Sonetti contro l'Ariosto, giudice de' Savi in Ferrara - Carla Rossi ...
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Premessa<br />
Nel 1865, Antonio Cappelli pubblicava a Bologna, presso Romagnoli, la<br />
pr<strong>in</strong>ceps dei <strong>Sonetti</strong> giocosi di Antonio da Pistoia, costituita da venti componimenti<br />
tratti <strong>in</strong> parte dal codice a. H. 6. I della Biblioteca Estense di Modena, e <strong>in</strong><br />
parte dal ms. D. 313 della Forteguerriana di Pistoia, cui aggiungeva, <strong>in</strong> appendice,<br />
ventitré sonetti adespoti <strong>contro</strong> Niccolò Ariosto, il quale, dal 28 gennaio del<br />
1486 s<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e di dicembre del 1488, aveva ricoperto la carica di Giudice dei<br />
Dodici <strong>Savi</strong> di <strong>Ferrara</strong> e che è passato alla storia più per essere il padre di Ludovico<br />
che per particolari meriti personali.<br />
La s<strong>in</strong>golare collana di sonetti caudati <strong>contro</strong> l’Ariosto è tràdita da un solo<br />
codice miscellaneo lat<strong>in</strong>o e italiano di prose e versi di vari autori: il Lat. 228 = a.<br />
W. 2. 11 della Biblioteca Estense Universitaria di Modena, che la contiene alle<br />
cc. 179r-188v. Il manoscritto è stato esemplato quasi <strong>in</strong>teramente dal patrizio e<br />
letterato ferrarese Gaspare Sardi (1480-1559) 1 , sebbene i <strong>Sonetti</strong> <strong>contro</strong> l’Ariosto<br />
appaiano di altra mano.<br />
In quella sede, il Cappelli avanzò per primo, ancorché senza argomentazioni<br />
conv<strong>in</strong>centi 2 , l’ipotesi che l’autore dei componimenti satirici <strong>contro</strong> il conte<br />
Ariosto fosse Antonio Cammelli, detto il Pistoia (1436-1502), uno dei maggiori<br />
poeti burleschi del nostro Quattrocento, acclamato e celebrato <strong>in</strong> vita e ancor più<br />
nel C<strong>in</strong>quecento 3 , pur tuttavia generalmente negletto dalla critica contemporanea.<br />
A favore dell’attribuzione si espresse <strong>in</strong> seguito Giosuè Carducci, nel Saggio<br />
sulle poesie lat<strong>in</strong>e di Lodovico Ariosto 4 e Giulio Bertoni, nel 1910, scriveva<br />
che gli argomenti del Cappelli «non raggiungono, per comune consenso, il valo-<br />
1 Autore, tra l’altro, del Libro delle historie ferraresi, edito per la prima volta a <strong>Ferrara</strong>,<br />
presso Francesco <strong>Rossi</strong> da Valenza, 1556.<br />
2 A. CAPPELLI, <strong>Sonetti</strong> giocosi di Antonio da Pistoia e sonetti satirici senza nome<br />
d’autore, Bologna, Romagnoli, 1865, p. 16.<br />
3 Dal Castiglione nel Cortegiano, II 67; dal Berni (che possedette il prezioso “codice<br />
Giann<strong>in</strong>ello”); dal Bandello <strong>in</strong> una delle sue Novelle, I XXXIV; da Niccolò Franco nelle<br />
Rime <strong>contro</strong> l’Aret<strong>in</strong>o; dall’Aret<strong>in</strong>o stesso nel Ragionamento delle Corti e ancora dall’Ariosto<br />
nelle Satire (VI: «Ma se degli altri io vuo’ scoprir gli altari, /tu dirai che rubato e<br />
del Pistoia /e di Petro Aret<strong>in</strong>o abbia gli armari»), dal Manfredi e dal Casio.<br />
4 G. CARDUCCI, Saggio sulle poesie lat<strong>in</strong>e di Lodovico Ariosto, Zanichelli, Bologna,<br />
1876, p. 31.