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Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

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che esistono, e riuscire a far dialogare etiche diverse,<br />

diverse maniere di lavorare, modi di intendere la vita. Se<br />

opportunamente armonizzate, le diversità possono diventare<br />

la nostra ricchezza.<br />

In questo enorme contenitore che è questa ASL ci<br />

sono diverse realtà che si devono valorizzare con una<br />

sorta di osmosi culturale e professionale.<br />

11.2 Globale - Locale<br />

Io penso che per alcuni aspetti questa ASL sia ancora<br />

addirittura “piccola”: noi su alcuni progetti lavoriamo su<br />

tutta la provincia, perché non è possibile, ad esempio,<br />

arrivare fino ad un certo punto ed escludere il territorio<br />

appena al di là “perché il confine è lì”. Fare salute significa<br />

avere uno sguardo che si spinge oltre i confini.<br />

C’è questa idea di globalizzazione che spaventa tanti.<br />

Secondo me dipende. Prendiamo per esempio i margini di<br />

autonomia. Al vertice chi comanda è uno, ma il suo potere<br />

si è “scaricato” sulle periferie. Con il nostro accorpamento<br />

il territorio è molto grande quindi certe decisioni sono<br />

prese localmente. Nel nostro reparto per esempio si prendono<br />

decisioni, si fanno cose che un po’ di anni fa non si<br />

potevano proprio fare.<br />

Io ho già subito un accorpamento. Da un giorno all’altro<br />

mi hanno spostata di sede… Quello che mi è mancato<br />

è stato il mio territorio. Sono passati cinque anni, ma<br />

fatico ancora molto ad adattarmi: eravamo una famiglia<br />

e sono passata ad un posto un po’ asettico. Dove ero<br />

vedevo “persone”, le potevo seguire nel corso <strong>del</strong> tempo.<br />

Ero radicata in una realtà dove conoscevo tutti e tutti si<br />

salutavano.<br />

Essere diventati più grandi può significare più scambi,<br />

più esperienze, più novità, più crescita professionale.<br />

Dobbiamo prendere questi aspetti, indubbiamente positivi,<br />

e calarli nelle nostre piccole realtà, farli convivere con il<br />

calore <strong>del</strong> rapporto interpersonale, con l’attenzione per la<br />

persona che ci caratterizza.<br />

Il problema <strong>del</strong>l’accorpamento è che uno si chiede: in<br />

quale nuova identità vado a inserirmi? Se riesco a capire<br />

qual è il mio compito, quale sarà il mio ruolo? Io dove sono<br />

nel gioco più grande?<br />

Complessità<br />

85<br />

di un coerente <strong>progetto</strong>, si<br />

costruisce e si ricostruisce in<br />

continuazione, e che è sempre<br />

rinnovabile grazie all’incontro<br />

con altre identità.<br />

C’è la possibilità di far convivere<br />

le due forme di identità?<br />

È possibile pensare in grande<br />

senza perdere di vista le realtà<br />

locali?<br />

Il termine “glocale” contiene<br />

l’idea di pensare in maniera<br />

globale, ma calando quanto<br />

progettato nella dimensione<br />

locale.<br />

La direzione da seguire è abbinare<br />

la sana crescita con il<br />

riconoscimento <strong>del</strong>le specificità<br />

al cui interno la crescita<br />

ha luogo.

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