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Latinoamericana mondiale 2012 - Agenda Latinoamericana-Mundial

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Sumak Kawsay e post-neoliberalismo<br />

Il problema non è il neoliberalismo, ma il capitalismo<br />

Pablo Dávalos<br />

Già Viceministro dell’Economia dell’ Ecuador<br />

- Uno dei paradossi più visibili in Ecuador è che il<br />

Paese, con un’economia dollarizzata, allo stesso tempo<br />

ha la legislazione più avanzata per quanto riguarda il<br />

«ben vivere». Come convivono queste due realtà? Che<br />

consistenza ha, al di là della Costituzione, la questione<br />

del ben vivere?<br />

- Noi utilizziamo il dollaro per tutte le transazioni,<br />

non abbiamo una moneta nazionale. I dollari quindi<br />

devono necessariamente venire attraverso il commercio<br />

estero. Questo ha costretto l’economia ecuadoregna a<br />

essere molto aperta verso i mercati mondiali. Essendo<br />

molto aperti siamo molto vulnerabili. Lo schema del<br />

dollaro come moneta nazionale si è basato, sostanzialmente,<br />

sulle rimesse spedite dagli emigranti. E in più<br />

sulla congiuntura originata dall’alto prezzo del petrolio…<br />

- Questo significa che la dollarizzazione si sostiene<br />

sulle entrate dall’estero…<br />

- Queste due fonti, il petrolio e le rimesse, hanno<br />

sostenuto l’agganciamento al dollaro, il che ha fatto sì<br />

che l’economia ecuadoregna si convertisse in un’economia<br />

delle rendite, dei consumi, nella quale non vi è<br />

produzione. Tutto questo può essere messo in luce dal<br />

fatto che la disoccupazione - palese e nascosta - arriva<br />

al 60% della popolazione attiva. Vale a dire che su 100<br />

ecuadoregni in grado di lavorare appena 40 hanno un<br />

posto di lavoro ufficiale.<br />

- Che tipo di proposta viene dai movimenti?<br />

- Prima di questo, i movimenti sociali, e in particolar<br />

modo il movimento indigeno, hanno proposto un<br />

nuovo paradigma di esperienza e convivenza che non<br />

si iscrive né nello sviluppo, né nella nozione di crescita,<br />

bensì in nozioni differenti, come la convivialità, il<br />

rispetto della natura, la solidarietà, la reciprocità, la<br />

complementarietà. Questo nuovo paradigma o nuova<br />

visione cosmica è definita come la teoria del sumak<br />

kawsay, del «ben vivere», ed effettivamente è stata<br />

accolta nella Costituzione ecuadoregna come sistema<br />

alternativo di sviluppo.<br />

- Quali sono i punti centrali del suo carattere alternativo?<br />

In primo luogo occorre spezzare le individualità<br />

strategiche, perché nel capitalismo chiunque pensa in<br />

primo luogo a se stesso, dice «innanzitutto io, io sono<br />

168<br />

cittadino, io sono consumatore, io massimizzo i miei<br />

benefici e profitti…». Il sumak kawsay prospetta una<br />

solidarietà degli esseri umani con se stessi, che è stata<br />

infranta dal discorso del liberalismo. Però, diversamente<br />

dal discorso del socialismo - che prospettava una<br />

relazione di società con lo Stato - nel sumak kawsay il<br />

rapporto dell’individuo non è con lo Stato ma con la sua<br />

società più immediatamente vicina, con la sua comunità,<br />

nella quale gli esseri umani hanno i loro riferimenti<br />

più prossimi. E a sua volta questa società si relaziona<br />

con altre società più grandi, in modo tale che le strutture<br />

del potere si costruiscono dal basso verso l’alto e<br />

non al contrario.<br />

In secondo luogo ciò che il sumak kawsay determina<br />

è toglierci dalla testa il concetto che «il più è preferibile<br />

al meno». Vale a dire, il dover sempre «produrre e<br />

avere di più», come predica il paradigma dello sviluppo,<br />

della crescita, dell’accumulo. E il non vedere negli oggetti<br />

l’ontologia degli esseri umani.<br />

- Questo presuppone un cambiamento radicale nel<br />

modo di vivere…<br />

- Per questo il terzo elemento ha a che vedere con<br />

la dimensione del tempo. Crediamo che il tempo sia<br />

lineare e, pertanto, crediamo nell’accumulazione. La<br />

struttura del tempo che domina in questo momento appartiene<br />

al capitale. Il sumak kawsay progetta di restituire<br />

il tempo alla società: una nozione di temporalità<br />

nella quale il tempo possa essere circolare e aperto.<br />

Un quarto elemento è quello che conferisce un senso<br />

etico alla convivenza umana. Per il liberalismo vi può<br />

essere democrazia politica ma non può esservi democrazia<br />

economica, per questo la formazione di profitti per<br />

l’impresa e per i consumatori non ha assolutamente nulla<br />

a che vedere con l’etica. Il sumak kawsay propone un<br />

cambiamento: non posso truccare decisioni sociali nel<br />

nome di un consumo individuale. Questo significa che<br />

le risorse che sono state prodotte dallo sfruttamento<br />

del lavoro o dalla depredazione ambientale non possono<br />

essere oggetto dell’interscambio sociale. Adesso abbiamo<br />

raggiunto una legislazione indubbia, a esempio per<br />

difenderci dalla schiavitù o dal lavoro minorile. Tuttavia<br />

dobbiamo avanzare ancora.<br />

- Quando si parla di alternative nel Cono Sud general-<br />

Di Verónica Gago e Diego Sztulwark, Página 12, Buenos Aires.

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