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Multilinguismo, CLIL e innovazione didattica - Libera Università di ...

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Silvia Gilardoni, Giovanna Bresciani, Luisa Sartirana<br />

cognitive derivanti dallo scarso possesso <strong>di</strong> u na lingua <strong>di</strong> ist ruzione non<br />

coincidente con la L1” (Danesi 1996: 7).<br />

Per mettere in luce la relazione esistente tra le <strong>di</strong>verse lingue nello sviluppo<br />

linguistico Cummins ha formulato la cosiddetta “Developmental Interdependence<br />

Hypothesis”; secondo tale ipotesi la competenza in una L2 <strong>di</strong>pende in<br />

parte dal livello raggiunto nella L1: maggiormente sviluppata sarà la L1 più<br />

facile sarà lo sviluppo della L2. Il principio dell’inter<strong>di</strong>pendenza dello sviluppo<br />

linguistico si lega alla nota “Thresholds Theory”; in base a q uesta teoria,<br />

Cummins ritiene che le conseguenze positive da un punto <strong>di</strong> vista cognitivo<br />

del bilinguismo siamo correlate al superamento <strong>di</strong> una determinata “soglia”,<br />

cioè un certo livello <strong>di</strong> competenza linguistica. Le soglie sono due: raggiunta<br />

la prima, quando cioè il bambino arriva ad un livello <strong>di</strong> competenze appropriate<br />

all’età in una ma non in entrambe le lingue, si evitano conseguenze<br />

cognitive negative; la seconda soglia costituisce invece il livello necessario per<br />

possibili effetti positivi e coincide con un livello <strong>di</strong> b ilinguismo equilibrato.<br />

Per evitare dunque deficit cognitivi la L1 dovrà superare la prima soglia,<br />

mentre per ottenere vantaggi dal bilinguismo la L2 dovrà raggiungere la<br />

seconda soglia.<br />

Cummins in<strong>di</strong>vidua poi due tipi <strong>di</strong> competenza linguistica delimitati dai<br />

confini delle soglie: la competenza nelle “basic interpersonal communicative<br />

skills” (BICS) e quella legata alla “cognitive/academic language proficiency”<br />

(CALP), che si <strong>di</strong>fferenziano in base alla <strong>di</strong>mensione del contesto e alla <strong>di</strong>mensione<br />

delle esigenze cognitive della comunicazione. La competenza nei<br />

“basic interpersonal communicative skills” riguarda le situazioni in cui esiste<br />

un contributo alla comunicazione dato dal contesto (per esempio attraverso la<br />

presenza <strong>di</strong> un supporto non verbale, feedback ecc.), comprende i compiti più<br />

superficiali del capire e del parlare e si riferisce a usi della lingua non esigenti<br />

da un punto <strong>di</strong> vista cognitivo (una conversazione per strada, in un negozio<br />

ecc.). La “cognitive/academic language proficiency” riguarda situazioni a<br />

contesto ridotto e una comunicazione ad elevata esigenza cognitiva, quando<br />

sono coinvolti compiti più complessi come l’analisi, la sintesi e la valutazione.<br />

Secondo Cummins una competenza superficiale in L2 si sviluppa in modo<br />

relativamente in<strong>di</strong>pendente dallo stesso tipo <strong>di</strong> competenza in L1; la capacità<br />

<strong>di</strong> comunicazione in contesto ridotto e ad elevata richiesta cognitiva si svilup-<br />

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