Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

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impegni verso il sistema lavorativo e verso il territorio vedi 14.1 Quali sono le specificità antropologiche delle nostre diverse utenze? Sono collegate a quali caratteristiche sociali e geomorfologiche del territorio? Riconoscere la complessità del territorio e dell’utenza è fondamentale per avviare un’autentica politica della Salute. 86 Mi sono resa conto, parlando con una collega infermiera, che lei non ha la minima idea del punto in cui lei e chi lavora con lei sono inserite in questa grande macchina: non sanno in che punto dell’ingranaggio sono. 11.3 Specificità del territorio e dell’utenza Io sono anche volontario della CRI. In montagna, d’inverno, quando ti chiamano per un’urgenza è già un po’ tardi: d’estate invece, quando ci sono molti villeggianti, ogni quarto d’ora sei fuori perché appena hanno qualcosina… “118!” Ci sono ospedali inseriti in territori dove si conoscono tutti, abitano in zona, quindi c’è una relazione personale, è particolare il rapporto, la richiesta dell’utenza e anche la sua pazienza… C’è una dicotomia accentuata tra l’utenza metropolitana e quella che arriva dalla valle. Sono due utenze completamente diverse: gli uni sono cittadini della banlieue, gli altri sono valligiani che hanno richieste molto diverse, soprattutto hanno un concetto di salute diverso. Se uno viene giù dai mille metri perché ha la tosse, minimo ha la polmonite, se è un cittadino al massimo ha l’influenza: questo perché la soglia di allarme è completamente differente. Nell’ambito della salute mentale cambia molto tra l’ambiente urbano e quello non urbano nell’affrontare la cronicità del paziente psichiatrico. In un ambiente urbano c’è una forte tendenza a cercare l’istituzionalizzazione, nell’ambiente non urbano c’è più la tendenza a gestire il paziente in famiglia. In alcune zone urbane c’è una richiesta esasperata di assistenzialismo, l’approccio è “non posso occuparmene perché non ho soldi”. Ci sono poi altre realtà non urbane in cui il paziente psichiatrico, che in genere si ubriaca anche, è meglio tollerato dal gruppo, diventa una specie di mascotte. È mantenuto all’interno del gruppo - diversamente da quanto accade negli ambienti più urbani - ma non è aiutato, anzi, viene stimolato a bere per fare show. Nei vari Distretti ci sono molte differenze tra esigenze mediche, infermieristiche e amministrative: coprire la lontananza con una presenza medica, per esempio, funziona per quei paesini in cui uno, che magari è pure un infartuato, prende la bici per andare in ospedale…
Noi operatori sanitari dobbiamo farci carico della lontananza, dell’utente lontano: nella zona urbana ci sono quasi tutti i servizi, l’utenza lontana invece ha esigenze diverse. Io lavoro in pediatria e mi rendo conto che il “bambino lontano” ha esigenze diversissime rispetto a quello che abita a 15-20 chilometri. 11.4 Fare Salute insieme È importante coinvolgere sempre di più i Comuni sui temi della salute. Penso che sia importante che chi si occupa di fare ben essere al di fuori dalla patologia si interroghi insieme a chi fa sanità su come riuscirci. Nei Comuni piccoli le Poste o il Comune stesso sono posti che le persone frequentano spesso, quindi bisognerebbe sensibilizzare questi Enti sul tema dell’offerta attiva di salute, per esempio per la diffusione dell’informazione sull’accesso a certi servizi. Come Distretto abbiamo realizzato un punto salute con un Comune: abbiamo organizzato un servizio CUP che impiega personale comunale. Il nostro Comune ha stipulato un accordo col Distretto Sanitario competente nella gestione della Casa di Riposo sita vicino al Municipio. Questo accordo ha generato una collaborazione particolare tra Comune e ASL. Gli Uffici comunali gestiscono le prenotazioni dei prelievi effettuati presso la Casa di Riposo, così non è necessario andare in ospedale e noi ci occupiamo anche della compilazione delle autocertificazioni aiutando così gli anziani. Sempre i residenti anziani del nostro Comune hanno alcuni posti loro riservati anche per i “ricoveri di sollievo” cioè quelli temporanei per venire incontro alle famiglie con parenti anziani a carico che per qualche motivo non sono in grado di - temporaneamente - farsene carico. Il Comune può gestire il disagio nella misura in cui riesce a fare rete. L’obiettivo deve essere creare un circuito di dialogo con tutte le forze sociali e con gli Enti del territorio. Il Comune da solo non può farcela… Salute è anche come stiamo insieme! A partire da questa semplice considerazione ci siamo subito trovati Complessità 87 Come farsi carico dell’ “utenza lontana”? Che cosa collega le attività sanitarie a quelle di un Ente Locale? Non solo entrambi forniscono un servizio pubblico, ma è nella loro storica mission creare e diffondere, in modi e forme diverse, salute e ben essere presso la popolazione.
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