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Latinoamericana mondiale 2012 - Agenda Latinoamericana-Mundial

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che ci ha soltanto affossato in un’individualità umanistica.<br />

Quando parliamo di vivir bien stiamo parlando<br />

di un processo di naturalizzazione e non soltanto di<br />

umanizzazione, perché il processo di umanizzazione<br />

che l’Occidente ha impostato continua a vedere l’essere<br />

umano come «il re del creato» e gli altri esseri<br />

come oggetti. Vivir bien significa entrare in questo<br />

processo di naturalizzazione, tornare alla nostra natura,<br />

sapere che tutto vive e sapere che tutto è interconnesso<br />

e interdipendente. Uscire dalle premesse<br />

dell’Occidente.<br />

L’Occidente dice: «guadagnare non è che sia tutto,<br />

ma è l’unica cosa». E ci incorpora in una concorrenza<br />

sleale, disonesta fra umani. Una concorrenza non<br />

soltanto con gli altri umani, ma con ogni tipo di<br />

esistenza. Vivir bien significa comprendere che se uno<br />

guadagna e un altro perde, tutti abbiamo guadagnato<br />

o perso.<br />

Vivir bien significa guardare bene l’orizzonte, riconoscere<br />

che la vita umana non è l’unico parametro,<br />

e che la comprensione attraverso la razionalità non<br />

è l’unico modo possibile. In aymara diciamo: «senza<br />

perdere la testa, percorriamo la via sacra del cuore».<br />

Si tratta di aprirci alla vita, di comprendere che la<br />

vita ha sfaccettature importanti per ricostituire la vita<br />

stessa.<br />

Vivere.bene,.non.«meglio.di»<br />

Occorre distinguere il vivere bene dal vivere meglio.<br />

Vivere meglio significa guadagnare a spese dell’altro,<br />

accumulare per accumulare, mantenere il potere per<br />

il potere. Tuttavia vivir bien è restituirci l’equilibrio<br />

e la sacra armonia della vita. Tutto ciò che vive si<br />

riassume in un ayni che è una coscienza di vita; l’ayni<br />

è la consapevolezza che tutto è in reciproca relazione.<br />

L’albero non vive per se stesso; l’insetto, l’ape, la<br />

formica, le montagne, non vivono per essi stessi, ma<br />

nella complementarietà, nella reciprocità permanente:<br />

questo chiamiamo ayni.<br />

Tempo.del.pachakuti<br />

La grande domanda è: per che cosa noi viviamo.<br />

Perché dal punto di vista occidentale sembreremmo il<br />

virus che sta deteriorando la vita stessa nel suo complesso,<br />

senza sapere che il deterioramento di qualunque<br />

specie, piccola o grande, è il danneggiamento di<br />

tutti noi e della vita stessa. Oggi la nostra generazione<br />

viene smossa al richiamo di una responsabilità<br />

generazionale: sapere che non siamo esseri individuali,<br />

siamo gli occhi degli antenati, siamo la voce degli<br />

antenati, e quindi siamo anche l’azione e la speranza<br />

degli antenati. Siamo pure la semente di coloro che<br />

verranno dopo di noi, la semente che farà sì che la<br />

cultura della vita si dia forza.<br />

Di fronte alle condizioni contro natura, si raffor-<br />

Ricostituire.la.nostra.identità<br />

zano e si rivitalizzano le forze naturali: questo è il<br />

Lo Stato di cui discutiamo - umanista, indivi- tempo in cui stiamo vivendo. Pachakuti: riordino della<br />

dualista, gerarchico, predatore, omogeneizzatore... vita, un tempo buono. Abbiamo un antenato che si<br />

- emerge da una cosmo-visione che ha carattere indi- chiama Tata Avelino Siñani, che ha fatto la scuola<br />

vidualista, machista e umanista. Pertanto, al fine di ayllu, insegnando la pedagogia e il sistema comuni-<br />

ricostruire la cultura della vita sull’orizzonte del vivir tario di educazione. Egli diceva che il tempo migliore<br />

bien, dobbiamo ricostituire la nostra visione cosmica, per vedere è l’oscurità. In aymara diceva: adesso è<br />

ossia: la nostra identità. Significa porci le domande quando non è domani, non è ieri, è adesso. Pertanto<br />

fondamentali: chi siamo realmente, che cuore abbia- tutta questa saggezza del vivir bien, nostro orizzonmo,<br />

chi sono stati i nostri avi e con quale forza sono te, cammino, forza del vivir bien, ci sta indicando la<br />

riusciti a procedere.<br />

grandezza della vita dei nostri avi, oggi riflessa nella<br />

Questo è un tempo di riordinamento della vita, speranza della nostra generazione.<br />

pachakuti, diciamo in aymara e quechua. Riordinamen- Vivir bien è restituire l’equilibrio e l’armonia, capito<br />

non solamente per raggiungere il potere politico, re che vi sono cicli della Madre Terra. Quindi bisogna<br />

ma essenzialmente per ricostituire la vita. Questo è seminare e raccogliere nella propria epoca, e non in<br />

il messaggio degli avi, che oggi si ripercuote con più altri tempi. Uscire dalla monocoltura che ha strozzato<br />

forza di fronte alle avverse condizioni dell’umanità la nostra vita e la fertilità della Madre Terra. Uscire<br />

nelle quali il modernismo e il capitalismo ci hanno dalla «monocultura mentale» che non ci permette di<br />

sommerso.<br />

vedere tanta diversità nella vita. ❑<br />

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