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Sonetti contro l'Ariosto, giudice de' Savi in Ferrara - Carla Rossi ...

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34 <strong>Sonetti</strong> <strong>contro</strong> l’Ariosto<br />

Data a Magnaferro<br />

II.<br />

Quand’io ben penso a tua strana natura,<br />

rimango preso <strong>in</strong> gran confusïone:<br />

tu magni ’l legno, il marmore, il sabbione,<br />

il ferro e se gli è cosa ancor più dura.<br />

Se ’l tuo divorar gran tempo dura, 5<br />

di <strong>Ferrara</strong> serai distruzïone.<br />

Aspese del Comune la possessione<br />

comprasti e questa non è cosa oscura.<br />

E la tua bassa e debole casetta,<br />

levasti <strong>in</strong> alto, ser Niccolò mio. 10<br />

Questa è la legge ch’hai sotto la bretta.<br />

Tu credi che tal cosa piaccia a Dio.<br />

expecta pur la pena, expecta, expecta:<br />

giusto è ’l ciel, credi quel che te dic’io.<br />

O ladro, falso e rio. 15<br />

Sper vederti <strong>in</strong> man del manegoldo,<br />

Che ti darà la sp<strong>in</strong>ta per un soldo.<br />

In questo mezzo un broldo<br />

s’apparecchia per farti un bel cappello,<br />

acciò che ’l sol non te secchi ’l cervello. 20<br />

CF:<br />

3. tu mangi 4. ancora 6. sarai 7. Comun 9. debile 11. berretta 13. aspetta 14. ti dic’io<br />

16 spero; manigoldo<br />

Ms.:<br />

2. confussione 4. anchor 6. destructione 12. piaza (settentrionalismo attribuibile al<br />

copista) 17. mezo<br />

[Quando penso alla tua natura <strong>in</strong>solita, vengo assalito da una gran confusione:<br />

tu mangi il legno, il marmo, la rena, il ferro e anche cose più dure, se ve ne sono./<br />

Se questo tuo mangiare avidamente cont<strong>in</strong>uerà ancora, f<strong>in</strong>irai con l’essere la distruzione<br />

di <strong>Ferrara</strong>. Comprasti a spese del Comune la tua proprietà e questo non<br />

è certo un mistero./ E così <strong>in</strong>nalzasti la tua umile e mesch<strong>in</strong>a casetta, ser Niccolò<br />

mio. Questa è la legge che hai nella testa./ Tu credi che questo piaccia a Dio. Ma<br />

attendi pure la pena che il Signore ti riserva: il cielo è giusto, credi a me./ O ladro,<br />

falso e scellerato, spero di vederti <strong>in</strong> mano al boia che, per un soldo, sul patibolo<br />

ti darà la sp<strong>in</strong>ta per impiccarti./ Nel frattempo si prepara un sangu<strong>in</strong>accio per farti<br />

un bel cappello, perché il sole non ti faccia essiccare il cervello].

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