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x - Fisica - Sapienza

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la media pesata ottenuta é la “migliore stima” di x sulla base delle informazioni a disposizione.<br />

Pertanto, generalizzando alla combinazione di N risultati diversi, diamo la definizione di media<br />

pesata:<br />

N xˆ<br />

i<br />

∑<br />

i=<br />

1<br />

2<br />

s ( xˆ<br />

)<br />

i<br />

x =<br />

p<br />

N 1<br />

∑<br />

i=<br />

1<br />

2<br />

s ( xˆ<br />

)<br />

i<br />

Si dimostra inoltre che la deviazione standard della media pesata é data da:<br />

2 1<br />

s ( xp<br />

) = N<br />

1<br />

∑ 2<br />

s ( xˆ<br />

)<br />

i=<br />

1<br />

i<br />

Si noti che nel caso di incertezze tutte uguali si ritorna alla media aritmetica e alla deviazione<br />

standard della media.<br />

Giova ricordare che questo procedimento é applicabile solo al caso in cui si é preventivamente<br />

verificato che le misure in questione sono campioni provenienti dalla stessa popolazione. Nel caso<br />

questa ipotesi fosse rigettata questa combinazione non avrebbe significato, e allora occorre<br />

procedere in modo diverso. Nel corso della discussione del fit (prossimo paragrafo) otterremo una<br />

dimostrazione della formula della media pesata per il caso generale di N misure indipendenti.<br />

(3.5) Analisi delle dipendenze funzionali: il fit<br />

L’ultimo argomento che trattiamo in questo corso affronta uno degli aspetti più importanti<br />

dell’indagine scientifica, in un certo senso il punto d’arrivo di ogni indagine sperimentale. Come<br />

abbiamo detto nell’introduzione al metodo scientifico, il progresso conoscitivo si sviluppa<br />

attraverso il confronto tra i risultati degli esperimenti e le predizioni dei modelli. In fisica i risultati<br />

degli esperimenti sono espressi come misure, cioè come valori numerici di grandezze fisiche<br />

opportunamente definite, mentre le predizioni dei modelli sono espresse o come valori numerici di<br />

grandezze o come relazioni matematiche tra grandezze. Concentriamoci su questo secondo caso.<br />

Formuliamo ora il problema in modo generale. Nel seguito risolveremo il problema solo in un caso<br />

particolare, che tuttavia risulta essere di notevole rilevanza e generalità.<br />

(3.5.1) Il fit: formulazione del problema<br />

Supponiamo che il nostro esperimento consista nel misurare, al variare di una certa grandezza x,<br />

una seconda grandezza, diciamo y. Effettuiamo N misure in corrispondenza di N diversi valori di x.<br />

Avremo pertanto gli N valori di x x 1 ,x 2 ,...,x N e, in corrispondenza di questi gli N valori di y<br />

y 1 ,y 2 ,...,y N . Naturalmente sia per quel che riguarda le x che le y, si tratta di misure e dunque ciascun<br />

valore é affetto di una incertezza o, più in generale, costituisce un campione da una popolazione<br />

caratterizzata da una certa funzione di distribuzione.<br />

Supponiamo poi che le due grandezze x ed y siano legate, secondo un certo modello, da una<br />

relazione funzionale del tipo<br />

y = y( x,<br />

θ )<br />

cioè da una formula che esprime la dipendenza funzionale tra le due grandezze e che a sua volta<br />

dipende da un certo numero, diciamo M, di parametri θ . Questo simbolo indica un insieme di<br />

parametri. Per fissare le idee, il caso in cui l’andamento atteso dal modello sia di tipo rettilineo, la<br />

funzione y sarà data da:<br />

y = mx + c<br />

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