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Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

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impegni verso tutte le persone<br />

L’integrazione tra le persone<br />

e i ruoli e il loro reciproco riconoscimento<br />

sono alla base<br />

<strong>del</strong>l’approccio terapeutico integrato.<br />

64<br />

Ci deve essere comunicazione tra l’infermiere sul territorio<br />

e la caposala, bisogna fare un lavoro di rete. Un<br />

esempio concreto: c’è un paziente da dimettere, lunedì la<br />

caposala contatta il servizio domiciliare, dice: “Lo dimettiamo<br />

mercoledì, chi lo segue?” Se ci si parla, il mercoledì<br />

è tutto pronto. Invece capita che chiami il medico e dica:<br />

“Due giorni fa è stato dimesso un paziente, perché nessuno<br />

è andato a vederlo?”<br />

Lavoro alle cure palliative, penso che sia importante<br />

l’équipe di lavoro, sia come modalità di approccio professionale,<br />

sia come sostegno. Il mio è un lavoro molto<br />

pesante dal punto di vista psicologico e il sostegno <strong>del</strong><br />

gruppo è fondamentale. Per anni abbiamo lavorato da soli,<br />

adesso c’è una coordinatrice che ci sta un po’ rivoluzionando,<br />

ed è uno stimolo per tutti. Certo, ci sono ancora<br />

cose da migliorare. Per esempio, spesso l’affidare un<br />

paziente al nostro servizio è una <strong>del</strong>ega totale, il medico<br />

sparisce. Altre volte è troppo presente, tanto da diventare<br />

un’interferenza. Con gli altri reparti forse è questione di farci<br />

conoscere. A volte possiamo essere visti come l’ultima<br />

spiaggia, quando il paziente è alla fine, invece di essere<br />

abbandonato lo mandano da noi. Da parte di altri servizi,<br />

invece, c’è condivisione e collaborazione.<br />

Ciò che noto di grave è che spesso non sentiamo la<br />

mancanza di comunicazione, l’atteggiamento corrente è:<br />

“È il mio paziente, me lo vedo io”.<br />

Sono coordinatrice dei servizi palliativi domiciliari e<br />

quindi ho contatto con diversi servizi. Il gruppo di lavoro<br />

è l’elemento fondamentale che qualifica il servizio offerto<br />

e non è dato dalla semplice somma degli elementi che lo<br />

compongono. È qualcosa che si crea a seguito <strong>del</strong>l’integrazione<br />

di una serie di specificità. Il nostro è un gruppo<br />

multidisciplinare, che riunisce competenze diverse e che<br />

possono entrare in conflitto tra di loro nella <strong>cura</strong> <strong>del</strong>lo stesso<br />

paziente. Abbiamo infatti un’utenza primaria, che è il<br />

paziente; un’utenza secondaria, i familiari <strong>del</strong> paziente; e<br />

un’utenza terziaria, che sono i colleghi degli altri servizi, le<br />

associazioni di volontariato, servizi diversi con cui si può<br />

entrare in contatto. Bisogna tener conto di tutto lavorando<br />

tutti insieme!<br />

7.6 Incontri istituzionalizzati<br />

Da un anno e mezzo ho funzioni di caposala. È un bel<br />

gruppo, mi sento fortunata a lavorare con loro. Adesso<br />

stiamo cercando di crearci e pianificare dei momenti di<br />

discussione perché parlare solo in corridoio lamentandosi<br />

fa male al gruppo. Invece è di aiuto poter avere lo spazio

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