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Sonetti contro l'Ariosto, giudice de' Savi in Ferrara - Carla Rossi ...

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46 <strong>Sonetti</strong> <strong>contro</strong> l’Ariosto<br />

XIV.<br />

Dolce e amorevole Raccoglienza fatta all’Illustr. Signor nostro<br />

nel suo ritorno, per Niccolò Ariosto<br />

Signor mio caro, vui siati il ben venuto<br />

per mille volte e anche il ben trovato:<br />

vui sete sempre sano e salvo stato,<br />

poi ch’io non v’ho, a quel ch’io <strong>in</strong>tendo, veduto?<br />

Piacemi assai! Così Giove <strong>in</strong> aiuto 5<br />

mi sia cont<strong>in</strong>uo avante apparecchiato,<br />

ma perché ho sol ben retto il Vostro Stato,<br />

son, Signor mio, da ognuno <strong>in</strong> odio avuto.<br />

E udite poi che giunta ho io da un ghiotto:<br />

che a’ preghi altrui sì il capo mi rasenza 10<br />

e <strong>in</strong> rima egli ha il mio onor fornito e cotto.<br />

Io dirò ben alla Vostra Eccellenza,<br />

più a destro il tutto, perché forse un grotto<br />

sarei tenuto qua <strong>in</strong> Vostra presenza.<br />

Dalla magnificenza 15<br />

di questi baron chiari e cavalieri,<br />

che scio che me caleffan volentieri.<br />

CF:<br />

1. mio caro, siate 2. tornato 3. siete voi sempre 4. come <strong>in</strong>tendo 6. vi sia 17. che so<br />

che mi<br />

[Mio caro Signore siate mille volte il benvenuto e il ben tornato. Siete sempre<br />

stato bene, dato che non vi ho visto?/ Mi fa molto piacere, che Dio mi assista<br />

sempre: solo perché ho retto bene il Vostro Stato, sono venuto <strong>in</strong> odio a tutti./ E<br />

ascoltate poi quale cattiveria supplementare mi viene da un disgraziato, il quale<br />

mi fà lavate di capo e con le sue rime ha diffamato il mio onore./ Io dirò all’Eccellenza<br />

vostra il tutto <strong>in</strong> privato, più comodamente, perché se lo facessi ora sarei<br />

ritenuto un uomo mesch<strong>in</strong>o/ da questi stimabili baroni e cavalieri che so mi<br />

prendono <strong>in</strong> giro volentieri.]

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