1 Il sistema delle prefetture sul territorio - Ssai - Ministero Dell'Interno

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In tale pronuncia, la Corte si è soffermata sulla natura giuridica dello strumento dell’intesa fra lo Stato e le Regioni, quale “forma tipica di coordinamento paritario” che comporta che i soggetti partecipanti siano posti sullo stesso piano in relazione alla decisione da assumere; quest’ultima deve, pertanto, essere “la risultante di un accordo e quindi di una negoziazione diretta fra il soggetto cui la decisione è giuridicamente imputata e quello la cui volontà deve concorrere alla decisone stessa ” 40 . In particolare, la Corte 41 , intervenendo sul tema della unificazione delle Conferenze Stato-Regioni e Stato-Città, ha sostenuto che in tal modo si facilita l’integrazione dei diversi punti di vista e delle diverse esigenze emergenti in tema di assetto delle autonomie e si lascia meno spazio a rigide contrapposizioni suscettibili di sfociare in resistenze al processo di decentramento; la Consulta si è poi espressa sul metodo decisionale 42 , chiarendo che, nel caso delle intese, la Conferenza non opera come collegio deliberante, ma come sede di concertazione e di confronto fra Governo e Regioni, volto a raggiungere, ove possibile, una posizione comune. L’intesa non può pertanto dirsi mancata qualora tutti i soggetti siano stati messi in grado di partecipare effettivamente alla ricerca e alla definizione dell’accordo e di concorrere al raggiungimento del medesimo. Decisivo, a tal riguardo, è che il processo decisionale si svolga, in conformità del principio di leale collaborazione, con modalità idonee a consentire a ciascuna delle componenti di far emergere la propria posizione, di valutare le posizioni delle altre e di elaborare e proporre soluzioni su cui poter raggiungere un accordo o un intesa 43 . In ogni caso la Corte 44 soffermandosi sullo strumento dell’intesa, ha ricordato che essa costituisce una delle possibili forme di attuazione del principio di leale cooperazione tra lo Stato e le Regioni e si sostanzia in una “paritaria codeterminazione del contenuto dell’atto”, tesa a realizzare e a ricercare il raggiungimento di un accordo, laddove 40 Per precedenti in tal senso si vedano le sentenze della Corte costituzionale n. 337/1989; n. 21/1991; n. 220/1990; n. 747/1988. 41 Sentenza Corte costituzionale n. 400/1998. 42 Sentenza Corte costituzionale n. 206/2001. 43 Sentenza Corte Costituzionale n. 379 del 1992. 44 Sentenza Corte Costituzionale n. 21/2006. 70
necessario, anche attraverso “...idonee procedure per consentire reiterate trattative volte a superare le divergenze” 45 . Secondo la Consulta, può essere rimessa al Governo una decisione unilaterale solo nell’ipotesi di ulteriore esito negativo di tali procedure mirate all’accordo 46 . 5.4 Ipotesi di un nuovo modello di funzionamento della Conferenza L’interpretazione fornita dalla Consulta in merito alle modalità di funzionamento delle Conferenze operanti in sede centrale, può indurci ad una riflessione anche sul coordinamento, formula organizzativa sin qui utilizzata dalla Conferenza permanente, non solo in considerazione del nuovo sistema delle relazioni tra Stato ed autonomie locali e territoriali, così come delineato dalla riforma del titolo V della Costituzione, ma soprattutto tenendo conto della complessità dei rapporti tra organi rappresentativi dello Stato e autonomie locali, in ambito regionale e provinciale. D’altro canto, la stessa previsione della partecipazione, all’interno della Conferenza permanente, sia pure con diverse modalità, dei rappresentanti degli Enti locali e della Regione, evidenzia come inevitabilmente le modifiche legislative introdotte con la novella del 2001 abbiano inciso anche sul concetto di coordinamento, demandato, a livello periferico, al prefetto. Difatti, la nuova composizione delle Conferenze - provinciale e regionale - ha di fatto recepito le forti spinte tendenti alla equiordinazione tra livelli di governo che poc’anzi abbiamo visto essere il “filo conduttore” del funzionamento delle Conferenze operanti a livello centrale e principio ispiratore del disegno di legge di razionalizzazione del sistema delle Conferenze. Invero, proprio la partecipazione congiunta, in seno alle Conferenze “territoriali” dei rappresentanti delle Amministrazioni statali, locali e regionali, ha già prodotto risultati positivi poiché, nella concreta sperimentazione, il prefetto, anche nella veste di Rappresentante dello Stato, ha di fatto svolto un’azione di coordinamento molto vicina, nella sostanza, a quel concetto di equiordinazione che abbiamo visto essere stato 45 Ex plurimis sentenze Corte Costituzionale n.121 del 2010, n.24 del 2007; n.339 del 2005. 46 Sentenza Corte Costituzionale n. 33 del 2011. 71
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