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Latinoamericana mondiale 2012 - Agenda Latinoamericana-Mundial

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• Entrano ora in scena anche due.pericoli che<br />

minacciano l’intera umanità, e non si tratta di utopie<br />

o di sogni, ma di pura e semplice sopravvivenza.<br />

Il primo pericolo sono le armi.atomiche. Già più<br />

di 20 Paesi hanno bombe nucleari e inevitabilmente il<br />

loro numero è destinato a crescere. Vi sono già ordigni<br />

sufficienti per annientare l’intera umanità diverse volte<br />

e in poche ore. Finora non vi è stata volontà politica<br />

di impiegare armi atomiche, ma gli stati maggiori<br />

degli eserciti di diversi paesi hanno piani per l’impiego<br />

di bombe atomiche a bassa intensità. Uno scenario di<br />

guerra atomica non è difficile da immaginare.<br />

Il secondo pericolo è la distruzione.della.natura.<br />

È comparso un movimento ecologico che propone un<br />

modo di vivere che rispetti la natura. Nacque come<br />

utopia nel secolo scorso, quando già erano manifesti<br />

i danni provocati dalla distruzione della natura, causati<br />

dalle industrie, dai rifiuti, dalla contaminazione<br />

dell’acqua, dell’aria e della terra... Questa visione ha<br />

generato movimenti politici per controllare la distruzione<br />

della natura e sostituire il consumismo con la<br />

vita naturale. Lottano contro le industrie contaminatrici,<br />

la moltiplicazione dei rifiuti che provocano malattie<br />

e minacciano la sopravvivenza dell’uomo sul pianeta.<br />

Risulta ormai che il surriscaldamento della Terra provoca<br />

perturbazioni climatiche. L’ecologia ha finito di<br />

essere un’utopia: è un problema di vita o di morte.<br />

Ormai non si tratta più di sognare, ma di impedire la<br />

morte della natura. Invece dell’utopia che si sognava è<br />

arrivata l’angoscia.<br />

In questa situazione il progetto di «sviluppo<br />

infinito» della produzione, preteso dalla borghesia,<br />

viene squalificato. Il che non vuole dire che sia anche<br />

abbandonato. È tempo ormai che l’ideologia capitalista<br />

venga abbandonata... Ma non si sa come fare per<br />

controllare lo strapotere delle 500 multinazionali, che<br />

presto saranno 400, poi 300, fino alla concentrazione<br />

finale in un supereroe, che alla fine cadrà, come sempre.<br />

Che cosa verrà dopo?<br />

Dopo il clero è venuta la borghesia. Dopo la borghesia...<br />

che cosa? Verrà un’altra classe, un altro gruppo<br />

umano animato da un’altra utopia?<br />

• Tuttora non è chiara la situazione in America.<br />

Latina. Tuttora non sappiamo se gli attuali governi di<br />

Venezuela, Bolivia, Ecuador e di altri Paesi siano i<br />

precursori di quella nuova classe [sociale] che avrebbe<br />

la possibilità di ricevere l’appoggio delle grandi mag-<br />

gioranze, o se saranno le prossime vittime della repressione<br />

da parte dell’Impero nordamericano.<br />

Il bolivarismo assimila frammenti dei movimenti<br />

socialisti del secolo scorso, ma non sembra abbia<br />

formato una coscienza popolare. Ciò che mantiene<br />

Chávez al potere è il suo stesso carisma, molto più che<br />

la sua ideologia. È riuscito a migliorare molto la condizione<br />

delle classi inferiori della società e questo gli<br />

vale l’attaccamento del popolo. In Bolivia quello che<br />

mantiene il potere di Evo Morales è la coesione del popolo<br />

indigeno, soprattutto aymara, adesione che non<br />

deriva da una ideologia, bensì da una storia. In Ecuador<br />

neppure esiste un’ideologia che garantisca a Correa<br />

un potere di origine popolare. Ciò che accade nei<br />

governi di Argentina e di Uruguay difficilmente può<br />

essere considerato un’ideologia politica. Comunque<br />

non riusciamo a vedere se quanto accade nelle sinistre<br />

latino-americane si basi su un’ideologia irremovibile o<br />

sia alla ricerca di un’ideologia.<br />

•.Vi.sono.ancora.utopie.religiose? In Vaticano<br />

predomina l’utopia di una resurrezione della cristianità:<br />

è l’utopia di Benedetto XVI e dei movimenti Opus<br />

Dei, Legionari di Cristo, Comunione e Liberazione e<br />

altri, che accettano come un dato di fatto ineludibile<br />

la diminuzione del numero dei cattolici. Dobbiamo<br />

prevedere che i cattolici saranno una piccola minoranza,<br />

che però sarà una minoranza forte, irremovibile,<br />

irriducibile, un nucleo adamantino. Grazie a costoro<br />

la Chiesa potrà accumulare un potere politico ed<br />

economico che farà di essa l’élite dell’umanità, élite<br />

indispensabile per dirigere il mondo e ricostituire una<br />

cristianità. Questa è l’utopia dominante, quella che<br />

dirige la politica vaticana.<br />

Nella Chiesa vi sono però anche gruppi che sognano<br />

un ritorno agli anni di Medellín. Sono gruppi di<br />

laici, con alcuni pochi sacerdoti e religiosi, privi dell’appoggio<br />

della gerarchia. Il loro sogno è una Chiesa<br />

realmente evangelica. Era l’utopia del Vaticano II, al<br />

giorno d’oggi molto minoritaria, almeno in Europa e in<br />

America.<br />

D’altra parte, la crescita delle chiese pentecostali<br />

che proviene dagli Stati Uniti può far sì che si diffondano<br />

utopie di tipo conservatore fondamentalista.<br />

Però le utopie, in un modo o nell’altro, continuano<br />

e continueranno, mentre adesso spetta a noi essere<br />

loro testimoni e lottare per la loro realizzazione.<br />

❑<br />

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