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Latinoamericana mondiale 2012 - Agenda Latinoamericana-Mundial

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Giustizia come equità<br />

Marc Plana<br />

Mataró, Catalogna, Spagna<br />

Nella società <strong>mondiale</strong> nella quale stiamo entrando, interculturale, pluralista, sempre più laica,<br />

della conoscenza... la Teologia della Liberazione non può continuare a dare il suo apporto rinchiusa<br />

nel mondo giudeo- cristiano di riferimenti biblici. Deve interrogarsi sulla possibilità di una<br />

rifondazione teorica e laica del «principio liberatore», in dialogo con la filosofia politica attuale.<br />

Fu John Rawls a porre al centro della filosofia libertà effettive in maniera molto diseguale. Dunque,<br />

politica il tema della giustizia. In Una teoria della secondo il concetto di giustizia di Rawls, qualunque<br />

giustizia, Rawls propose una teoria per fondare «una diseguaglianza nell’ambito dei diritti non solo è<br />

società democratica, intesa come un sistema equo di moralmente riprovevole, ma anche ingiusta; per cui<br />

cooperazione sociale nel corso del tempo». Si tratta di dovrebbe implicare le istituzioni nella sua regolazione.<br />

un sistema comprensivo il cui soggetto sono le isti- Tuttavia, Rawls non predica la semplice eguaglianza<br />

tuzioni, che devono spiegare e rispondere riguardo a materiale e accetta una distribuzione diseguale dei<br />

quello che dobbiamo gli uni agli altri per il mero fatto beni materiali, sempre che questo non entri in con-<br />

di vivere in gruppo. Il giusto non sarebbe ciò che è traddizione con il primo principio e stia alle condizio-<br />

bene fare, bensì ciò che abbiamo l’obbligo di fare: ni definite dal secondo: sarebbero solo accettate le<br />

non dovremmo avere libertà solo se la guadagniamo a diseguaglianze vincolate a cariche accessibili a tutti<br />

braccio di ferro, né accesso all’assistenza medica solo secondo pari opportunità e quelle che beneficerebbero<br />

se la compriamo o se il governo è in buona. Si tratta strutturalmente la parte più svantaggiata. Il principio<br />

dei diritti che come comunità dobbiamo garantire. è volto a sospendere il modello attuale: le differenze<br />

Rawls ne deduce che una società giusta sarebbe economiche crescono non solo tra i paesi ma anche<br />

quella in cui i suoi cittadini possono scegliere il pro- all’interno di essi.<br />

prio progetto di vita (data la loro facoltà di razioci- Un’alternativa opposta a quella di Rawls è pensare<br />

nio) e nella quale, allo stesso tempo, sono capaci di la giustizia come una garanzia perché le istituzioni<br />

essere sensibili alle esigenze della cooperazione so- non decidano che fare con l’individuo (e con i suoi<br />

ciale (data la loro razionalità). Tale società permette- beni). La protezione che Ralws presenta per l’indivirebbe<br />

lo sviluppo di due principi. Il primo regola quei duo diventa assoluta in questa proposta, fino al punto<br />

beni sociali che in nessun caso possono essere distri- che il potere è concepito come opposto all’individuo.<br />

buiti in maniera diseguale: le libertà e i diritti di base Da questa prospettiva, creare uno spazio di uguaglian-<br />

di cittadinanza. Un determinato grado di autonomia za di condizioni significa evitare di sovraccaricare<br />

non negoziabile è necessario perché ogni persona o l’individuo con restrizioni che impediscano di seguire<br />

popolo possa generare e seguire il proprio progetto di la sua libera volontà (e ancor meno, in nome di una<br />

vita. L’autonomia individuale è anche inte sa qui come giustizia redistributiva che obblighi a disfarsi di ciò<br />

garanzia di dignità umana. Kant diceva che l’umanità che uno possiede). Si tratta di un argomento impor-<br />

deve essere trattata sempre come fine e mai come mezzo. tante, perché è il fondamento dello stato attuale delle<br />

Fin qui potrebbero essere mere astrazioni ac- cose e della fiducia nella libertà come fonte morale.<br />

cademiche, se non fosse che un simile ripasso del Di fronte a questo argomento, la critica spiega che<br />

panorama attuale mette in dubbio la realtà di detta non possiamo chiamare pari opportunità la semplice<br />

autonomia: la globalizzazione impone modelli ristretti deregolamentazione o liberalizzazione, bensì la meri-<br />

alle sue direttrici economiche; l’essere umano non è tocrazia. Nel percorso verso l’uguaglianza, non biso-<br />

solo letteralmente un semplice mezzo nelle fabbriche gna solo evitare imposizioni, ma anche promuovere<br />

o nelle reti di commercio; sembra anche essere un azioni per dissolvere le circostanze sociali e naturali<br />

pezzo in più di una scacchiera dove l’accettazione che colpiscono determinati esseri umani. Al contra-<br />

graduale delle regole del gioco ridefinisce sempre più rio, la meritocrazia sarà solo una maniera efficace di<br />

verso il basso la sua autonomia e ridistribuisce le<br />

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legittimare la nuova diseguaglianza risultante. «L’in-

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