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DISPENSE DEL CORSO DI LABORATORIO DI CHIMICA – FISICA 1

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gassosa. Le caratteristiche costruttive della cella sono quindi tali da far sì che qualunque<br />

trasformazione avvenga in condizioni isocore, il che significa che il lavoro meccanico<br />

compiuto dal/sul sistema è necessariamente nullo ( W = 0 ). Pertanto segue direttamente<br />

dal primo principio della termodinamica che il calore scambiato dal sistema deve<br />

corrispondere alla variazione di energia interna del sistema stesso, che corrisponde poi al<br />

Δ U del processo investigato.<br />

La calorimetria a pressione costante risulta invece particolarmente utile per lo studio di<br />

reazioni e processi in soluzione. Mediante questo tipo di calorimetri si possono misurare<br />

calori di reazione, di soluzione, di diluizione e in generale effetti termici relativi a processi<br />

in fase condensata. Poiché la cella si trova sotto una pressione costante, che generalmente è<br />

quella atmosferica, la quantità di calore scambiata dal sistema deve corrispondere alla<br />

variazione entalpia Δ H associata al processo.<br />

Il primo principio della termodinamica, applicato ad una generica trasformazione cui è<br />

sottoposto un sistema, può essere espresso in termini differenziali nella forma:<br />

dU = δQ+ δW<br />

(7.1)<br />

dove dU rappresenta la variazione infinitesima dell’Energia interna (U) del sistema,<br />

mentre δ Q e δ W rappresentano rispettivamente un calore scambiato infinitesimo e un<br />

lavoro meccanico pure infinitesimo e dove il simbolo δ sottolinea il fatto che, non essendo<br />

Q e W funzioni di stato, i loro differenziali non sono esatti. Nell’equazione (7.1) si è<br />

adottata la convenzione di assumere positivi il calore assorbito dal sistema ed il lavoro<br />

compiuto sul sistema, pertanto δ W =− PdV e conseguentemente:<br />

che in condizioni isocore ( dV = 0 ) diviene:<br />

dU = δQ<br />

− PdV<br />

(7.2)<br />

dU = δQ<br />

(7.3)<br />

V V<br />

La (7.3) resta valida anche per variazioni finite, per cui si ottiene:<br />

Δ UV = QV<br />

(7.4)<br />

L’introduzione della funzione ausiliaria Entalpia (H = U + PV ), consente di ricavare<br />

ulteriori relazioni. Infatti in termini differenziali si avrà:<br />

dH = dU + PdV + VdP<br />

(7.5)<br />

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