Multilinguismo, CLIL e innovazione didattica - Libera Università di ...
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Italiano L2: il progetto SPRINT<br />
costituita da un processo <strong>di</strong> t ipo socio-cognitivo. Nell’acquisizione della L2<br />
non è presente però la stessa impellente motivazione che muove il bambino<br />
nel <strong>di</strong>ventare un essere sociale imparando a comunicare nella sua L1. Le<br />
modalità comunicative e interazionali rivestiranno allora un’importanza<br />
particolare nel processo acquisizionale. Nell’ottica dell’insegnamento delle<br />
lingue occorre infatti creare con<strong>di</strong>zioni interazionali favorevoli<br />
all’appren<strong>di</strong>mento, che si riscontrano nella pratica <strong>di</strong> una comunicazione<br />
autentica; il ruolo dell’insegnante nella comunicazione si precisa inoltre nella<br />
sua funzione <strong>di</strong> sostegno all’appren<strong>di</strong>mento essenzialmente attraverso due<br />
modalità: la modulazione del <strong>di</strong>scorso, che consiste nel mo<strong>di</strong>ficare la co<strong>di</strong>ficazione<br />
del messaggio al fine <strong>di</strong> a nticipare o evitare eventuali problemi <strong>di</strong><br />
deco<strong>di</strong>fica e semplificare il processo <strong>di</strong> i nterpretazione; l’accettazione e la<br />
risposta nei confronti <strong>di</strong> quelle strategie cui ricorre l’apprendente per perseguire<br />
uno scopo comunicativo, come l’uso della L1, della gestualità e della<br />
mimica, o la creazione <strong>di</strong> parole per analogia, le generalizzazioni interlinguistiche,<br />
ecc. (cfr. Bange 1992).<br />
La rilevanza della <strong>di</strong>mensione affettiva nel rapporto educativo interessa poi<br />
anche l’insegnante <strong>di</strong> lingue, in particolare a livello della scuola dell’infanzia,<br />
ossia in quel periodo della formazione scolastica in cui l’interazione affettiva è<br />
il contesto che permette al bambino <strong>di</strong> sviluppare le sue conoscenze e le sue<br />
relazioni sociali. L’insegnante potrà allora proporre l’uso della L2 nella <strong>di</strong>namica<br />
<strong>di</strong> una relazione e interazione spontanea e naturale.<br />
In questa prospettiva si so ttolinea l’efficacia del cosiddetto “uso veicolare<br />
della lingua”; con questa espressione viene in<strong>di</strong>cata una forma <strong>di</strong> insegnamento/appren<strong>di</strong>mento<br />
delle lingue, in base alla quale una L2 da materia curricolare<br />
<strong>di</strong>venta veicolo <strong>di</strong> contenuti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, viene cioè impiegata come<br />
strumento per la trasmissione <strong>di</strong> c onoscenze e competenze in <strong>di</strong>versi ambiti<br />
del sapere. Si tratta <strong>di</strong> una metodologia ampiamente <strong>di</strong>ffusa, che caratterizza<br />
molteplici programmi educativi, anche molto <strong>di</strong>versi tra loro, e che ha ricevuto<br />
<strong>di</strong>verse denominazioni in ambito glotto<strong>di</strong>dattico, come “insegnamento<br />
bilingue/plurilingue”, “educazione bilingue/plurilingue”, “immersione”, o<br />
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