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Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

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Il mio direttore, prima di inviare le persone individuate<br />

ad un incontro di formazione, solitamente tiene un piccolo<br />

incontro in cui spiega il senso e le finalità <strong>del</strong> <strong>progetto</strong><br />

formativo.<br />

Ieri con i miei collaboratori ho speso un’ora per spiegare<br />

cos’è il <strong>progetto</strong> Carta Etica e che cosa avrebbero fatto<br />

nei gruppi di lavoro. Poi a chi ha deciso di partecipare ho<br />

consegnato una copia <strong>del</strong> programma.<br />

Penso che essere mandati ad un corso di formazione<br />

senza un minimo di spiegazione sia una piccola violenza.<br />

Prima anch’io pensavo che la forma non contasse, che<br />

fosse importante il contenuto. Poi ho capito che anche<br />

la forma è molto importante: non posso telefonare a mia<br />

moglie e dirle: “Tu! Dalle 5 alle 7 vai a fare la spesa.”<br />

E non penso che funzionerebbe neppure se lei facesse<br />

così con me…<br />

7.2 Comparti stagni<br />

Una grossa parte di problemi deriva dal fatto che in un’ex<br />

ASL si faceva in un modo, nell’altra si faceva in un altro modo<br />

e la forma mentis è ancora diversa, ancorata alle vecchie<br />

prospettive. Quando ad esempio nella mia Struttura faccio<br />

notare che in altre realtà è diverso, le risposte che ottengo<br />

sono: “Tu non ti preoccupare di quegli altri, qui è così”.<br />

Il rapporto con l’ufficio <strong>del</strong>l’altra sede analogo al nostro<br />

è buono: la nostra responsabile ci riunisce tutti insieme,<br />

così possiamo vederci, parlarci, è un momento di aggregazione.<br />

Certo, all’inizio non è stato facile, ma ci siamo<br />

dovuti adeguare ed integrare.<br />

Lavoro al CUP, con il lavoro che facciamo lì non c’è<br />

molto spazio per discutere insieme. Arrivi al mattino per<br />

i prelievi e ci sono già 150 persone, non c’è tempo per<br />

null’altro… Siamo al punto che ci salutiamo appena. Siamo<br />

come estranei, talmente assorbiti dall’utenza che non<br />

c’è nemmeno il tempo per dire “Ciao, come stai?”… Non<br />

c’è il tempo per il dialogo, neanche per chiedere: “Ma tu<br />

come fai questa cosa?”. L’unico momento in cui ci si parla<br />

è se c’è qualche problema grosso.<br />

Penso che una cosa che inficia tutti i nostri sforzi sia<br />

la difficoltà di comunicare. Credo che sia dovuta ad una<br />

scarsa considerazione nei confronti <strong>del</strong> prossimo. Ognuno<br />

crede che il proprio lavoro sia il più faticoso, il peggio retribuito,<br />

che gli altri facciano poco o nulla. Occorrerebbe una<br />

maggiore attenzione e considerazione per ciò che va oltre<br />

il confine <strong>del</strong> nostro orticello.<br />

Integrazione<br />

59<br />

L’atteggiamento di chi partecipa<br />

ad un percorso formativo<br />

muta a seconda che abbia<br />

o meno la consapevolezza<br />

degli obiettivi <strong>del</strong> percorso,<br />

<strong>del</strong>le ricadute attese, <strong>del</strong> significato<br />

<strong>del</strong>la propria presenza?<br />

Se sì, come?<br />

Che cosa rafforza e che cosa<br />

sfalda i comparti stagni?

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