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Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

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Lavoro all’Anagrafe <strong>del</strong> mio Comune: è il posto in cui i<br />

cittadini si rivolgono per qualunque cosa, che sia qualcosa<br />

di nostra competenza o meno. Noi diciamo sempre<br />

agli altri servizi di tenerci aggiornati sulle procedure,<br />

anche quelle che non riguardano noi direttamente, in<br />

modo da poter ben indirizzare i cittadini.<br />

Coordino un gruppo piuttosto grande, in cui si sviluppano<br />

dinamiche individualistiche e di scarsa condivisione<br />

<strong>del</strong>le informazioni. Per cercare di risolvere il problema <strong>del</strong>la<br />

comunicazione interna abbiamo adottato il sistema di usare<br />

due quaderni per la consegna: uno per i pazienti e l’altro<br />

con tutte le informazioni che sono arrivate dall’esterno e<br />

che vanno portate all’attenzione di tutti.<br />

Di solito si viene a sapere ciò che in altre strutture non<br />

va. Dovremmo invece creare una sorta di “archivio <strong>del</strong>le<br />

buone prassi” dove sia possibile segnalare quanto di valido<br />

si sia elaborato e sperimentato, in modo tale che gli<br />

altri possano trovare spunti e ispirazione per cambiare e<br />

migliorare ciascuno la sua realtà.<br />

Noi <strong>del</strong> CUP siamo gli operatori in prima linea, dovremmo<br />

essere quelli più preparati e invece siamo gli “ultimi”.<br />

Alle volte è addirittura dall’utenza che scopri che nell’altro<br />

distretto fanno una cosa diversa da quella che fai tu, allora<br />

chiami la collega e cerchi di sbrogliartela, ma non c’è un<br />

coordinamento comunicativo, una comunicazione continua<br />

che garantisca l’omogeneità.<br />

È miope continuare a lavorare e vivere secondo il principio<br />

per cui coltivare esclusivamente il proprio orticello<br />

porta dei vantaggi. Perché quello che so non lo dico anche<br />

all’altro? Perché il sapere diventa una sorta di piccolo<br />

potere: se ciò che so lo so solo io ne faccio un uso di cui<br />

rispondo io e magari riesco ad arrivare lì prima <strong>del</strong>l’altro.<br />

Invece bisognerebbe promuovere un altro atteggiamento<br />

e dire “impara l’arte e non metterla da parte”.<br />

In passato tutti sapevano un po’ tutto, ognuno aveva<br />

la sua specializzazione, ma se mancava qualcuno non era<br />

un problema. Oggi invece la norma è che se manca quello<br />

che si occupa di una certa cosa tutto tende a bloccarsi.<br />

7.4 Conoscersi<br />

Ci sono pezzi <strong>del</strong>l’Azienda sconosciuti agli altri. Io mi<br />

occupo di prevenzione e di sicurezza sul lavoro, faccio naturalmente<br />

parte <strong>del</strong>l’ASL, ma mi è capitato più volte di<br />

Integrazione<br />

61<br />

Quali sono le conseguenze<br />

di informazioni che non circolano<br />

e di conoscenze non<br />

condivise?<br />

Le attività rimangono parcellizzate<br />

favorendo il senso di<br />

isolamento di alcune strutture;<br />

idee e buone prassi rimangono<br />

confinate in ambiti ristretti<br />

e non incidono come potrebbero<br />

sulla qualità complessiva<br />

<strong>del</strong> sistema; l’utenza<br />

percepisce un sevizio confuso<br />

e approssimativo; vanno sprecate<br />

le tante possibili sinergie<br />

tra persone e strutture.<br />

Che cosa comporta la sindrome<br />

<strong>del</strong>la gestione privatistica<br />

<strong>del</strong> lavoro?<br />

Chi ne è affetto ha un distorto<br />

senso <strong>del</strong>la mansione e <strong>del</strong><br />

ruolo che ricopre, considera<br />

ciò che sa e che fa una proprietà<br />

personale e inalienabile,<br />

che va egoisticamente difesa<br />

e fatta fruttare ai propri fini.

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