1 Il sistema delle prefetture sul territorio - Ssai - Ministero Dell'Interno
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afforzerebbe ancor di più l’esigenza di mantenere viva, in capo alla prefettura-UTG, la<br />
vigilanza <strong>sul</strong> buon andamento dell’azione amministrativa. In tale prospettiva, le<br />
<strong>prefetture</strong> possono collaborare alla risoluzione di eventuali difficoltà interpretative nella<br />
fase di attuazione della riforma - prevenendo situazioni di criticità o conflittualità - e<br />
possono attivarsi per assicurare l’ordinato sviluppo <strong>delle</strong> nuove prerogative<br />
sovracomunali, così come delineate dal nuovo contesto normativo, nell’ottica del<br />
perseguimento dell’interesse generale.<br />
Sgombrato il campo rispetto alla prospettiva della completa abolizione <strong>delle</strong> province,<br />
nonché rispetto alla trasformazione <strong>delle</strong> province in meri organi di indirizzo politico,<br />
resta da considerare cosa potrebbe accadere qualora le province dovessero essere ridotte<br />
di numero, conservando, però, le funzioni attuali.<br />
In tale ipotesi la riforma della prefettura-UTG va esaminata sia in relazione al nuovo<br />
assetto con il <strong>sistema</strong> <strong>delle</strong> autonomie, che in relazione agli altri uffici periferici dello<br />
Stato <strong>sul</strong> <strong>territorio</strong>.<br />
Nel primo caso permane, e forse diventa ancor più cogente, l’esigenza di coniugare<br />
efficacemente, in ambito locale, la presenza del referente dello Stato <strong>sul</strong> <strong>territorio</strong> quale<br />
interfaccia con il <strong>sistema</strong> <strong>delle</strong> autonomie.<br />
Nel secondo caso la questione impone considerazioni diverse rispetto a quelle svolte in<br />
relazione alla completa abolizione <strong>delle</strong> province, poiché l’effetto della riduzione del<br />
loro numero comporta la modifica <strong>delle</strong> circoscrizioni territoriali della gran parte <strong>delle</strong><br />
province esistenti. In questa ipotesi appare inevitabile che anche l’apparato statale in<br />
periferia, comprese le <strong>prefetture</strong>, debba adattarsi al nuovo assetto territoriale per<br />
mantenere intatti gli equilibri istituzionali ed anche per soddisfare le istanze di<br />
razionalizzazione degli apparati periferici statali.<br />
La ricollocazione territoriale di tutti gli uffici periferici dello Stato consente, altresì, di<br />
mantenere inalterato un principio di coerenza istituzionale che impone, anche agli uffici<br />
periferici del <strong>Ministero</strong> dell’interno, di assumere la medesima allocazione dei nuovi<br />
capoluoghi di provincia.<br />
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