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x - Fisica - Sapienza

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in cui evidentemente il coefficiente angolare m e l’intercetta all’origine c sono i parametri. I<br />

parametri possono assumere valori che hanno significato nell’ambito del modello in questione. Ad<br />

esempio nel caso della dipendenza allungamento molla – massa del pesetto, sappiamo bene che la<br />

dipendenza rettilinea prevista da una semplice applicazione delle leggi della statica, comporta che il<br />

coefficiente angolare sia il rapporto g/k tra l’accelerazione di gravità g e la costante elastica della<br />

molla k, e dunque si tratta di un numero rilevante nell’ambito del modello che stiamo applicando.<br />

Lo sperimentatore che ha effettuato queste misure si pone allora i due seguenti problemi:<br />

(a) la dipendenza funzionale attesa dal modello descrive bene i dati ?<br />

(b) quali sono i valori degli M parametri θ per i quali si ha il miglior accordo possibile tra<br />

modello ed esperimento ?<br />

Si tratta di due diverse questioni. La questione (a) é del tipo di quelle di cui abbiamo parlato a<br />

proposito dei test di ipotesi. La questione (b) é invece una questione “nuova” che in realtà abbiamo<br />

affrontato in laboratorio in modo grafico: tracciando cioè la migliore curva (una retta nei casi da noi<br />

visti) e poi valutando graficamente coefficiente angolare ed intercetta.<br />

Nella pratica sperimentale normalmente le due questioni si pongono contestualmente. Cioè lo<br />

sperimentatore si pone entrambi le questioni. Vuole capire se la descrizione del modello é<br />

soddisfacente o se é necessario introdurre altri termini (correzioni) al modello per avere una<br />

descrizione più adeguata. Allo stesso tempo lo sperimentatore vuole ricavare i migliori parametri<br />

dato che spesso questi hanno significati fisici rilevanti.<br />

Nel seguito descriviamo un metodo che permette di affrontare e risolvere entrambi i problemi.<br />

Chiamiamo questo procedimento fit, parola inglese che traduciamo con “adattamento”, intendendo<br />

il fatto che vogliamo adattare al meglio il modello ai nostri dati.<br />

(3.5.2) Ipotesi di lavoro<br />

Descriviamo questo metodo restringendoci al caso in cui sono verificate alcune ipotesi che ora<br />

elenchiamo e che vedremo entrare in gioco nei vari passaggi della descrizione del metodo. Le<br />

ipotesi che facciamo in realtà non sono molto restrittive, nel senso che si applicano ad una vasta<br />

categoria di situazioni. Vediamole:<br />

2<br />

le misure della variabili y provengono da popolazioni tutte gaussiane di varianze σ ;<br />

i<br />

le misure della variabile x provengono da popolazioni qualsiasi, ma le loro deviazioni standard<br />

sono “trascurabili” rispetto alle corrispondenti per le y; qui occorre fare attenzione circa il senso di<br />

questa affermazione. Infatti per trascurabile intendiamo che l’incertezza di x “propagata” su y sia<br />

molto minore dell’incertezza di y. Se y(x) é la funzione questo vuol dire<br />

dy<br />

σ ( x)<br />

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