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IL MAGNIFICAT di Don ALBERIONE - Parrocchia S. Maria Regina ...

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«... io penso al momento fortunato per te,<br />

in cui lasciasti la terra<br />

per volare fra le braccia benedette <strong>di</strong> Gesù.<br />

Fu la pre<strong>di</strong>lezione onnipotente <strong>di</strong> Dio<br />

che. bella e immortale, ti assunse al Cielo.<br />

Fi vedo esaltata sopra gli Angeli e i Santi,<br />

Ì Confessori e i Vergini, gli Apostoli e i Martiri,<br />

i Profeti e i Patriarchi,<br />

e anch’io. dal fango delle mie colpe,<br />

oso unire la voce <strong>di</strong> un colpevole<br />

indegno, ma pentito,<br />

per lodarti e bene<strong>di</strong>rti».<br />

...penso ai momento fortunato... La bolla Munificentissimus Deus <strong>di</strong> Pio<br />

XII ( 1950) e la dottrina del Concilio Vaticano II (cfr. LG 59 e 68) non<br />

fanno cenno al tempo e al modo della Assunzione <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> in Cielo, ma<br />

affermano la sostanza del dogma: “<strong>Maria</strong>. Madre <strong>di</strong> Dio, immacolata e<br />

sempre vergine, terminato il corso della vita terrena, è stata assunta in<br />

corpo e anima alla gloria celeste» (cfr. MD).<br />

... per volare fra le braccia benedette <strong>di</strong> Gesù. Espressione <strong>di</strong> san<br />

Giovanni Damasceno.<br />

... fu la pre<strong>di</strong>lezione onnipotente <strong>di</strong> Dio. Circa la causa del transito <strong>di</strong><br />

<strong>Maria</strong>, la tra<strong>di</strong>zione amava soffermarsi sulla morte d’amore della<br />

Vergine. Perciò, la Coroncina alberioniana nella versione originale<br />

premetteva a questo punto la seguente espressione: «Fu in un atto<br />

supremo <strong>di</strong> amore che la vostra anima infranse i vincoli del corpo».<br />

Ma, poiché la definizione dogmatica del 1950 non accennava alla morte<br />

<strong>di</strong> <strong>Maria</strong>, <strong>Don</strong> Alberione preferì eliminarne l’espressione, lasciando<br />

l’attuale formulazione, che peraltro bene traduce il concetto del<br />

singolare privilegio cui accenna la Bolla pontificia.<br />

...esaltata sopra gii Angeli e i Santi.... Nell’e<strong>di</strong>zione originale c’era<br />

l’espressione: “cinta <strong>di</strong> triplice corona fra i Santi”. Questa triplice corona,<br />

secondo altri Autori, sarebbe quella tributata a <strong>Maria</strong> dalle Tre <strong>di</strong>vine<br />

Persone: ma per l’Alberione è quella della triplice regalità mariana:<br />

sulle intelligenze, sulle volontà e sui cuori (cfr. la Nota introduttiva al<br />

commento <strong>di</strong> questa 4a parte della Coroncina). Comunque, il verbo<br />

esaltata rende meglio l’idea evangelica dell’esaltazione dopo<br />

l’abbassamento (Lc 14,11 : “Chi si umilia sarà esaltato”), in armonia con<br />

la kéno-si e l’esaltazione <strong>di</strong> Cristo (cfr. Fil 2,9: Is 52,13: Lc 1,46-52).<br />

Confessori e i Vergini.... In questa elencazione <strong>Don</strong> Alberione, pur<br />

non seguendo l’or<strong>di</strong>ne tra<strong>di</strong>zionale, elenca tutte le gerarchie celesti<br />

delle quali, nelle Litanie lauretane. <strong>Maria</strong> è invocata <strong>Regina</strong>.<br />

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