Sonetti contro l'Ariosto, giudice de' Savi in Ferrara - Carla Rossi ...
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Nota bibliografica<br />
La necessità di focalizzare l’attenzione sul Cammelli nasce dall’<strong>in</strong>spiegabile<br />
carenza di studi critici riguardanti il rimatore toscano. La sua bibliografia, soprattutto<br />
nell’ultimo secolo, è assai scarsa.<br />
Il primo studioso del Pistoia fu, nel 1865, Antonio Cappelli (1817-1887), che<br />
pubblicò la pr<strong>in</strong>ceps dei <strong>Sonetti</strong> giocosi di Antonio da Pistoia, costituita da 20<br />
sonetti provenienti da E, <strong>in</strong> parte da P, cui aggiunse 23 sonetti adespoti <strong>contro</strong><br />
Niccolò Ariosto, tratti da un altro codice estense, siglato W. 2. II.<br />
Ad <strong>in</strong>teressarsi dell’opera del poeta toscano fu poi Ottaviano Targioni-Tozzetti<br />
(1833-1899), il quale, tra il 1869 e il 1883, <strong>in</strong> alcune pubblicazioni “per<br />
nozze”, fece conoscere soprattutto i sonetti politici del codice della Biblioteca<br />
Comunale Ariostea, segnato 408, N., D. 3., cc. 5r-33r; 251v, 273 r, <strong>in</strong>dicatogli<br />
dall’allora bibliotecario della Comunale di <strong>Ferrara</strong>: «tutti notevolissimi e spesso<br />
veramente belli […] massime quelli che si riferiscono al periodo della discesa di<br />
Carlo VIII» 1 .<br />
Risale al 1884 la pubblicazione, a Livorno, delle Rime edite e <strong>in</strong>edite di Antonio<br />
Cammelli detto il Pistoia, a c. di A. Cappelli e S. Ferrari: i componimenti sono<br />
tratti da due codici della Nazionale di Firenze (II. ii. 109 e il Magliab. VII.<br />
25), dal citato codice P, dai due mss. estensi di Modena e dal cod. I 408 della<br />
Comunale di <strong>Ferrara</strong>.<br />
Tra coloro che accolsero con <strong>in</strong>teresse l’edizione di Cappelli e Ferrari vi fu<br />
Rodolfo Renier (1857-1915), che la recensì nella «Rivista storica mantovana» 2 .<br />
Così, sempre nel 1884, Renier notò, nel catalogo dei manoscritti della celebre biblioteca<br />
privata dei Trivulzio di Milano 3 , stilato dal Porro, un codice contenente<br />
la più ampia silloge di rime del Cammelli f<strong>in</strong>o ad allora conosciuta.<br />
1 <strong>Sonetti</strong> politici e burleschi <strong>in</strong>editi di Antonio Cammelli, detto il Pistoia, Livorno,<br />
Vigo, 1869, p. 3; per le altre pubblicazioni dello stesso autore cfr. il cap. Stampe antiche,<br />
qui di seguito. Si tratta di una pubblicazione per nozze, di soli 55 esemplari, preceduta<br />
da un’<strong>in</strong>teressante Avvertenza, <strong>in</strong> cui Targioni Tozzetti accenna alla necessità di una storia<br />
della poesia giocosa e contraddice il «troppo cattivo giudizio che sembra prevalere<br />
<strong>contro</strong> tutti i rimatori burleschi». I diciotto sonetti riprodotti sono ben illustrati da note<br />
storiche, quasi tutte riprodotte <strong>in</strong> seguito da CF, per concessione dell’autore.<br />
2 Del Pistoia, <strong>in</strong> «Rivista Storica Mantovana», I (1885), p. 72 sgg.<br />
3 G. PORRO, Trivulziana. Catalogo dei cod. manoscritti, Tor<strong>in</strong>o, Stamperia Reale Paravia<br />
e Comp., 1884.