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IL MAGNIFICAT di Don ALBERIONE - Parrocchia S. Maria Regina ...

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La Crocifissione. 5° mistero doloroso; «<strong>Maria</strong> offre per noi la Vìttima<br />

<strong>di</strong>vina e compie l’atto più grande <strong>di</strong> nostra Corredentrice» (cfr. Primavera<br />

Paolina 476). «<strong>Maria</strong> SS. ai pie<strong>di</strong> della Croce fu proclamata madre<br />

particolarmente degli Apostoli. Quando Gesù la in<strong>di</strong>cò come madre a san<br />

Giovanni, erano colò rappresentati tutti i cristiani, ma specialmente gli<br />

apostoli» {Ibid. 495).<br />

Questa seconda parte della Coroncina può considerarsi, per il suo<br />

contenuto, un parallelo della preghiera O Immacolata <strong>Maria</strong>, ispirata<br />

all’enciclica mariana <strong>di</strong> Papa Leone XIII Adjutricem populi: “O Immacolata<br />

<strong>Maria</strong>, Corredentrice del genere umano...” [della quale si <strong>di</strong>rà in seguito].<br />

Titoli <strong>di</strong> saluto alla Vergine<br />

«O <strong>Maria</strong>, <strong>Regina</strong> degli Angeli tutti,<br />

piena <strong>di</strong> grazia, concepita senza macchia,<br />

benedetta fra le creature, tabernacolo vivente <strong>di</strong> Dio...».<br />

Ecco come si commentano i singoli ‘titoli’ qui dati alla Vergine:<br />

<strong>Regina</strong> degli Angeli: dalle Litanie lauretane. - San Bernardo: “O <strong>Maria</strong>, se<br />

vi paragono al cielo, voi siete più elevata...; se vi <strong>di</strong>co che siete <strong>Regina</strong> degli<br />

Angeli, tutto prova che meritate questo nome” (Ann. 74). E sant’Alfonso:<br />

“<strong>Regina</strong> degli Angeli e speranza degli uomini” (GdM 160).<br />

Piena <strong>di</strong> grazia: è il saluto angelico (Lc 1,28). - Secondo nuove traduzioni:<br />

graziatissima, privilegiata, oggetto della compiacenza <strong>di</strong> Dio (cfr. Is 62,4), o<br />

pienamente ricolma <strong>di</strong> Spirito<br />

Santo, analogamente a Giovanni e a sua madre Elisabetta, ma in misura<br />

superlativa (cfr. Lc 1,15 e 1,41).<br />

Concepita senza macchia: dalle Litanie. - Cfr. <strong>di</strong>chiarazione dogmatica<br />

Ineffabilis Deus del beato Pio IX.<br />

Benedetta fra le creature: cfr. “Benedetta tu fra le donne” (Lc 1,42). - Il<br />

saluto <strong>di</strong> Elisabetta, eco dell’antica bene<strong>di</strong>zione a Giu<strong>di</strong>tta (cfr. Gdt 13,18), è<br />

qui ampliato ad abbracciare l’intero scenario della creazione, situando <strong>Maria</strong>,<br />

nuova Eva, nell’Eden originario.<br />

Tabernacolo vivente <strong>di</strong> Dio. - Appellativo patristico, ispirato a Luca 1,35 e<br />

alla teologia biblica della tenda abitata dalla she-kinah (= nube-presenza <strong>di</strong><br />

Dio). Concetto pregnante, caro alla teologia greca e ripreso spesso da<br />

sant’Alfonso (cfr. GdM 133-134).<br />

In <strong>Don</strong> Alberione questo titolo assume un significato più <strong>di</strong>namico,<br />

alludendo a <strong>Maria</strong> come portatrice <strong>di</strong> Cristo e donatrice del Frutto <strong>di</strong> Vita, più<br />

che come abitazione statica dei Verbo.<br />

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