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Sonetti contro l'Ariosto, giudice de' Savi in Ferrara - Carla Rossi ...

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I Testi<br />

XIII.<br />

Sonetto compilato per Niccolò Ariosto,<br />

All’illustriss. Madama Duchessa di <strong>Ferrara</strong>.<br />

Illustrissima mia cara Madama,<br />

ogni bel ballo a lungo andar r<strong>in</strong>cresce:<br />

parmi oramai ch’io sia un nuovo pesce,<br />

o quella ch’ogni occel sul palmon chiama.<br />

Vostra Eccellenza poco il mio onor ama, 5<br />

e ogni dì <strong>in</strong> men favor la mi riesce;<br />

però materia di mal scriver cresce,<br />

al detrattor della mia chiara fama.<br />

Deh, fate fare, s’el vi piace, una grida<br />

comm<strong>in</strong>atoria, ov’io gli sia nomato 10<br />

con prem<strong>in</strong>enza di persona fida.<br />

Ch’io sia Fabrizio o l’Uticense Cato,<br />

e che per niente alcun non mi derida,<br />

nel mio governo e viver costumato.<br />

Se non, ch’ei sia impiccato; 15<br />

ed io farò l’offizio senza soldo,<br />

per spesa al Comun tuor del manigoldo.<br />

CF:<br />

6. ch’ogni dì 10. ov’io vi sia nomato 16. l’ufficio 17. tor<br />

[Illustrissima mia cara Duchessa, a lungo andare anche il più bel ballo viene<br />

a noia: mi sento un avannotto facile da pescare o la pania che cattura gli uccelli<br />

sul palmone. /Vostra Eccellenza ha poco a cuore il mio onore, perchè ogni giorno<br />

vedo che perdo i Vostri favori e perciò il mio detrattore ha sempre più materia<br />

per scrivere male della mia chiara fama./ Orsù, fate fare, per favore, una grida<br />

comm<strong>in</strong>atoria, dove io appaia nom<strong>in</strong>ato come persona di fiducia./ In modo che<br />

io vi appaia come un Fabrizio o un Catone, e perché nessuno mi prenda <strong>in</strong> giro<br />

per il mio governo e il mio modo di vivere./ Se così non sarà, allora ch’egli venga<br />

impiccato, ed io farò l’ufficio senza esser pagato, a spese del Comune].<br />

45

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