1 Il sistema delle prefetture sul territorio - Ssai - Ministero Dell'Interno

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di azione potrebbero essere “ripensati” al fine di potenziarne l’attività e massimizzarne i risultati. La delicata funzione della concertazione interistituzionale fra diversi livelli di governo e l’attuazione del principio di leale collaborazione, viene, infatti, esplicata in periferia proprio grazie a tale prezioso consesso che si inserisce, nel panorama nazionale, nel “sistema delle Conferenze”, impianto architettonico nel quale rientrano la Conferenza Stato-Regioni, la Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali e la Conferenza unificata. Un’ipotesi di potenziamento potrebbe essere perseguita attribuendo alla Conferenza permanente la possibilità di utilizzare, così come accade per le altre Conferenze nazionali, strumenti decisionali come l’intesa o l’accordo interistituzionale, che appaiono più rispondenti al nuovo panorama dei rapporti fra diversi livelli di governo, così come delineati dalla riforma del Titolo V della Costituzione. D’altro canto, la funzione di “saldatura” del sistema che abbiamo visto esplicarsi nella Conferenza permanente si rinviene anche in molti altri Stati europei, ove è fortemente sentita la necessità di far coesistere un forte raccordo verticale fra centro e periferia con un coordinamento operativo orizzontale a livello periferico, compito questo assai gravoso che viene sempre garantito dal prefetto o da figure corrispondenti nominate dal Governo degli Stati centralizzati, sia decentrati che regionalizzati, e dalle autorità regionali degli Stati federali. L’analisi svolta circa il ruolo di volta in volta rivestito dagli uffici territoriali del Governo e la possibile ulteriore loro riforma ha portato a concludere per la necessità di una riqualificazione, in senso rafforzativo, di tali apparati amministrativi, nell’ottica dell’ormai imprescindibile processo di razionalizzazione della spesa pubblica. Si è partiti dalla constatazione che, allo stato, le prefetture-UTG sono interessate da due disegni riformatori: il primo scaturente dalla legge finanziaria per l’anno 2007 (legge n.296/2006) che ipotizza di superare il principio della competenza territoriale su base provinciale delle prefetture-UTG, privilegiando un criterio basato sull’efficienza dell’azione amministrativa e avendo come dato di riferimento la garanzia della qualità dei servizi assicurati all’utenza; il secondo è la c.d. “Carta delle autonomie” (A.S. 2259) 108
che invece ipotizza una rideterminazione degli ambiti territoriali delle province con conseguente arretramento delle prefetture-UTG, facendo salvo il criterio della competenza territoriale provinciale delle stesse. In tale complesso quadro di riferimento, si inserisce l’attuale dibattito politico relativo alla sopravvivenza delle province, con particolare riguardo alla contestata riforma introdotta dall’art.23 della Legge n.214/2011 (manovra Monti) che ha previsto la soppressione delle giunte provinciali, la consistente riduzione dei consiglieri e la loro elezione, unitamente al presidente, da parte dei sindaci del territorio di riferimento. In proposito è stato anche presentato, in data 24 febbraio 2012, un disegno di legge governativo che introduce nuove modalità di elezione dei consiglieri provinciali e dei presidenti delle province. A questo punto, ci si è chiesti quale possa essere il conseguente destino delle prefetture- UTG, le cui funzioni sono da sempre riferite ad un contesto provinciale. Il presente lavoro ha voluto dimostrare, in primis, come il ruolo e l’azione delle prefetture-UTG sia svincolato dall’ente provincia inteso come apparato politico - amministrativo, mentre a diversa conclusione si deve pervenire qualora si abbia riguardo alla provincia quale ambito territoriale di riferimento. In quest’ottica, si è ritenuto che la prefettura-UTG possa adeguare le proprie funzioni all’estensione territoriale e demografica del rinnovato ambito provinciale, anche attraverso l’eventuale arretramento delle strutture più piccole in favore delle prefetture viciniori di maggiore ampiezza. In tale caso, si è ipotizzata la permanenza, nei territori delle soppresse province - soprattutto in quelli che a seguito dell’accorpamento risultino particolarmente estesi - di un ufficio di sottoprefettura che possa costituire il baluardo dello Stato a garanzia delle primarie esigenze dell’ordine e sicurezza pubblica e della necessità, parimenti rilevante, di fornire ai cittadini specifici servizi inerenti le funzioni di competenza, con particolare riguardo ai procedimenti amministrativi di line. 109
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