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DISPENSE DEL CORSO DI LABORATORIO DI CHIMICA – FISICA 1

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11. Studio di transizioni vetrose in materiali polimerici<br />

In un solido cristallino l’aumento di temperatura provoca un aumento di energia di<br />

ciascun elemento strutturale del reticolo, per cui le vibrazioni reticolari intorno ad un<br />

punto di equilibrio aumentano progressivamente di ampiezza. Quando l’energia<br />

vibrazionale supera i vincoli del sistema si ha la fusione, cioè il passaggio di stato da<br />

solido cristallino a liquido. Se in un dato reticolo cristallino ciascun elemento strutturale ha<br />

un certo numero di coordinazione, allo stato liquido si osserverà lo stesso numero di<br />

coordinazione, ma solo come risultato della media su tutte le possibili disposizioni<br />

istantanee. Lo stato liquido è pertanto “amorfo”, cioè è caratterizzato da un’assenza di<br />

ordine strutturale a lunga distanza. La stessa struttura disordinata del liquido può essere<br />

mantenuta anche allo stato solido con opportuni accorgimenti (ad esempio un rapido<br />

raffreddamento o quenching). Questo stato amorfo o vetroso non è uno stato<br />

termodinamicamente stabile ed il sistema tende a evolvere spontaneamente verso lo stato<br />

cristallino, ma in tempi che possono essere molto lunghi. Nel caso dei polimeri, che di per<br />

sé mostrano una intrinseca maggiore difficoltà a cristallizzare a causa dei complessi moti<br />

orientazionali necessari a disporre le lunghe catene secondo un dato reticolo, questa<br />

transizione da liquido molto viscoso (in pratica uno stato gommoso detto rubber like) a<br />

solido vetroso è molto importante per la stessa scienza e tecnologia dei polimeri. Molte<br />

sono infatti le proprietà che presentano discontinuità (o la cui derivata con la temperatura<br />

mostra una discontinuità) in corrispondenza della transizione vetrosa. Si deve comunque<br />

tener ben presente che a differenza delle “normali” transizioni di fase che avvengono sotto<br />

controllo termodinamico, cioè in condizioni di equilibrio, le transizioni vetrose non<br />

avvengono ad un ben preciso valore di temperatura, ma piuttosto in un range di valori di<br />

temperatura. Il valore convenzionalmente individuato della temperatura a cui avviene la<br />

transizione (Tg, glassy temperature) dipende anche entro certi limiti dalla proprietà che<br />

viene indagata sperimentalmente.<br />

Per meglio comprendere l’insieme di fenomeni cinetici e termodinamici che sottostanno ad<br />

una transizione vetrosa, può essere conveniente definire una parametro d’ordine Z(P,T) e<br />

studiarne la variazione con la temperatura e nel tempo. Z è semplicemente una funzione<br />

che associa a ciascuna coppia di valori di temperatura e pressione un valore numerico<br />

descrittivo dell’ordine locale e che pertanto può essere visto come un descrittore della<br />

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