è<br />
vero che per tutto il Quattrocento le famiglie che contavano il più alto numero di<br />
<strong>Savi</strong> fra i propri membri appartenevano tutte a quelle che un cronista ferrarese<br />
come il Caleff<strong>in</strong>i def<strong>in</strong>iva genericamente «case di zentilhom<strong>in</strong>i», va però sottol<strong>in</strong>eato<br />
come numerose casate fra le più antiche, potenti e prestigiose se ne mantennero<br />
sempre lontane, proprio perché la carica comportava un’implicazione<br />
personale nel <strong>contro</strong>llo di tasse, denari, mercati e nel rapporto diretto con i cittad<strong>in</strong>i.<br />
Come ha sottol<strong>in</strong>eato Marco Fol<strong>in</strong>: «delle 244 famiglie che entrarono <strong>in</strong><br />
consiglio fra il 1420 e il 1505, solo 38 (15%) sono def<strong>in</strong>ibili <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di ‘gentilizie’:<br />
esse occuparono complessivamente 337 (25%) dei 1347 seggi disponibili;<br />
particolarmente presenti furono i Sacrati (11 membri della famiglia occuparono<br />
59 seggi), gli Ariosto (9 consiglieri, 37 seggi), i Costabili (10 consiglieri, 29 seggi),<br />
i Perondoli (7 consiglieri, 27 seggi), i Trotti (7 consiglieri, 24 seggi)» 22 .<br />
Complessivamente, nell’arco del secolo i gentiluom<strong>in</strong>i non occuparono più di un<br />
quarto dei seggi consiliari; viceversa si segnalavano per l’assidua presenza diverse<br />
famiglie borghesi: soprattutto giureconsulti, grandi mercanti e banchieri,<br />
ma anche molti notai, medici, speziali, probabilmente <strong>in</strong> ossequio all’antica consuetud<strong>in</strong>e<br />
che parte del consiglio fosse scelto a rappresentare le contrade.<br />
Si ha dunque l’impressione che il seggio di <strong>Savi</strong>o, oltre che come forma di<br />
gratificazione <strong>in</strong>dividuale, fosse concesso dal duca ottemperando ai desideri delle<br />
famiglie più co<strong>in</strong>volte nei traffici cittad<strong>in</strong>i, e dunque maggiormente <strong>in</strong>teressate<br />
a gestirne anche gli aspetti economici più m<strong>in</strong>uti.<br />
20 Cfr. M. FOLIN, R<strong>in</strong>ascimento estense. Politica, cultura, istituzioni di un antico Stato<br />
italiano, Bari, Laterza, 2004, p. 76.<br />
21 Regg. 65 (1393-1796).<br />
22 FOLIN, R<strong>in</strong>ascimento estense, cit., ibid.