Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

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impegni verso il sistema lavorativo e verso il territorio valore: Consapevolezza Condivisione Le procedure sono importanti? Più che importanti sono fondamentali. Basta quindi solo e sempre applicare una procedura? Probabilmente no. Ad un sapere esplicito fondato sul rigore procedurale, occorre affiancare un sapere tacito fondato sull’esperienza e sulle circostanze. 92 12 Procedure 12.1 Procedura e/o Relazione Io che per formazione sono portata a ragionare per protocolli e procedure, ho dovuto spostare l’attenzione anche sulle relazioni: è più faticoso perché mi devo mettere in discussione in continuazione. Il punto è far quadrare i due approcci, quello della procedura e quello della relazione. Perché posso chiedere al paziente come sta, e così ottenere informazioni diagnostiche importanti. Ma se è in arresto devo applicare una procedura. C’è momento e momento, occorre capire quando è opportuna l’una e l’altra. Noi abbiamo tre sedi, quando i colleghi dicono di fare tre liste omogenee per i tempi di intervento rimango perplesso perché, visto che vado io, lo so quanto ci metto in una sede piuttosto che nell’altra: se ho un macchinario nuovo o uno più vecchio questo influisce sui tempi necessari per avere i risultati. Le procedure a volte sono una palla al piede, non si possono prevedere tutti i casi e tutte le possibilità. Applicando solo procedure si rischia di perdere di vista la concretezza e la specificità delle persone che abbiamo di fronte. L’obiettivo sarebbe quello di garantire in modo uniforme a tutti i cittadini determinate prestazioni, ma più cresce l’organizzazione e più c’è la necessità di codificare. Il problema è che questo codificare ingabbia il lavoro. Però è anche vero che senza procedure non saprei proprio come fare… 12.2 Check list Inizialmente, con il personale della cucina, c’era una forte responsabilizzazione individuale, per esempio sul lavaggio delle mani. Lavoravi davvero sulla coscienza professionale. Adesso le HCCP rischiano di essere solo carta: io vedo gente che crocetta e crocetta e crocetta…. Il personale è un po’ mortificato. Il rischio è che venga meno il
Consapevolezza Condiv gusto di far bene: in alcune cucine la presentazione del piatto è fatta con una certa cura nonostante le compilazioni, in altre tutto il tempo è usato per compilare. Il grande timore per noi della cucina è il manuale HCCP: il problema è che non hai voce in capitolo. La questione è che ogni alimento deve seguire la filiera ad una certa temperatura, ogni passaggio deve essere controllato. Tu cuoco devi preparare la pasta, prendi il pomodoro, lo fai bollire, lo stocchi… Devi saper dire: “A che ora ho fatto il pomodoro?” , “A che ora l’ho messo nel carrello termico?”. E poi firmi, perché se succede qualcosa è sotto la tua responsabilità. La mia professionalità è diventata piccola, non ti senti più un cuoco, ma un burocrate del cibo. Ti senti demoralizzato. Io sono un tecnico della prevenzione, noi ci occupiamo della salute del cittadino/lavoratore. Mi occupo dei diritti delle persone che lavorano, quando si sono infortunati o potrebbero infortunarsi. Penso che il mio lavoro abbia un forte valore etico. Il problema è che certi obiettivi, se intesi solo come numeri, servono a poco. Per esempio quando ti chiedono di fare un certo numero di indagini, ma nessuno ti chiede come hai fatto quelle indagini, oppure che cosa ci vorrebbe per fare bene quelle indagini. Sembra che solo il numero sia la garanzia di un miglioramento delle condizioni di lavoro. Tutto viene legato alla costruzione di check list che poi si crocettano come visto/non visto. Penso che non basti. Per esempio, dal punto di vista formativo noi stiamo investendo molto tempo nella formazione dei lavoratori, nello spiegare il perché una certa misura preventiva deve essere messa in atto piuttosto che no. 12.3 Metodo consapevole Secondo me un protocollo dovrebbe essere sempre l’esito di un percorso, per cui a monte ci dovrebbe sempre essere un confronto con gli operatori e a valle una verifica del protocollo. Noi tre coordinatori ci siamo confrontati spesso. Insieme abbiamo steso delle procedure comuni, semplici, ma utilissime. Utilizzavamo questo sistema: mettevamo giù la procedura, poi la facevamo leggere agli operatori 93 Quanto è importante conoscere il “che cosa” e il “perché” misura la check list? Quali rischi comporta seguire una logica procedurale priva del senso del sottostante processo?
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