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Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

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tempo, ma nonostante questo, dove si ha a che fare con<br />

persone non si può fare come i sarti o come chi ha a che<br />

fare con materiale inerte.<br />

3.2 Distacco<br />

In sala operatoria è diventata un po’ una catena di<br />

montaggio. Noi prendiamo in giro i chirurghi, diciamo che<br />

magari ci possiamo far portare su i letti a castello dal magazzino,<br />

così operiamo sotto e sopra… Questo meccanismo<br />

ha portato via molto alla mia professione. L’ambiente<br />

è asettico in tutti i sensi, non esiste molta relazione, piuttosto<br />

la velocità, l’ingranaggio che ti porta ad automatismi:<br />

il collega è abituato a starmi dietro, non c’è bisogno di<br />

dialogare.<br />

Noi ci ritroviamo per riportare le cose al gruppo e questo<br />

momento crea benessere, ci porta speranza e ci<br />

fa sentire carichi di grande responsabilità. Nel nostro<br />

Servizio non c’è burn out, abbiamo creato l’isoletta<br />

felice, anche se a volte siamo fraintesi da certi colleghi.<br />

Questo nostro coinvolgimento è percepito da<br />

alcuni come eccessivo, secondo loro comporterebbe<br />

una minore obiettività e professionalità da parte nostra.<br />

Per noi invece è un modo di lavorare e di vivere<br />

insieme ormai consolidato.<br />

Il problema è che si è pensato che si potessero fare<br />

certe cose, e bene, ma decontestualizzandole. Mi trovo<br />

a somministrare stupefacenti a pazienti di cui non conosco<br />

neanche il nome e questo toglie passione al mio<br />

lavoro<br />

Avere tempo e spazio per riconoscere e gestire le proprie<br />

emozioni è fondamentale. Se ciò non avviene il rischio<br />

è il burn out.<br />

Ho notato che in pronto Soccorso negli ultimi anni i<br />

modi di concepire la vita sono diversi, c’è un maggiore distacco<br />

<strong>del</strong>la persona, con un coinvolgimento emotivo minimo.<br />

I nuovi arrivati sono più determinati, più “esecutori”.<br />

All’inizio dicevo “hanno pelo sullo stomaco, forse va bene<br />

così”. Poi parlando con le persone non è proprio così, non<br />

sono così distaccate come sembra…<br />

Gli operatori sanitari che operano su malati terminali<br />

per anni vedono persone morire. L’unica difesa possibile<br />

Sensibilità<br />

31<br />

la prima è una trappola che ci<br />

preclude il corretto rapporto<br />

con il mondo.<br />

Il distacco dagli altri, la freddezza<br />

relazionale sono solo<br />

un tratto caratteriale e una<br />

scelta personale?<br />

Quanto impattano sul sistema<br />

lavorativo?<br />

L’automatismo ingenera rischi<br />

di isolamento. L’isolamento<br />

per un verso sottrae<br />

passione e limita la crescita,<br />

per l’altro diminuisce la reciproca<br />

vigilanza e aumenta la<br />

possibilità di errore.<br />

vedi 8.4<br />

Dove e come è possibile evitare<br />

il distacco da noi stessi,<br />

dare spazio ai propri vissuti e<br />

alle proprie emozioni?

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