Latinoamericana mondiale 2012 - Agenda Latinoamericana-Mundial
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Trasformare il capitalismo: una necessità per il ben vivere<br />
Josep manel Busqueta<br />
Bellpuig, Lleida, Catalogna, Spagna<br />
Nel.capitalismo.sono.sempre.in.crisi.le.persone,.i.<br />
popoli.e.la.natura.<br />
La logica secondo cui funziona il capitalismo<br />
consiste nell’ottenere il massimo beneficio nel minor<br />
tempo possibile. Il soddisfacimento delle necessità<br />
delle persone e il rispetto della natura e delle culture<br />
dei popoli non sono questioni che il sistema debba<br />
rispettare per garantire il suo funzionamento e la sua<br />
egemonia come sistema che regge la società. Al contrario,<br />
lo sfruttamento e la spogliazione sono stati e<br />
stanno alla base per ottenere benefici. Capitalismo dal<br />
volto umano... sono termini contraddittori.<br />
Essenzialmente, il fatto che il capitalismo sia in<br />
crisi non è qualcosa di negativo per il suo funzionamento.<br />
La crisi agisce come forbici da potatura:<br />
elimina dalla società quei processi in eccesso, i meno<br />
efficienti, e permette che sopravvivano solo i processi<br />
produttivi più solidi. Per il capitalismo, la crisi rappresenta<br />
la necessità di riformarsi e adeguarsi per poter<br />
sfruttare di più e meglio.<br />
Rifondare.il.capitalismo:.né.possibile.né.auspicabile<br />
Lungo il suo processo di evoluzione storica, il<br />
capitalismo ha attraversato momenti di crisi nei quali<br />
si sono prodotti importanti cambiamenti sociali ed<br />
economici che hanno permesso di assicurare di nuovo<br />
un funzionamento salutare e vigoroso del sistema.<br />
La globalizzazione capitalista è stata la formula che<br />
ha permesso al capitalismo di superare la crisi del<br />
decennio tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. La<br />
globalizzazione consiste in un’espansione orizzontale<br />
e verticale del capitalismo, che ha nella strategia<br />
neoliberale il meccanismo di gestione adeguato per<br />
assicurare tale espansione. A livello orizzontale, sotto<br />
la guida delle grandi corporazioni transazionali, si<br />
produce una divisione internazionale del lavoro basata<br />
sul fatto che le diverse parti del processo produttivo<br />
si collocano dove si può produrre al minor costo possibile.<br />
Il mondo si trasforma in una grande fabbrica.<br />
Combinata con questa, si produce anche un’espansione<br />
verticale del capitalismo. A partire dagli anni ’70,<br />
il capitalismo estende i suoi tentacoli fino all’ultimo<br />
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angolo della società suscettibile di generare benefici.<br />
Mediante diversi processi di privatizzazione, assisteremo<br />
alla conversione dei diritti sociali, delle risorse<br />
naturali e del patrimonio pubblico in merce che, poco<br />
a poco, arriveranno a far crescere gli attivi dei sempre<br />
più potenti gruppi transazionali, sia produttivi che<br />
finanziari.<br />
La strategia neoliberale assicura, mediante la<br />
deregulation e la liberalizzazione, l’egemonia del mercato<br />
come assegnatario di risorse. Si trasforma in una<br />
strategia di politica economica, funzionale all’avanzamento<br />
e al consolidamento del modello del capitalismo<br />
globale. Istituzioni come la OMC, il FMI, la Banca<br />
Mondiale e l’Unione Europea si ergeranno come navi<br />
ammiraglia del neoliberalismo. Mediante la loro azione<br />
diretta o indiretta, determineranno le attuazioni dei<br />
diversi Stati, esecutori ultimi del piano neoliberale.<br />
Al giorno d’oggi, questo modello è giunto al<br />
collasso. Nell’agosto del 2007, con l’irruzione della<br />
crisi finanziaria si è reso evidente che la formula per<br />
ristabilire i benefici che si erano sviluppati dagli anni<br />
’70 non funzionava più. A partire da quel momento<br />
abbiamo visto come l’espansione del capitalismo fosse<br />
in stallo, e utilizzare tutte le risorse presenti e future<br />
delle diverse società divenisse imprescindibile per<br />
cercare di evitare l’affondamento del modello. Oggigiorno<br />
le società si trovano ad essere prigioniere del<br />
potere finanziario, che appare nei mezzi di comunicazione<br />
sotto l’eufemismo del «mercato». L’uscita dalla<br />
crisi che si progetta nei centri di potere non rappresenta<br />
una buona notizia per le classi popolari. La sua<br />
proposta si concretizza nell’ aumentare sempre più i<br />
processi si spoliazione e di sfruttamento delle società<br />
per assicurare un dominio maggiore sull’eccedente<br />
sociale. Il suo obiettivo è trasformare la società in un<br />
ipermercato e i cittadini in consumatori i cui diritti<br />
sono proporzionali al denaro posseduto. I leader politici<br />
mondiali, servi fedeli dei potenti, si riuniscono<br />
per «rifondare» il capitalismo in vertici magnifici<br />
dove progettano i mezzi che dovrebbero volgere il<br />
sistema capitalista globale verso canali di crescita e<br />
di espansione. Ricette che, allo stesso tempo, dovreb-