Latinoamericana mondiale 2012 - Agenda Latinoamericana-Mundial
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Qual è la grande causa per la quale vivere e lottare?<br />
L’umanità si sta scontrando con un problema che<br />
mai nella sua storia le si era presentato: deve lottare<br />
e impegnarsi seriamente per la sua sopravvivenza.<br />
1..Le.minacce.che.incombono.sulla.Terra.<br />
Fino a poco tempo fa potevamo sfruttare le risorse<br />
della natura a nostro piacimento. Potevamo avere<br />
quanti figli volevamo. Era possibile intervenire negli<br />
ecosistemi secondo la volontà e il potere dei proprietari<br />
delle imprese. Potevamo fare tutte le guerre che<br />
pensavamo necessarie per difenderci o attaccare un<br />
eventuale aggressore. Adesso non possiamo continuare<br />
sulla stessa strada. Abbiamo creato una macchina<br />
bellica di morte, con armi nucleari, chimiche e biologiche<br />
che ha la capacità di annientare completamente<br />
la specie umana senza lasciare sopravvissuti.<br />
Non possiamo più trattare il pianeta Terra come<br />
abbiamo sempre fatto, come una specie di baule<br />
pieno di risorse illimitate. Ci siamo resi conto che le<br />
risorse sono scarse e molte non rinnovabili. Il nostro<br />
progetto di uno sviluppo illimitato non è più sopportabile<br />
da questo pianeta piccolo, vecchio e limitato.<br />
Se continuiamo con la nostra voracità di consumo e di<br />
produzione di un numero illimitato di beni basandoci<br />
sulla depredazione della natura, andremo incontro a<br />
una tragedia ecologica e sociale. È plausibile, secondo<br />
grandi scienziati, che con l’aumento del gas metano,<br />
che è trentadue volte più aggressivo del biossido di<br />
carbonio, possa verificarsi un improvviso riscaldamento.<br />
Il clima potrebbe fare un salto di 3-4 gradi della<br />
scala Celsius. Se questo dovesse succedere, nessuna<br />
forma di vita oggi conosciuta sarebbe nelle condizioni<br />
di sopravvivere, inclusa la specie umana. Forse alcuni<br />
esseri umani potrebbero salvarsi in piccole oasi, racchiuse<br />
in alcuni punti del nord della Terra.<br />
2..Un.nuovo.inizio:.cambiamento.di.mente.e.cuore<br />
Di fronte a questa situazione drammatica, la Carta<br />
della Terra, uno dei documenti più seri sorto dalla<br />
base e assunto dall’UNESCO nel 2003, afferma: «Come<br />
mai prima nella storia, il destino comune ci richiama<br />
a un nuovo inizio. Questo richiede un cambiamento<br />
di mente e di cuore: richiede un nuovo senso di interdipendenza<br />
e di responsabilità». Questo ci ricorda<br />
le parole di Gesù: «Se non vi convertirete, morirete<br />
130<br />
Leonardo Boff<br />
Petrópolis, RJ, Brasile<br />
tutti». Convertirsi è inaugurare un nuovo inizio, con<br />
un’altra mente e un altro cuore. È ciò che la situazione<br />
della Terra e dell’Umanità stanno esigendo. Adesso<br />
si impone: o cambiamo o la nostra civiltà può sparire.<br />
Questo è il tema dei temi. La nuova centralità non<br />
consiste nel chiedersi che futuro avrà l’Occidente o la<br />
Chiesa cattolica, piuttosto che futuro avranno la Terra<br />
e l’Umanità, e in che misura l’Occidente e la Chiesa<br />
collaborano per garantire un futuro comune. Questo<br />
non sembra costituire un contenuto della coscienza<br />
collettiva né delle nazioni né delle Chiese. Ognuna di<br />
queste istanze pensa ai propri interessi e non al destino<br />
comune. E così andiamo posticipando decisioni che<br />
a un certo momento potrebbero giungere troppo tardi.<br />
Potrebbe succedere lo stesso che ai tempi di Noè, che<br />
predicava l’urgenza del cambiamento e le persone non<br />
gli davano ascolto, continuando a divertirsi, a sposarsi...<br />
E venne il diluvio, che devastò la Terra. Solo<br />
che oggi è diverso, perché non è più possibile un’Arca<br />
come quella di Noè, che poté salvare alcuni e lasciar<br />
morire altri. Adesso o ci salviamo tutti o andremo<br />
tutti incontro al peggio.<br />
3..C’è.speranza:.è.una.crisi,.non.una.tragedia<br />
Nonostante le gravi minacce, noi cristiani siamo<br />
fermamente convinti che la vita è più forte della morte,<br />
e che la luce ha più diritti delle tenebre. Dio ha<br />
assunto la Terra come suo tempio, lo Spirito la abita<br />
con le sue energie creatrici e il Padre non permetterà<br />
che questa opera del suo amore finisca tragicamente.<br />
Di fronte alla drammaticità della situazione presente<br />
si possono fare due letture: come uno scenario<br />
di tragedia oppure di crisi. Nella tragedia tutto finisce<br />
male. Nella crisi tutto passa per un processo di purificazione<br />
e di maturazione. Ciò che è accidentale e<br />
meramente aggiunto non si sostiene e cade.<br />
Rimane l’essenziale, intorno a cui si può costruire<br />
un nuovo saggio di civiltà. Questa non sembra essere<br />
la situazione attuale. Lentamente stiamo costruendo<br />
una nuova forma di abitare la Terra, di produrre, di<br />
consumare e trattare i rifiuti. Tutto ciò implicherà<br />
molte rinunce e molta sofferenza. Non si partorisce<br />
senza dolore, ma questo non è il dolore di un moribondo,<br />
bensì di una nuova nascita. Perché questa