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DISPENSE DEL CORSO DI LABORATORIO DI CHIMICA – FISICA 1

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secondo metodo, che pure avrebbe il vantaggio di poter essere utilizzato sia per<br />

compensare effetti endotermici che esotermici, è in genere meno impiegato per il costo più<br />

elevato. Di norma, infatti, si preferisce collocare la cella calorimetrica in un termostato<br />

posto ad una temperatura più bassa e compensare gli scambi termici alimentando uno<br />

schermo attivo con una potenza di riscaldamento adeguata in modo che la temperatura<br />

stessa della cella si mantenga costante. Considerando che gli scambi termici tra la cella ed<br />

il termostato sono regolati dall’equazione di Newton si ha:<br />

dQdiss.<br />

=χ[ Ttermostato − Tcella]<br />

(7.35)<br />

dt<br />

Pertanto, quando nella cella non avviene nessun processo, la potenza W0 da applicare per<br />

mantenere costante la temperatura della cella, Tcella <br />

, sarà pure costante:<br />

⎛dQdiss. ⎞<br />

W0<br />

=− ⎜ ⎟=<br />

costante<br />

(7.36)<br />

⎝ dt ⎠<br />

Al contrario, in presenza di un calore svolto/assorbito in un processo chimico in corso, la<br />

potenza applicata W() t dovrà variare nel tempo per compensarne gli effetti. In ogni caso,<br />

posto che dopo un tempo t = t la temperatura della cella sia tornata al suo valore iniziale<br />

(cioè al valore che aveva prima dell’effetto termico principale), Il calore sviluppato o<br />

W(t)<br />

W 0<br />

t 0<br />

tempo<br />

Figura 45. Esempio di curva calorimetrica isoterma.<br />

t<br />

72<br />

assorbito nel processo sarà<br />

semplicemente dato dalla<br />

relazione:<br />

()<br />

t<br />

processo = −<br />

t<br />

0<br />

0<br />

Q ∫ ⎡⎣ W t W ⎤⎦<br />

dt (7.37)<br />

Cioè il calore sviluppato o<br />

assorbito durante il processo<br />

corrisponde all’area sottesa alla<br />

curva W() t − W . Un esempio di<br />

0<br />

integrazione di una curva<br />

calorimetrica isoterma è mostrato<br />

in Figura 45.

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