Latinoamericana mondiale 2012 - Agenda Latinoamericana-Mundial
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transizione sia possibile e garantisca un futuro sostenibile<br />
si fanno urgenti alcune azioni previe che prendiamo<br />
rapidamente in considerazione.<br />
4..Riscatto.del.cuore.cordiale.e.sensibile<br />
Fin’ora è stata la ragione funzionale-analitica a<br />
coordinare tutte le relazioni sociali e a presidiare i<br />
processi produttivi. Per questa ragione, che si è radicata<br />
nella modernità a partire dal XVII secolo, la<br />
Terra è un semplice oggetto, senza intelligenza, con<br />
la quale abbiamo solo una relazione di utilità. Non<br />
è qualcosa di vivo, madre di tutta la comunità della<br />
vita. Il dominio della ragione strumentale analitica ha<br />
offuscato la ragione cordiale e sensibile, con la quale<br />
sentiamo la nostra appartenenza a un tutto più grande,<br />
il grido della Terra e dei poveri, e ci mobilitiamo<br />
per superare questa situazione. In questa ragione si<br />
radicano i valori e la cura per tutto ciò che vive. Se<br />
non riscattiamo la ragione cordiale perché sia complementare<br />
all’altra, non c’è modo di sentire, amare e<br />
prendersi cura della Terra come Madre e Pacha Mama.<br />
5..La.Terra.come.Madre.e.Gaia<br />
Sin dai tempi ancestrali, la Terra è stata vissuta<br />
come Grande Madre, Pacha Mama dei popoli andini,<br />
Tonantzín dei mesoamericani. In tempi moderni è stato<br />
confermato che la Terra è viva, un superorganismo<br />
che articola l’ambito fisico, chimico ed ecologico, in<br />
modo tale da essere sempre adatta a produrre e riprodurre<br />
vita. L’hanno chiamata Gaia, nome che i Greci<br />
davano alla Terra viva e produttrice di vita. Questa<br />
visione era inizialmente solo un’ipotesi, però a partire<br />
dal 2002 è stata comprovata come realtà scientifica.<br />
In ragione di ciò e per insistenza del presidente della<br />
Bolivia, l’indigeno Evo Morales Ayma, è stato presentato<br />
all’Onu un progetto secondo il quale il giorno 22<br />
aprile, Giornata della Terra, diventerà la Giornata della<br />
Madre Terra. Dopo molte resistenze e discussioni, il<br />
giorno 22 aprile 2010, solennemente e all’unanimità,<br />
è stato proclamato tale dall’Assemblea.<br />
Questo riconoscimento porta con sé molte conseguenze<br />
pratiche. Cambia la relazione con la Terra. Se è<br />
semplicemente terra, può essere comprata, venduta e<br />
sfruttata. Ma una madre non si può vendere, né comprare<br />
né sfruttare, bensì amare, venerare, curare. Questo<br />
atteggiamento dovrà prevalere se vogliamo porre<br />
dei limiti alla voracità dell’industria. Dovremo produrre<br />
per rispondere alle domande umane, ma rispettando<br />
i cicli e i limiti della Madre Terra.<br />
6..L’essere.umano.è.la.Terra.che.sente,.cura.e.ama.<br />
C’è un lascito che ci viene dagli astronauti, coloro<br />
che hanno avuto il privilegio di contemplare la Terra<br />
dall’esterno, dalla luna o dalle navi spaziali. Hanno<br />
testimoniato che da lì non c’è differenza tra la Terra<br />
e l’Umanità. Entrambi formano un’unica e splendida<br />
realtà, inseparabile e indivisibile. Questo viene a confermare<br />
la visione dei popoli originari che sanno di<br />
essere la stessa Terra che cammina, quella porzione di<br />
Terra che sente, pensa, ama, cura e venera. Noi siamo<br />
Terra. Per questo uomo viene da humus, terra fertile,<br />
e Adamo in ebraico significa figlio e figlia della Terra<br />
feconda, chiamata adamah. Se veramente ci sentiamo<br />
Terra, tutto ciò che succede alla Terra succede anche<br />
a noi, nel bene e nel male. Di più: siamo responsabili<br />
della salute della Terra. La nostra missione etica:<br />
prenderci cura e come giardinieri proteggere tutta<br />
la ricchezza e la biodiversità del paradiso terrestre,<br />
dell’Eden. Se non ci accettiamo come Terra, abbiamo<br />
poche ragioni per prendercene cura. È la nostra unica<br />
Casa Comune, non ne abbiamo un’altra.<br />
7..Il.ben.vivere.come.nuovo.paradigma.civilizzatore<br />
Le cultura andine hanno sviluppato, in centinaia<br />
di generazioni, un concetto che traduce il tipo di<br />
relazione che mantengono con la Terra. È il buen vivir<br />
(sumak kawsay), il ben vivere, che non può essere<br />
identificato con l’occidentale vivere bene, come sinonimo<br />
di qualità di vita. Nel sistema imperante, qualità<br />
di vita implica maggiore accesso a beni di consumo,<br />
e perché alcuni possano vivere meglio, molti devono<br />
vivere peggio. Al contrario, il ben vivere presuppone<br />
un concetto di armonia dell’essere umano con la natura,<br />
con le sue energie, e una cura amorosa verso la<br />
Pacha Mama. Implica relazioni di equità tra tutti nella<br />
società e la costruzione di una democrazia comunitaria,<br />
probabilmente uno dei contributi più significativi<br />
all’idea di democrazia occidentale, semplicemente<br />
rappresentativa e delegata. Il ben vivere non mira a<br />
un’economia dell’accumulo, bensì a un’economia del<br />
sufficiente e degno per tutti.<br />
Tutto questo sembra utopia. Ma è un’utopia necessaria,<br />
più adeguata al ritmo della natura e probabilmente<br />
quella che trionferà in futuro, quando l’umanità<br />
si scoprirà come specie, con lo stesso destino della<br />
Madre Terra. Come diceva Chateaubriand: niente è più<br />
forte di un’idea quando giunge il momento della sua<br />
realizzazione. Questo momento si sta avvicinando.<br />
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