1 Il sistema delle prefetture sul territorio - Ssai - Ministero Dell'Interno

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La stessa disposizione statuisce che il prefetto del capoluogo di Regione sia altresì coadiuvato da una Conferenza regionale permanente composta dai referenti delle strutture periferiche regionali dello Stato, alla quale possono partecipare i rappresentanti delle Regioni. Con DPR n. 180/2006 sono stati anche definiti i profili ordinamentali ed organizzativi di tale consesso, prevedendo lárticolazione del nuovo organismo in quattro sezioni - amministrazioni d'ordine; sviluppo economico e attività produttive; territorio, ambiente e infrastrutture; servizi alla persona e alla comunità - corrispondenti ad altrettanti settori organici di materie, che abbiamo visto essere sostanzialmente sovrapponibili alle macroaree di competenza dei prefetti in alcuni paesi europei. Istituendo la Conferenza permanente si è, pertanto, inteso rafforzare in capo al titolare dellÚ.T.G. láttività di raccordo di tutte le funzioni statali esercitate a livello periferico, attraverso quel “coordinamento orizzontale” di cui si è già detto, che riporta in capo al prefetto lúnitarietà dellázione amministrativa in sede locale, attribuendogli il ruolo significativo di cerniera tra Stato e sistema delle Autonomie, per fornire la risposta più adeguata, in attuazione del principio di sussidiarietà, ai bisogni delle collettività territoriali. Il passaggio fondamentale nell’evoluzione normativa dell’istituto della Conferenza permanente è senz’altro rinvenibile nel nuovo testo dell’art 11, come riscritto dal D. Lgs. 21 gennaio 2004, n.29, laddove sono chiaramente delineate le due funzioni fondamentali dell’UTG: assicurare l’esercizio coordinato dell’attività amministrativa degli uffici periferici dello Stato e garantire la leale collaborazione di detti uffici con gli enti locali e territoriali. L’art.11 individua, dunque, nel coordinamento del prefetto esercitato nella Conferenza permanente, il perno fondamentale ed il momento elettivo della funzione di governo sul territorio inteso nella sua accezione più elevata 34 . 34 Circolare del Ministero dell’interno, Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali n. M/3204/A del 24 febbraio 2004. 62
Il coordinamento è stato tradizionalmente inteso 35 come il potere, riconosciuto all’organo coordinatore, di impartire le disposizioni idonee per la realizzazione di un disegno unitario, vigilando sull’osservanza di esse. Esso assume rilievo allorché ci si trova di fronte ad una pluralità di attività o di soggetti cui l'ordinamento riconosce una propria autonomia, per i quali esiste l'esigenza di una loro armonizzazione per fini ben determinati, attribuendo ad un unico soggetto il potere di ricondurre ad omogeneità le diverse posizioni e a destinare teleologicamente le decisioni finali. In tal modo gli uffici e i soggetti coinvolti nell’organizzazione si pongono tra loro non in un rapporto di sovrapposizione gerarchica, ma in una relazione tendenzialmente paritaria, pur se con la presenza di un unico soggetto che garantisce la coesione e la finalizzazione delle decisioni. In questo ultimo significato, allora, il coordinamento si pone sì accanto alla gerarchia e al controllo come uno dei tipici rapporti esistenti tra le diverse figure soggettive della pubblica amministrazione, ma, diversamente dalla seconda, è in grado di esprimere il concetto di “crescita” dell’organizzazione verso forme più evolute, tenendo conto del grado di maturazione ed autonomia raggiunto dai soggetti destinatari del coordinamento. L’attività di coordinamento affidata al prefetto e il ruolo di “guida” al medesimo attribuito nei confronti dei componenti della Conferenza permanente viene prevista dalla legge come espressione della sua capacità di composizione e conciliazione di interessi diversificati per il raggiungimento di una soluzione efficace; è dettata proprio dal “valore aggiunto” di tale figura istituzionale, connotata da una posizione di terzietà, quale garante dei diritti civili dei cittadini, di “risolutore di conflitti” e di “problem solver” rispetto ad inerzie connotate dal pericolo di rilevante nocumento per la qualità dei servizi resi alla cittadinanza. Si può quindi sostanzialmente affermare che il coordinamento svolto dal prefetto in Conferenza permanente sia stato disegnato e concepito proprio per garantire 35 A. M. SANDULLI, Manuale di diritto amministrativo, 1989. 63
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